Nella sessione odierna sul principale listino di Piazza Affari si notano anche grosse differenze tra i titoli bancari.
Guida i ribassi il titolo Unicredit (-2.20%) seguito da Banco Bpm (-1.05%) ed Intesa Sanpaolo (-0.50%). Sul fronte opposto invece spicca la performance di Banca Mediolanum che sta mettendo a segno un progresso di oltre 4 punti percentuali, in verde anche Banca Generali (+1.6%), Mediobanca (+0.80%), Ubi Banca (+0.60%), FinecoBank (+0.45%) e Bper Banca (+0.10%).
UniCredit (MI:CRDI): lo scenario grafico del titolo bancario è in via di peggioramento. Il ribasso degli ultimi anni ha travolto molteplici (-75% in soli 5 anni) supporti e se ora i prezzi dovessero scendere al di sotto di quota 6.88 euro (in chiusura) verrebbero confermate le attese negative di breve/medio periodo con obiettivi ipotizzabili a 6.53 e poi nei dintorni di 6.10 euro facendo così registrare un ennesimo minimo storico.
Prestare attenzione al titolo che potrebbe cedere anche oltre 5 punti percentuali se l'indice principale dovesse portarsi in parità.
Esiste comunque la possibilità di un piccolo rimbalzo nel breve (che comunque non cambierà lo scenario grafico abbastanza negativo) soprattutto dopo la prolungata corsa al ribasso del titolo (-46% in soli 3 mesi) e la vicinanza del supporto in area 6.88 euro, circostanza che potrebbe riavvicinare i corsi in area 7.80 euro ma la strada per avviare un reale recupero è quanto mai irta: in primis il titolo bancario dovrà infatti riportarsi quanto meno in area 9.10 euro e da lì proseguire il recupero.
Per avere un'indicazione di recupero più forte, nel medio periodo, serve la riconquista di quota 10.20 euro, una soglia che al momento appare molto distante.
Unicredit è il secondo peggior titolo (per performance %) dal 2000 ad oggi (-93%) dopo Banco Bpm (-98.5%).
Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 33%, -58% in 2 anni, -75% in 5 anni e -93% dal 2000 ad oggi.
Banco Bpm (MI:BAMI): seduta difficile anche per Bami i cui prezzi hanno disegnato un canale inclinato al ribasso. Se i prezzi dovessero portarsi fino al di sotto di area 1.15 euro (in chiusura) ci sarà molto probabilmente spazio per un ulteriore calo con obiettivo minimo in area 1.12 euro in prima battuta (1.10 euro minimo storico).
Indicazioni di forza (medio/lungo periodo) giungeranno a seguito del superamento di quota 1.59 euro in chiusura di seduta e con tenuta settimanale.
Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 37%, -58% in 2 anni, -88% in 5 anni e -98.5% dal 2000 ad oggi.
Banca Mediolanum (MI:BMED): il titolo bancario risulta tuttora impegnato nel tentativo di rimonta che ha preso le mosse dai minimi del mese scorso. I corsi hanno la possibilità di estendere il movimento in direzione della prossima resistenza a 5.83 euro. Oltre tale riferimento (in chiusura) il titolo invierebbe un ulteriore importante segnale di forza che proietterebbe obiettivi a 6.18 euro, seconda resistenza strategica che una volta abbattuta (in chiusura) darà spazio ad un ulteriore allungo in direzione di area 6.41 euro in prima battuta.
Le prospettive di crescita verrebbero invece meno con discese sotto 5.16 euro (in chiusura).
Banca Generali (MI:BGN): il recente superamento di quota 20.0 euro ha migliorato lo scenario grafico del titolo che appare intenzionato a dare seguito al rialzo partito ad inizio mese puntando verso la successiva resistenza a 23.49 euro. Il confronto con tale soglia dirà poi se le quotazioni possano ambire o meno (con violazione in chiusura) al ritorno in area 24.50 euro in prima battuta. L'evoluzione rialzista sarà garantita dal supporto in area 21 euro; diversamente invece probabile un ribasso con target a 20.70 euro in prima battuta (2° target 19.91 euro).