Oggi, all'avvio degli scambi sui mercati valutari del Vecchio continente, la moneta unica EUR vale 1,1938 sul biglietto verde, il quale sta registrando i massimi a quattro mesi dopo che i dati sui posti di lavoro degli Stati Uniti hanno dato un quadro positivo sull'economia del paese.
Sebbene il rapporto sui salari non agricoli pubblicato venerdì abbia mostrato che gli Stati Uniti hanno aggiunto meno posti di lavoro del previsto, la disoccupazione ha toccato un tasso del 3,9%, un minimo di 17 anni e mezzo.
Wall Street ha risposto positivamente alla notizia, con tutti e tre gli indici maggiori che hanno chiuso al rialzo venerdì. L'XAU/USD ha chiuso la settimana in calo di 8,12$ a 1314,59$ l'oncia, registrando una terza perdita consecutiva settimanale, in quanto il recente solido rialzo dell'indice statunitense ha continuato a ridurre l'interesse all'acquisto nel mercato.
I prezzi del WTI/USD hanno superato i loro massimi di tre anni, mentre le scorte sono risultate basse e i trader hanno atteso le notizie sulla possibilità di nuove sanzioni statunitensi contro l'Iran.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fissato per questo sabato, 12 maggio, la data entro la quale le nazioni europee devono stabilire il loro accordo con l'Iran rispetto al suo programma nucleare.
Se non viene trovata una soluzione, Trump potrebbe decidere di non estendere gli sgravi delle sanzioni per l'Iran.
La decisione di Trump potrebbe avere un impatto grave sul prezzo del petrolio.
Alle 14:06 (HK/SIN), i future sul greggio Brent sono aumentati di 73 centesimi al barile a 75,60$, mentre per la prima volta dal novembre del 2014, i prezzi del contratto Future Petrolio Greggio WTI sul petrolio scambiato sul Nymex di New York hanno superato la soglia di 70 dollari al barile, attestandosi a 70,47 dollari (+0,81 cent).
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