La settimana appena archiviata è stata caratterizzata da una mossa inaspettata da parte della People's Bank of China, che ha strutturato una serie di importanti stimoli per sostenere l'economia cinese e combattere il rallentamento. Più specificatamente, la Banca Centrale Cinese ha ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR), che indica la quantità di liquidità che gli istituti finanziari devono detenere di 50bps, portandolo al 6.6%. Ciò libera risorse per i prestiti con la probabile e naturale conseguenza di stimolare i consumi e gli investimenti.
Le previsioni del governatore Gongsheng indicano che questa decisione dovrebbe consentire di "sbloccare" circa 1.000 miliardi di yuan, ovvero circa 142 miliardi di dollari, di liquidità a lungo termine. Attualmente è anche previsto un ulteriore taglio tra i 25 e 50 bps entro la fine dell'anno in corso. Inoltre, la PBOC ha ridotto il tasso di interesse sui reverse repo a 7 giorni di 20bps, portandolo dall'1.7% all'1.5%. Tali iniziative ed ulteriori misure in cantiere, puntano al supporto del mercato azionario ed immobiliare attraverso una riduzione dei costi di finanziamento pur mantenendo margini adeguati per le banche.
In definitiva la PBOC ha sorpreso i mercati con una mossa più accomodante del previsto, il che potrebbe migliorare il sentiment vista la grande pressione sul mercato azionario subìta nell'ultimo quinquennio. Tuttavia, ci vorrà del tempo per determinare l'effettiva efficacia di queste misure, ma la volontà delle istituzioni cinesi di concentrarsi maggiormente sul tema della crescita attraverso l'annuncio di un pacchetto di misure di questa portata è un chiaro segnale che intendono fornire al mercato al fine di anticipare gli acquisti e riportare gli indici di borsa ai livelli pre 2020.
STRATEGIE OPERATIVE
Il bond della settimana meritevole di attenzione è l'emissione austriaca con scadenza 20 marzo 2051, Il titolo presenta una cedola annua dello 0,75%, rating molto elevato (AA+) con un prezzo di acquisto attuale pari a 60,11 eur.
Con un rendimento netto a scadenza del 2,82% annuo, per la logica condivisa negli appuntamenti precedenti, il bond potrebbe vedere una importante crescita della sua quotazione nel prossimo quinquennio.
Come per tutt le obbligazioni governative ad alto rating, il "contro" in un suo acquisto è la scarsa liquidità negli scambi poiché si presume che in termini di rischio rendimento, i rating più bassi siano ad oggi maggiormente appetibili.
Buon Investing a tutti!