Rassegna giornaliera sul mercato forex, 30 agosto 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
I fake-out sono molto più probabili dei breakout sul mercato forex questa settimana. È l’ultima settimana di agosto e, per molti, è sinonimo di fine dell’estate. Dal momento che tutti pensano alle ultime gite in spiaggia o all’inizio della scuola, solitamente questo è un periodo di consolidamento e non di continuazione. I flussi di fine mese potrebbero portare un po’ di volatilità intraday domani, ma queste mosse generalmente non durano.
La posta in gioco è più bassa, con il simposio di Jackson Hole della Federal Reserve, uno dei principali eventi dell’estate, ormai alle spalle. Venerdì scorso, il Presidente Jerome Powell ha annunciato che il tapering comincerà quest’anno, ma non ha offerto una tempistica specifica, il che ha bloccato i guadagni del dollaro ed ha fatto scendere i rendimenti dei Treasury. Il biglietto verde ha visto una leggera ripresa oggi, ma i guadagni sono stati modesti. La Fed molto probabilmente comincerà a ridurre gli acquisti di asset a settembre, ma l’incertezza che la variante Delta rappresenta per l’autunno implica che potrebbe essere una speculazione.
Le probabilità di consolidamento sul mercato forex sono persino maggiori, con i dati sull’occupazione non agricola attesi domani. I trader guadagneranno tempo fino al report sull’occupazione, perché non c’è nient’altro in calendario che possa cambiare le aspettative sulla politica della Fed. Ma persino il report sull’occupazione potrebbe non influire più di tanto. Se la crescita dell’occupazione non agricola rallenterà come previsto, rafforzerà la cautela della Fed. Se dovesse essere forte, andrà a favore di un tapering. Ma, a meno che non ci sia un report eccezionalmente debole, una segnalazione a settembre è ancora lo scenario più probabile. Il dollaro dovrebbe restare sulla difensiva, con la pubblicazione della fiducia dei consumatori. I titoli azionari possono anche aver raggiunto massimi storici, ma i timori per la variante Delta dovrebbero spingere giù il sentimento.
Le uniche coppie di valute che potrebbero vedere un breakout sono quelle che non coinvolgono il dollaro USA, soprattutto nelle prossime 24 ore, con la pubblicazione dei report sul PIL del secondo trimestre in Canada ed Australia. Il Canada sta facendo da apripista globale negli aggiustamenti della politica, ma all’inizio del secondo trimestre erano in vigore delle restrizioni severe. Provincie come l’Ontario, che ora si trova nella fase 3 della riapertura, sono passate alla fase 1 solo l’11 giugno e, sebbene il Quebec abbia cominciato ad allentare le restrizioni a fine maggio, non è passato in zona verde (la più permissiva finora) prima di fine giugno. Perciò, per la maggior parte del trimestre, la domanda in Canada è rimasta limitata.
In Australia sono stati scoperti nuovi focolai nel secondo trimestre e Victoria è entrata in un quarto, quinto ed ora sesto lockdown. Il 25 giugno Sydney è andata in lockdown e lo è ancora oggi. L’Australia rischia una doppia recessione e vedremo una mossa in questa direzione nel secondo trimestre, con un considerevole rallentamento della crescita. Gli economisti si aspettano comunque una crescita positiva ma, se il PIL diventasse negativo, l’AUD potrebbe estendere velocemente le perdite.
L’indice IPC della zona euro ed i dati sul mercato del lavoro in Germania saranno pubblicati martedì. Con l’inflazione tedesca arrivata ad un nuovo massimo di 13 anni, il cambio EUR/USD ha segnato il massimo di una settimana. I guadagni sono stati modesti ma potrebbero accelerare se i dati sull’indice IPC e sul mercato del lavoro dovessero sorprendere al rialzo.