Al momento i mercati sono stati trascinati da due forze. Prima di tutto i progressi sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, le dichiarazioni degli ultimi giorni sono state ottimistiche e sembra profilarsi un incontro tra Trump e Xi (presumibilmente finalizzata all’accordo). In questo contesto i rendimenti obbligazionari sono saliti e l’azionario continua ad apprezzarsi. L’altro elemento deriva sicuramente dalla performance economica solida degli Stati Uniti.
Non lo stesso si può dire dei dati provenienti dall'Eurozona, difatti continuano a riflettere un rallentamento (confermato dalla crescita tedesca dell’ultimo trimestre 2018, rimasta a zero), così come sta avvenendo anche in Cina e in altre economie asiatiche. La sorpresa relativamente rialzista dell’inflazione USA sta spingendo gli operatori a prendere in considerazione nuovi acquisti di dollaro. Oggi ci potremo fare un’idea ancora più precisa del quadro economico degli Stati Uniti, difatti verranno rilasciati i dati sulle vendite al dettaglio che se positive potrebbero dare nuova linfa al biglietto verde.
La conferma della rottura di 1,13 al ribasso (ovviamente EUR/USD) sarebbe un segnale reale del rally USD. Il sentiment positive, nel corso della sessione asiatica, è stato implementato dai dati della bilancia commerciale cinese: +$39,2 miliardi (+$ 33,5 miliardi il dato atteso, +$57,1 miliardi a dicembre), sia le esportazioni sia le importazioni sono state nettamente più forti a gennaio rispetto a 12 mesi fa. Esportazioni +9,1% (-3,2% il dato atteso, -4,4% il precedente) mentre le importazioni sono diminuite solo del -1,5% (-10,0% il dato atteso, -7,6% la precedente).
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri con l’S&P 500 +0,3% a 2753 punti, coi futures che hanno continuato a salire. Nei mercati asiatici abbiamo avuto un Nikkei quasi piatto, mentre lo Shanghai Composite perdeva -0,1%. Nel forex abbiamo uno yen costantemente al ribasso, mentre le valute legate alle materie prime hanno approfittato dei dati cinesi. Nelle materie prime continua il saliscendi dell’oro, mentre il petrolio continua il rimbalzo.
Per quanto riguarda il PIL della zona euro, relativo al 4° trimestre, dovrebbe essere pari a +0,2% per il trimestre (+ 0,2% il finale del Q3), mentre su base annua si prevede +1,2% (+1,7% nel Q3). Nel pomeriggio europeo alle 14:30 vendite al dettaglio USA per dicembre, che dovrebbero mostrare una crescita del + 0,1% escluse le auto (+ 0,2% a novembre), attenzione anche ai dati PPI e alle richieste di sussidi disoccupazione settimanali viste in calo a 225.000 (da 234.000 della scorsa settimana).