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Frenata del dollaro sul comunicato della FED. L'azionario non gradisce

Pubblicato 03.05.2018, 10:05
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Dopo essersi rafforzato nelle ultime settimane, il Dollaro è in fase di consolidamento. Consolidamento che è subentrato dopo l’annuncio di politica monetaria della FED. Ma come detto sembra un consolidamento, non una nuova inversione. Il FOMC, per chi non lo sapesse, ha rimarcato come l'inflazione sia prossima all’obiettivo del 2%. In un comunicato sostanzialmente accomodante ha anche sottolineato come gli spostamenti attorno al target potrebbero essere simmetrici, suggerendo una tolleranza per consentire al tasso di inflazione di raggiungere un valore superiore al 2%.

Che vuol dire?

Semplice, che quest'anno potrebbe non esserci l’esigenza di un quarto aumento (tre sono attualmente scontati).

I dati che modulano l'inflazione potrebbero far propendere per un quarto rialzo anche nel prossimo futuro, ma per il momento tale prospettiva sembra non essere sul tavolo ed è per questo che il Dollaro ha rallentato. I rendimenti obbligazionari hanno perso un po’ di terreno e anche questo è un elemento che ha frenato il biglietto verde.

Attenzione però, perché venerdì avremo i dati del mercato del lavoro USA e qualora dovessero riservare sorprese positive la corsa al rialzo potrebbe ripartire.

Esulando dalla FED, un’altra importante notizia è che una delegazione di mediatori commerciali del presidente Trump è in Cina per discutere le tariffe.

Anche se non è prevista alcuna risoluzione immediata, c’è il rischio che tali notizie possano nuovamente rappresentare un fattore guida nei prossimi giorni.

Wall Street ha terminato la sessione di ieri al ribasso, con l’SP 500 -0.7% a 2636 punti.

Con i futures di Wall Street sostanzialmente piatti, i mercati asiatici sono risultati misti ( Nikkei -0,2%) mentre i mercati europei appaiono cauti.

Nelle materie prime la debolezza del dollaro sta aiutando l'XAU/USD che ha guadagnato $ 5, mentre il WTI/USD è in fase di consolidamento.

Oggi sarà un’altra giornata ricca di dati, con l’inflazione dell'Eurozona e il PMI dei servizi. Si partirà proprio con il PMI dei servizi del Regno Unito alle 10:30, un dato molto atteso perché pesa per circa l'80% sul PIL britannico. Il consenso è per una ripresa a 53,5 dopo il minimo di 18 mesi del mese scorso pari a 51,7. Se il recupero trovasse riscontro si tornerebbe sui livelli medi del 2017. La lettura flash dell’inflazione Europea per aprile verrà rilasciata alle ore 11 e dovrebbe attestarsi a + 1,3% mentre il dato core dovrebbe tornare a + 0,9% (da + 1,0% del mese scorso). Attenzione, poi, alla Bilancia commerciale USA di marzo, dato che verrà rilasciato alle 14:30 e che dovrebbe migliorare passando a - $ 50,0 miliardi (da - $ 57,6 miliardi) ovvero sarebbe il miglior dato da ottobre. L'ISM Non-Manufacturing verrà rilasciato alle ore 16 e dovrebbe scendere leggermente a 58,1 (da 58,8 del mese scorso).

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