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Fusioni e acquisizioni: la nuova moda delle compagnie di criptovalute?

Pubblicato 01.03.2019, 15:25
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Una delle aree di slancio nell’attuale inverno delle cripto è stata l’attività di fusioni e acquisizioni (M&A) nel mondo delle valute digitali e delle blockchain. Secondo la compagnia di cripto-finanza globale Circle, che ha recentemente rilasciato la sua inaugurale Circle Research Crypto Retrospective per il 2018, l’attività di M&A focalizzata sulle blockchain dovrebbe crescere del 300% su base annua.

In queste statistiche c’è un particolare trend che vale la pena notare: il numero significativo di cripto-piazze che acquisiscono compagnie non-cripto quotate in borsa. Note come “fusioni inverse”, in queste operazioni le compagnie quotate in borsa vengono acquisite da aziende di criptovalute private, in modo che queste ultime possano aggirare il complesso e lungo processo dell’IPO diventando una compagnia quotata in borsa tramite la fusione.

Si tratta di uno sforzo strategico per diversificare in modo legittimo o non è altro che un matrimonio di convenienza tra due entità che non hanno niente in comune, allo scopo di consentire alle cripto-aziende di farsi strada direttamente sui mercati di massa?

Non c’è una risposta semplice. Jehan Chu, socio dirigente di Kenetic e cofondatore di Social Alpha Foundation, una piattaforma per concessioni no-profit, ritiene il fenomeno un esercizio nella risoluzione dei problemi per alcuni acquirenti:

“L’acquisizione di Coinbase della startup anti-frode Neutrino, l’acquisto di Kraken di Crypto Facilities per circa 100 milioni di dollari o OKCoin che ha speso 60 milioni di dollari per una compagnia quotata ad Hong Kong: le piazze stanno avvertendo le pressioni dei regolatori e della tecnologia e si danno alle spese folli per trovare delle soluzioni”.

In effetti, nota Chu, le cripto-piazze stanno aggressivamente perseguendo le fusioni inverse. “Le principali cripto-piazze sono piene di liquidità. E sono alla spasmodica ricerca di modi per impiegare il capitale per diversificare ed eliminare il rischio dalle loro attività”.

Inoltre, spiega Chu, le cripto-aziende puntano ad un maggiore accesso al capitale tramite i mercati pubblici, con molte grandi compagnie come OKCoin, Huobi ed ANX che hanno seguito l’esempio di fusione inversa di Galaxy Digital del 2018 ed hanno acquisito compagnie quotate in borsa. “Sebbene questa strada si sia dimostrata di successo in altri settori, non è ancora chiara la propensione dei mercati pubblici per i titoli blockchain a breve termine”, afferma Chu.

Le tech tradizionali cercano di implementare la blockchain

C’è un’altra area dell’attività di M&A in espansione: le compagnie tech tradizionali puntano ad implementare la blockchain all’interno del loro ecosistema già consolidato. Chandler Song, Amministratore Delegato di Ankr, una rete computazionale distribuita che sfrutta risorse inutilizzate nei centri dati, nota:

“L’anno scorso è stato riportato che gli affari legati alle cripto sono aumentati di oltre il 200% mentre il cripto-mercato in sé è crollato. Sembra che il settore si trovi ad un bivio e l’ecosistema blockchain sembra biforcarsi, con molti progetti che usano questo prolungato mercato ribassista per focalizzarsi sugli sviluppi tecnici”.

Song mette in evidenza i recenti accordi come l’acquisizione di Coinbase della piattaforma di trading ERC20 decentralizzata Paradex, o quella della cripto-piazza Poloniex da parte di Earn.com e di Circle, appoggiata da Goldman Sachs. Spiega Song:

“Il crescente interesse da parte delle compagnie tech tradizionali sta contribuendo a spingere l’attività di M&A, con Facebook (NASDAQ:FB) che acquisisce la startup blockchain Chainspace. Colossi del settore come Amazon (NASDAQ:AMZN) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) stanno procedendo con l’introduzione della blockchain nelle loro infrastrutture cloud pubbliche puntando ad un’adozione aziendale.

Per non essere da meno rispetto alle controparti più consolidate, anche le cripto-startup esistenti puntano alle masse. Trade.io ha acquisito la compagnia broker britannica Primus Capital Markets per offrire trading Forex basato su BTC”.

Eludere gli ostacoli normativi; acquisire legittimazione

Le cripto-aziende potrebbero anche stare ricorrendo alle fusioni inverse per eludere gli ostacoli normativi, nonché per acquisire legittimazione dopo anni di brutte notizie su attacchi subiti dalle cripto-piazze e su transazioni sospette che hanno minato il settore.

Ramon Ferraz, Amministratore Delegato di 2gether, una piattaforma bancaria appoggiata dalla società contabile KPMG, che fa parte delle “Big Four”, afferma che la parola “cripto” ha una connotazione negativa e che alcune cripto-compagnie ne sono consapevoli.

“Per una cripto-compagnia, è più facile ottenere l’accettazione delle masse acquisendo una partecipazione in una compagnia nota, anche quotata, come nel caso delle fusioni inverse”.

David Wachsman, Amministratore Delegato della compagnia di servizi professionali Wachsman, afferma che si tratta di un’evoluzione naturale man mano che l’accettazione della classe degli asset digitali acquisirà slancio e maturerà. “È probabile che un dialogo più aperto tra entità cripto ed aziendali faccia entrare alcuni colossi degli affari nell’arena delle M&A, con il settore della blockchain che si separerà ulteriormente dalla volatilità dei mercati delle criptovalute”, aggiunge.

“Questa transizione è un bene per l’intero ecosistema delle criptovalute”, afferma Stefan Neagu, cofondatore di Persona.

“Il cripto-ecosistema si sta trasformando e c’è bisogno di prodotti e servizi migliori, più sofisticati. [Le piazze] tendono o a consolidare la propria posizione, come sta facendo Kraken, o a sfruttare nuovi rami in quanto possiedono enormi quantità di contanti, anche se sottoforma di criptovalute.

Le piazze sono un intermediario, un qualcosa che la tecnologia blockchain rende obsoleto eliminando gli intermediari. E se finora le piazze non facevano altro che raccogliere commissioni, adesso devono ripensare la loro strategia e spingere effettivamente sul pedale dell’innovazione”.

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