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Forex: timori per la Cina insidiano i primi segnali di una ripresa globale

Pubblicato 22.05.2020, 09:36
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Il dollaro USA  sale contro tutte le altre principali valute oggi, ma i guadagni sono modesti, con gli investitori preoccupati per le tensioni in atto tra Stati Uniti e Cina. Il governo Trump ha approvato la vendita di armi a Taiwan a cui la Cina si opponeva e il Senato ha fatto passare una proposta di legge che potrebbe portare al delisting delle compagnie cinesi dalle piazze statunitensi se non riusciranno a dimostrare di non essere di proprietà del governo cinese. Detto questo, i report sugli indici PMI in tutto il mondo rafforzano i primi segnali di una ripresa globale. E questo non dovrebbe sorprendere, considerato che l’attività economica si era completamente fermata ad aprile. Quindi, su base percentuale, qualsiasi ripresa a maggio sarà significativa. Storia del tutto diversa, ovviamente, su base assoluta, ma gli indici PMI sono confrontati con il mese precedente. Anche se alcuni report, come l’indice PMI manifatturiero USA di Markit Economics, mostrano letture inferiori alle attese, gli investitori sono felici di vedere che la crescita si muove nella giusta direzione. Infatti, in tutto il mondo stiamo assistendo ad una ripresa più rapida nei servizi rispetto al settore manifatturiero.

Negli Stati Uniti, l’ indice manifatturiero della Fed di Philadelphia è salito a -43,1 da -56,6, contro le aspettative di un incremento a -40. L’ indice PMI manifatturiero di Markit ha visto un rialzo a 39,8, poco meno del 40 previsto. Tuttavia, i servizi hanno battuto le aspettative, salendo a 36,9 da 26,7. Le richieste di disoccupazione sono scese poco meno del previsto, ma il dato del mese scorso è stato rivisto al ribasso. Le vendite di case esistenti  ed i principali indicatori appaiono leggermente migliori, con letture scese meno del previsto. I dati sulla fiducia dei consumatori e sulle vendite di case esistenti saranno pubblicati domani. Il dato sulle vendite di case dovrebbe essere sottotono, ma un buon rialzo della fiducia a maggio potrebbe spingere la coppia USD/JPY sopra 108.

Aspettavamo che il cambio EUR/USD segnasse 1,10 da tutta la settimana e finalmente è successo oggi, sulla scia dei dati sugli indici PMI della zona euro più solidi e delle richieste di disoccupazione USA più deboli. Tuttavia, dopo aver toccato il massimo di 1,1008, la coppia si è staccata ed ha chiuso la giornata ben lontana dai massimi. Le cose stanno cambiando per l’economia della zona euro ma, come nel resto del mondo, sono i servizi a trainare la ripresa. Sebbene la zona euro abbia visto forti rialzi degli indici PMI sul settore manifatturiero e dei servizi ad aprile, in Germania, la principale economia della regione, la sorpresa maggiore è stata rappresentata dai servizi, in quanto il miglioramento del settore manifatturiero ha deluso le attese. Ciononostante, questa settimana ci sono state solo buone notizie dalla regione, il che spiega la forza generale della valuta. 

Nel Regno Unito, i dati PMI di manifatturiero e servizi hanno superato le aspettative. I dati hanno contribuito a far risollevare la sterlina dai minimi, ma il cambio GBP/USD non è riuscito a segnare dei rialzi. Il problema è che i dati sulle vendite al dettaglio saranno rilasciati domani e si prevedono dei cali a doppia cifra. Gli economisti si aspettano un calo del 15% nel mese di aprile dopo il calo del 5% di marzo. Sarebbe il terzo calo mensile consecutivo della spesa ed il quinto mese in calo sugli ultimi 6. Solo questo pattern basta a spiegare l’andamento della sterlina. Nel Regno Unito si comincia a parlare apertamente della possibilità di tassi di interesse negativi; il Governatore della BoE Andrew Bailey ha affermato di aver cambiato leggermente la sua posizione ed ha aggiunto che nessuna opzione è esclusa.

Nelle prossime 24 ore, le valute legate alle materie prime resteranno al centro dell’attenzione, in attesa dei dati neozelandesi e dei dati sulle vendite al dettaglio canadesi. L’aumento dei prezzi del petrolio ha sostenuto i rialzi del dollaro canadese, ma con i dati di domani vedremo finalmente il vero impatto del COVID-19 sulla spesa dei consumatori a marzo. Il report dello scorso mese si riferiva al mese di febbraio, durante il quale non c’era stato praticamente ancora nessun impatto del virus.  A marzo vedremo i primi segnali di debolezza. Lo stesso discorso vale per la Nuova Zelanda, che rilascerà i dati sul 1° trimestre. Tra la cautela della RBNZ ed il blocco dell’economia, i dati sulla spesa dovrebbero essere contenuti.

Ultimi commenti

E fallirà è quel giorno stappero la migliore bottiglia di champagne che ho a casa forza USA e forza ITALIA
parole sante
La cina deve fallire a tutti i costi
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