Oggi alle 14:30 in Canada verranno pubblicati i dati relativi all'inflazione che attualmente si attesta all’1,6%.
Il dato di oggi pomeriggio viene ritenuto particolarmente interessante in quanto la Bank of Canada da questa estate ha alzato già due volte i tassi di interesse, portandoli dallo 0,5% all’1% e gli operatori vogliono accertarsi che tale manovra non abbia già avuto effetti negativi in particolare sull'inflazione cosi da costringere la banca centrale a rivedere i propri piani in termini di stretta monetaria nel corso del 2018.
In occasione dell’ultimo meeting tenutosi il 25 ottobre, la Bank of Canada aveva mantenuto i tassi fermi indicando però la volontà di continuare il percorso di rialzo iniziato nel corso dell’estate.
Nello statement che aveva accompagnato la comunicazione, la banca centrale aveva specificato infatti che in quell'occasione era stato deciso di non intervenire nuovamente subito per non rischiare di causare un eccessivo rafforzamento del Dollaro Canadese che avrebbe potuto pesare proprio sull'inflazione.
A tale proposito va però detto che fino ad ora da questa estate il ritmo di crescita dei prezzi è aumentato e non diminuito, come è possibile vedere dal grafico seguente.
Oltre ai timori per la tenuta dell’inflazione, la banca centrale aveva comunicato che la decisione di mantenere momentaneamente i tassi fermi era anche dovuta alla volontà di osservare lo sviluppo delle tensioni a livello internazionale e dello sviluppo dei piani fiscali e commerciali americani con particolare riferimento alla rinegoziazione dell’accordo denominato “North American Free Trade Agreement”.
Il governatore della Bank of Canada Stephen Poloz come detto da questa estate ha alzato i tassi di interesse già due volte, in risposta ai due tagli che la banca centrale aveva introdotto nel 2015 in seguito al forte deprezzamento nel prezzo del petrolio che aveva messo in difficoltà diverse economie di paesi particolarmente esposti verso l’esportazione di questa commodity come appunto il Canada.
A tal proposito è bene ricordarsi che il Dollaro Canadese è una di quelle valute classificate come “commodity currency” in quanto la sua quotazione è molto legata all'andamento proprio del petrolio che ne influenza prezzi ed andamento.
Se infatti dovessimo pianificare un trade di lungo periodo sul Dollaro Canadese sarebbe certamente bene tenere in considerazione nella propria analisi anche quelle che sono le prospettive del petrolio e non farlo significherebbe tralasciare un importante fattore all'interno del proprio studio.
Tornando alla Bank of Canada, il suo prossimo meeting è previsto per il 6 dicembre e stando alle parole del governatore Poloz la banca centrale nel prendere le prossime decisioni rispetto ai tassi di interesse porrà particolare attenzione ai seguenti elementi: 1) l’impatto dei tassi di interesse più alti sui mutui e più in generale sull'economia, 2) l’impatto sulla crescita degli stipendi e 3) l’impatto sull'inflazione.
Alla luce di ciò ben si capisce come il dato odierno verrà tenuto in grandissima considerazione dalla banca centrale nel decidere se l’economia canadese sia pronta o meno ad assorbire un nuovo incremento dei tassi di interesse, dall’1% all’1,25%, in occasione del prossimo meeting del 6 dicembre e proprio per questo motivo bisognerà quindi attendersi questo pomeriggio un importante aumento nella volatilità del Dollaro Canadese.
Alessandro Bonetti
Analyst - Fxpro