La notizia è questa: il 33% delle forniture di gas russo averso l’Unione Europea sono a rischio. In realtà il rubinetto è già stato chiuso. L’Ucraina, per bocca del gestore della rete di Kiev Gtsou, ha infatti invocato la “forza di causa maggiore” per annunciare che a partire dalle h 7.00 del 12 maggio 2022, il punto di ingresso di Sokhranivka sarebbe stato impraticabile. Il grafico del Natural GAS mostra un evidente apprezzamento.
Tra le motivazioni dell'azione si leggono poche righe, generiche. Citando testualmente:
«A causa delle azioni delle forze di occupazione russe che hanno portato a dei cambi nelle operazioni, incluso il ritiro non autorizzato di gas dal flusso di transito».
Anche se la dinamica non è spiegata nel dettaglio gli Ucraini hanno accusato i russi di dirottare una parte del gas verso le regioni separatiste che, allo stato attuale, starebbero tornando sotto il loro controllo.
Dal canto loro, i russi accusano gli Ucraini di voler mettere a repentaglio le forniture di gas russo verso l'Europa.
Gli analisti di S&P Global hanno infatti affermato che il 30% del gas che dalla Russia attraversa l’Ucraina per poi approdare nel Vecchio continente, transita dalla stazione di compressione di Novopskov, sul gasdotto Soyuz, dopo essere entrato da Sokhranivka. Tutti i dettagli in questo video con gli ultimi aggiornamenti.