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Gli indicatori di un’azienda in crisi

Pubblicato 17.11.2022, 12:26
Aggiornato 24.02.2022, 13:15


Quanto sarebbe bello vero?
Mi guardo un’azienda, la studio approfonditamente, faccio tutte le mie valutazioni e poi finalmente decido di acquistare alcune azioni, e tenerla lì per sempre. D’altronde se l’investimento è buono oggi, perché non dovrebbe esserlo anche domani?
Purtroppo però la realtà spesso è assai più deludente. Ci sono costantemente mille fattori che possono influire positivamente o negativamente sul futuro della nostra azienda. Dai più grandi, come innovazioni tecnologiche, cambio di tendenza dei consumatori, crisi economiche, ai più piccoli, come cambio di amministrazione dell’azienda, investimento su un nuovo prodotto ecc.
E noi cosa facciamo? Come possiamo noi sapere se un’azienda sta uscendo dal binario che ci siamo dati in partenza?
In una frase: come facciamo a capire se un’azienda sta entrando in una situazione di crisi?

Partiamo dalla base: un’azienda, solitamente, entra in un vortice di crisi non dall’oggi al domani, specie per quelle grandi realtà che comunemente vengono analizzate dagli investitori retail.
Ma proprio questo rischia di diventare il nostro problema: dato che il tracollo non lo si vede dall’oggi al domani, rischiamo di avere delle difficoltà a capire cosa stia realmente succedendo. Ricordiamoci che viviamo un giorno alla volta, e dobbiamo quindi sapere cosa andare a cercare per intuire la reale situazione di una società.

In questo marasma di difficoltà non possono che venirci in aiuto i dati. I dati sono oggettivi, analitici, quantitativi, che non lasciano troppo spazio all'emotività ma che, anzi, ci permettono di analizzare un’azienda per quello che realmente è, scevra da ogni nostra fantasia.
Ci sono tantissimi dati che potrebbero venirci in contro, più o meno utili, e trattarli tutti non sarebbe, in realtà, neanche semplice.
In questa puntata quindi ci concentreremo su 4 indicatori, quelli che personalmente ritengo più interessanti per comprendere se un’azienda sta pian piano deragliando verso una crisi.
Iniziamo.

N1: Una riduzione dei flussi di cassa.
Cosa sono i flussi di cassa di un’azienda? Si tratta di un dato che indica la variazione della liquidità all’interno di un’azienda in un determinato arco temporale, e si calcola sottraendo alle entrate che ha la società, le uscite che deve sostenere. In sostanza il fatturato - le spese.
Ma perché ci può aiutare a comprendere se un’azienda sta attraversando una fase di crisi?
Semplice: generalmente le spese sono un dato che tende ad essere presente in maniera estremamente stabile per un’azienda, e come sappiamo le spese devono essere pagate. Qualora il cashflow aziendale si riduca quindi l’azienda avrà nel tempo sempre meno liquidità per poter pagare le varie spese, abbassando questo “margine di sicurezza” che le permette di rimanere in piedi. E qualora il cashflow vada addirittura in negativo? In questo caso la società sarà costretta a doversi indebitare, un gran problema.
Tendenzialmente un’azienda dovrebbe sempre tendere ad aumentare il suo cashflow annuale, perché ciò le permette di avere della liquidità per continuare ad investire e a continuare a crescere nel tempo. Ma se quella liquidità arriva a ridursi e bisogna pagare le spese, con quali capitali l’azienda finanzierà i suoi investimenti?
Mi raccomando di prendere sempre il mio discorso con le pinze. Quello di cui sto parlando è una linea generale, che poi bisogna contestualizzare per ogni azienda.

N.2: Gli utili in calo.
Perché il dato rischia di diventare preoccupante? È una cosa normale giusto? Ci possono essere dei periodi non particolarmente rosei per un’azienda. Assolutamente sì.
Infatti non è vedendo un utile trimestrale in calo che capiamo se l’azienda sta definitivamente crollando e vendere tutto, anzi.
Ma è sempre bene soffermarsi a capire il perché gli utili sono in calo, specie se prolungati per diversi trimestri.
Tale dato, e sarebbe interessante notarlo, potrebbe derivare da un calo del fatturato aziendale, cosa non esattamente semplice da gestire per un’azienda, specie se non ha previsto un piano di investimenti per sovvertire tale scenario.
Tenete sott’occhio gli utili di un’azienda per i vari trimestri, possono dire molto più di quanto non crediate.

N3: Bassi Margini.
Un utile in calo potrebbe non essere tanto un problema in alcuni casi, magari perché l’azienda continua a vendere, ma dato che sta investendo per innovarsi, aumentano i costi progressivamente, è una cosa normale, ma quando i costi rimangono costanti? In questo caso il margine si sta abbassando per il calo di fatturato, ossia per il calo delle vendite.
Ovviamente, anche qui, non bisogna allarmarsi, ma bisogna capire il perché delle cose.
Perché l’azienda sta vendendo meno? Magari è per un elemento momentaneo, ad esempio un’azienda che vende stivali per la neve, d’estate sicuramente vedrà le sue vendite diminuire. In questo caso era un elemento assai prevedibile che avremmo dovuto calcolare all’inizio dell’analisi dell’azienda.
Ma se fosse per un altro motivo? Un concorrente più performante, un rallentamento nella corsa all’innovazione tecnologica, un cambio di preferenze dei consumatori.
In questo caso il discorso cambia profondamente, e occorre prendere provvedimenti finché siamo in tempo.

4: Debiti più costosi.
In che senso debiti più costosi? Sebbene l’aumento dell’indebitamento non rappresenti, in sé, un elemento indicativo di uno stato di crisi, l’aumento degli interessi sui debiti è sicuramente un dato che non si può sottovalutare.
Con l’aumentare degli interessi sui debiti la nostra azienda pagherà di più per indebitarsi, e questo produce un aumento dei costi, che porta ad una riduzione dei margini e degli utili.
Vedete come tutto è collegato?

Ovviamente, come detto, il discorso fatto è estremamente generale e va contestualizzato da azienda ad azienda, ma questi 4 indicatori possono fornirci una concreta bussola da seguire per avere una concreta visione d’insieme.

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