Gli Smart Money stanno cambiando rotta:Ecco dove vanno i loro soldi

Pubblicato 04.06.2025, 09:26

Ogni trimestre, i colossi di Wall Street come Warren Buffett, Li Lu, Seth Klarman, Bill Ackman e Michael Burry ci offrono uno sguardo privilegiato sui loro portafogli attraverso la compilazione del 13F.

Questo 2025 è iniziato con delle montagne russe non da poco e i 13F di questi colossi degli investimenti, mostrano dei movimenti straordinari.

In questo articolo dunque ti porto dentro il mondo dei big, e non per farti dire “wow”, ma piuttosto per farti dire: "Cosa posso imparare da questo? E cosa posso fare ORA?"



1. Warren Buffett: Il Re vende...
Nei primi tre mesi del 2025 Warren Buffett ha ridotto ulteriormente la sua posizione in Bank of America (NYSE:BAC), una delle sue partecipazioni storiche più grandi, portandola ad occupare appena il 10% del portafoglio.



Fonte: Dashboard Investing PRO


Bank of America occupava dal 2018 la seconda posizione nel portafoglio di Buffet mentre ora è la quarta.




Le vendite sono state graduali e partite circa tre trimestri fa, ora però il taglio è molto più evidente.

Ma perché Buffet ha deciso di tagliare drasticamente Bank of America dal proprio portafoglio?

La risposta ovviamente la sa solo lui, e noi possiamo limitarci ad avanzare supposizioni.

Molti analisti parlano di derisking, cioè manovre che puntano a ridurre i rischi potenziali del portafoglio.

Buffett ha già applicato manovre del genere, vendendo per esempio in passato Goldman Sachs (NYSE:GS) e Wells Fargo (NYSE:WFC), quindi effettivamente questa potrebbe essere una delle ragioni che l’ha condotto a questa scelta.

Andiamo però più a fondo ed analizziamo come il suo portafoglio è mutato in questo inizio 2025.

Oltre Bank of America ha tagliato anche Capital One, Citigroup e Nu, emerge quindi un pattern chiaro: sta uscendo (almeno parzialmente) dal settore bancario.



Fonte: Dashboard Investing PRO


Ma perché proprio adesso? La risposta è probabilmente da cercarsi nel contesto:
  • Tassi d’interesse ancora alti: riducono la domanda di prestiti.
  • Aumento del rischio di insolvenza: famiglie e aziende sotto pressione.
  • Immobiliare commerciale in crisi: uffici vuoti, rifinanziamenti complessi, banche esposte a rischio sistemico (anche se a tal proposito si stanno gettando le basi per un enorme movimento come mostrato in questo articolo)

Non è dunque panico. È strategia. Prudenza.

E sì, anche tempismo: le azioni di Bank of America sono salite dell’88% da fine 2023 portando al caro vecchio Warren, una buona dose di profitti che si poteva raccogliere.

Del resto si sa, come dice sempre lui: “compra nella paura e vendi nell’euforia”.

E questo potrebbe essere l’esempio perfetto di questa sua famosa lezione.


2. Anche Li Lu, "il discepolo di Munger", vende
Anche Li Lu, l’investitore cinese adorato da Charlie Munger, ha tagliato la propria posizione in Bank of America del 29%, ma nonostante ciò, la nota banca rimane ancora in testa al suo portafoglio.

Ma questa non è stata la mossa che ha attirato la mia attenzione, ha infatti fatto un’altra manovra ancora più sorprendente: ha ridotto del 19,47% la propria posizione in Google (NASDAQ:GOOGL) (GOOG).



Fonte: Dashboard Investing PRO


Perché taglia un’azienda solida come Google?
Ancora una volta, proviamo a fare qualche ipotesi.

Ci sono secondo me due spiegazioni plausibili:
  • Ribilanciamento interno: GOOG era troppo dominante nel suo portafoglio e dopo il taglio, sia GOOG che GOOGL pesano ora circa il 17% ciascuno del portafoglio. Questo è per me lo scenario più sensato, un semplice ribilanciamento.




  • Dubbi strategici a lungo termine: una seconda teoria è che potrebbe iniziare a vedere l’intelligenza artificiale generativa (ChatGPT e co.) come un’autentica minaccia al modello di business tradizionale di Google, basato sulla ricerca.

E in effetti riflettendoci bene, quanto è più comodo porre domande e ricevere risposte dirette e immediate, senza dover andare a cercare nulla né dover visitare siti web?

Per di più Google ha fatto un +137% dai minimi di fine 2022, ed era circa a +90% quando Li Lu ha venduto intascando del buon profitto. A volte prendere profitto si rivela la miglior difesa.

Personalmente, per quanto posso essere d’accordo che le AI offrano un’esperienza utente e di ricerca migliore rispetto ai modelli tradizionali come Google, devo però sottolineare l’enorme vantaggio competitivo di questa società.

Google è il motore di ricerca su internet più utilizzato al mondo e possiede tonnellate di dati che gli permettono di innovare molto più velocemente rispetto i competitor.

Ecco perché è per me probabile che “Gemini”, l’AI proprietaria di Google, riesca a difenderlo bene in questa battaglia che è ormai già iniziata.

Ciò non toglie che si possa prendere sporadicamente profitto qua e là, soprattutto in ottica di “ribilanciamento” del proprio portafoglio.


3. Seth Klarman: mentre gli altri vendono, lui COMPRA
Seth Klarman è noto per andare spesso controcorrente, e mentre Buffett e Li Lu vendono, lui sta al contrario comprando parecchio.

Di recente ha infatti aumentato la propria posizione in Google del 45%, acquistandone ben $101 Milioni. Allo stesso modo ha acquistato diverse azioni di Fidelity, Elevance Health, Wesco e diversi altri titoli.



Fonte: Dashboard Investing PRO


Tornando a Google, la sua scommessa è chiara: ora il gigante tech rappresenta il 9,3% del suo portafoglio, occupando quindi il secondo posto con un valore di ben $324 Milioni.





Ecco cosa potrebbe aver spinto Seth ad accumulare Google:
  • Valutazioni ragionevoli: P/E di 19


  • Fondamentali solidissimi: flussi di cassa enormi, redditività stabile (ed elevata), vantaggio competitivo difficile da scalzare.



  • Investimenti strategici in AI e infrastrutture cloud: Google non è ferma, si sta adattando velocemente ai cambiamenti in atto, ricoprendo un ruolo di spicco in questa rivoluzione tecnologica.

Come me, probabilmente anche Klarman vede un’azienda di qualità, con del potenziale enorme e che è ancora in grado di portare avanti il proprio dominio nel mondo digitale e tech.
Questo però non toglie che anche un’ottima azienda può essere estremamente “sovra-prezzata” e diventare quindi poco attraente per un certo periodo.



4. Bill Ackman si innamora di Uber (NYSE:UBER).
Bill Ackman, altro grosso investitore che mi piace monitorare, ha iniziato nel Q1 2025 ad investire massicciamente su Uber.



Fonte: Dashboard Investing PRO


E quando dico “massicciamente”, intendo veramente massicciamente: infatti Uber occupa ora la più grande posizione nel suo portafoglio, con un peso del 18,5%!



Fonte: Dashboard Investing PRO


Insomma il buon Bill non ci è andato per niente leggero.
Ancora una volta, analizziamo cosa probabilmente lo ha spinto ad agire così:
  • Conosceva bene l’azienda: Bill era investitore seed, cioè fornì finanziamenti a Uber quando era ancora una startup, quindi la segue da molto tempo.
  • Il CEO, Dara Khosrowshahi (ex CEO Expedia), ha rivoluzionato l’azienda: Uber è diventata cash flow positive, con fatturato in crescita del +28% annuo e utile netto passato da -8,5 miliardi a +9,8 miliardi in cinque anni. Una leadership forte generalmente porta a risultati importanti, un altro motivo per prendere posizione.



Fonte: Dashboard Investing PRO
  • Il titolo ha fatto +40% da inizio anno, rispetto a quando Ackman ha iniziato a comprare.

Bill punta su una narrativa chiara: da caos a disciplina, da startup a macchina da profitti, e per ora i numeri gli stanno dando ragione.


5. Michael Burry: dal buy... al sell
Michael Burry, celebre per aver previsto la crisi del 2008, ha fatto piazza pulita radendo al suolo il suo portafoglio (come mostrato nel dettaglio in questo articolo).

A fine 2024 aveva 77 milioni investiti in 13 titoli mentre ora, solo 13 milioni, in un unico titolo: Estée Lauder.

Ma la cosa più interessante è che non solo è uscito da tutti i tioli che possedeva, ma ci ha scommesso letteralmente contro!

Ha infatti aperto importanti posizioni PUT su:
  • Alibaba
  • Baidu
  • JD.com
  • Pinduoduo
  • Nvidia
  • Trip.com

Possibile causa? Escalation geopolitica tra USA e Cina, aggravata dalle nuove misure protezionistiche. Ciò che prima erano “value play” sono diventati asset rischiosi e instabili in questa fase.

Attenzione però che Burry è un trader veloce, non di lungo termine come Buffet. Per questo le posizioni potrebbero già essere cambiate e potenzialmente potrebbe aver già ri-acquistato queste azioni.


Cosa puoi fare?
Okay, magari stai pensando “ma io non sono Buffett, né Klarman, Ackman, Li Lu o Burry”, ed hai ragione, non lo sono neppure io.

Ma anche tu puoi avere accesso a dati, strumenti e analisi in tempo reale. Anche tu puoi leggere tra le righe di ciò che accade.

Del resto i titoli che stanno comprando o vendendo, non sono business nuovissimi, sono colossi ben radicati e conosciuti.

Così come loro possono leggerne i bilanci e analizzarne lo stato di salute, allo stesso modo puoi farlo anche tu.

Oggi più che mai nella storia degli investimenti, è possibile anche per persone comuni, avere strumenti e dati incredibili.

Esistono soluzioni come Investing PRO, che ti permettono di velocizzare, organizzare e potenziare il tuo lavoro di ricerca.
Io lo uso (come avrai capito da questo articolo) per monitorare i portafogli dei big investor e scandagliarli in cerca di azioni interessanti.

Una volta analizzati i singoli portafogli, guardo per esempio i titoli comuni su cui puntano filtrandoli per P/E, margini, dividendi e crescita.
Infine analizzo singolarmente ciascun business per decidere se posizionarmi o meno.

Insomma il lavoro che prima facevo in settimane e spesso mesi, ora con Investing PRO lo faccio in massimo qualche ora e al costo di neanche €0,3 cent. al giorno.
Uno dei miei migliori investimenti in assoluto.

Oggi hai accesso a dati, strumenti e analisi in tempo reale.
E questo è oro!

Ora che hai visto come si stanno posizionando i big, puoi fare due cose:
  1. Stare a guardare.
  2. Imparare da questi movimenti e adattare le tue decisioni.

Buffett vende banche? → Forse è ora di ridurre l’esposizione sul settore finanziario?

Klarman compra Google? → I grandi compounder (posizioni che si punta ad accumulare costantemente) non vanno ignorati, anche se hanno già fatto importanti salite.

Ackman punta tutto su Uber? → Forse è il momento di guardare meglio i business model rinati?

Burry si copre e si ritira? → L’Asia presenta molte opportunità, ma anche molti rischi?

Il futuro non lo sa nessuno, né io, né tu e né tantomeno gli smart money.

Ma una cosa è certa: i dati sono la cosa più importante che abbiamo.

La cosa più importante che abbiamo per prendere decisioni consapevoli e basate su fatti, piuttosto che su titoli di giornale.

Quindi il più grande consiglio che io possa darti è: Inizia. Agisci. Fatti le domande e leggi e analizza i dati. Infine, trai le tue conclusioni.

Come dico sempre:
"Non ti serve una laurea per avere successo, ti serve prendere una decisione".

E in questo articolo hai appena scoperto le decisioni dei migliori investitori al mondo.

Ora tocca a te, fare la tua mossa.

Un abbraccio,
Stefano

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