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Non c’è da fidarsi delle stime sulla domanda. Soprattutto ora. Ecco perché

Pubblicato 14.05.2020, 16:23
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il giorno 14.05.2020

I lettori abituali dei miei articoli sanno bene che spesso invito alla cautela sul riporre troppa fiducia nelle previsioni, soprattutto quelle a lungo termine. Per i trader ci sono dei rischi legati al basarsi su previsioni specifiche, dal momento che possono portare a scambi sbagliati o ad opportunità perse scommettendo contro l’opinione prevalente.

Un motivo per non fidarsi di stime e proiezioni: la frequenza con cui gli enti che le creano cambiano i dati. Si ritrovano regolarmente a modificare i risultati in quanto i dati si dimostrano imprecisi.

Ecco alcune delle recenti proiezioni sulla domanda globale di greggio nel 2020 che sono già cambiate significativamente:

Previsioni regolarmente modificate

L’ultimo report sulle prospettive energetiche a breve termine dell’EIA (STEO), pubblicato il 12 maggio, stima che la domanda globale di greggio nel 2020 raggiungerà una media di 92,6 milioni di barili al giorno, con un calo di 8,1 milioni di barili al giorno dal 2019. Ma, ad aprile, solo un mese prima, l’EIA si aspettava un dato pari a 95,5 milioni di barili al giorno. Le previsioni di maggio hanno visto un calo del 3%. Complimenti all’EIA per aver effettuato la modifica ma, se i numeri di aprile erano sbagliati, dovremmo credere che quelli di maggio siano corretti?

L’OPEC, che proprio ieri ha pubblicato il report mensile sul mercato petrolifero (MOMR) ora prevede che la domanda petrolifera globale nel 2020 scenda di 9,07 milioni di barili al giorno a 91,10 milioni di barili al giorno. Mentre ad aprile la sua stima era di 92,82 milioni di barili al giorno, un calo dell’1,9% in un mese. Come sarà la situazione tra due mesi, sei mesi, o un anno?

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Rystad Energy aggiorna le sue previsioni sulla domanda di greggio ogni settimana. Il 7 maggio ha previsto che la domanda globale ammonterà a 88,7 milioni di barili al giorno, contro i 90,5 milioni stimati il mese prima. Si tratta di una riduzione di quasi il 2%.

I cambiamenti che abbiamo visto nel corso dell’ultimo mese sono perlopiù attribuibili al calo dei consumi di benzina e carburante per aerei a marzo e aprile per via delle serrate e delle quarantene messe in atto per combattere la diffusione del coronavirus. È comprensibile che tali previsioni siano modificate man mano che gli effetti delle serrate sulla domanda di greggio diventano più chiari.

Cambiamento delle proiezioni sulla domanda

Nel corso del tempo, queste modifiche si sommano, rendendo irragionevole avere fede nelle previsioni sulla domanda per i mesi successivi. È importante per i trader ricordare quanto cambiano queste previsioni se si considerano le stime sul secondo semestre del 2020 e sul 2021.

L’EIA al momento si aspetta che la domanda di greggio nel 2021 aumenti a 99,6 milioni. Non c’è modo per l’EIA di conoscere la durata dell’attuale recessione, la forma della ripresa, l’impatto del virus sulla paura di viaggiare, se ci sarà un’ondata di ritorno del coronavirus, ecc…

Goldman Sachs al momento stima che la domanda petrolifera globale nel 2020 sarà di 94 milioni di barili al giorno, ma si aspetta un aumento a 99 milioni nel 2021. La banca di investimenti prevede una probabile “ripresa a V” per la domanda di greggio. Anche le ultime previsioni di Rystad parlando di una “traiettoria a V per la domanda di greggio” ma i suoi grafici mostrano una ripresa moderata.

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La previsione di una ripresa “a V” non è di grande aiuto per i trader perché la pendenza della parte in salita della “V” pesa fortemente. È solo un modo per sembrare precisi perché nessuno può prevedere come sarà l’apice della recessione.

I modelli di consumo non saranno più rilevanti dopo il lockdown?

I dati del passato usati per creare modelli per il consumo di benzina potrebbero anche non essere più rilevanti in un mondo post-lockdown, in quanto i modelli sull’uso della benzina e sui viaggi potrebbero essere molto diversi. Le regioni che hanno messo fine alle serrate prime di altre potrebbero assistere a dei comportamenti molto differenti rispetto alle aree che hanno mantenuto le politiche restrittive. Non c’è modo di conoscere l’impatto psicologico del virus sui viaggiatori, sui lavoratori o sui consumatori. Non sappiamo come una recessione che pesa più sulle piccole imprese si evolverà durante la ripresa, soprattutto nella nuova economia dello shopping online e delle videoconferenze su Zoom.

Ci sono troppe variabili per poter elaborare delle previsioni accurate sulla domanda per il lungo termine. I trader saggi valuteranno le previsioni, le metodologie ed i ragionamenti, considereranno le varie idee e prenderanno da soli una decisione.

 

Ultimi commenti

veramente un ottimo articolo, chiaro interessante e con contenuti.
Complimenti Ellen, ottima e concreta dissertazione chiarificatrice sul trend del petrolio. L'unica certezza, e' che per i prossimi 10 o ferse 20 anni il petrolio rimarra' il motore dell'economia mondiale, seppur ridisegnata dall'evento virus, pertanto sul lungo i prezzi torneranno a rappresentare il valore dato a tale commodity. Da caassettista Io sono Long sul petrolio. Best Regards Ellen.
Quali strumenti utilizza per il lungo termine ?m
concordo assolutamente con tale analisi: è lo stesso concetto che con il passare dei mesi, porta a ritenere i rialzi di borsa sempre come "eventi già scontati dai mercati"...ma se a marzo il mercato scontava la fine della pandemia a fine aprile.. oggi siamo già a maggio... comunque questa crisi sanitaria ridisegnerà abitudini, comportamenti.. e quindi consumi... e quindi in vecchi modelli non saranno più utili in sede previsionale. Un altro aspetto a mio avviso che verrà fuori sarà il calo dell'immobiliare non residenziale. Il mondo ha scoperto che si può lavorare anche da casa sfruttando la tecnicologia già matura.. e questo significherà minor spostamenti, minor locazioni sul terziario, minor consumo di petrolio.. con il venir meno di tutti i servizi pertinenti.. presto anche questo aspetto si farà sentire.
il lavoro da casa per molti è alienante. Non credo ci sarà un forte cambiamento in tal senso.
 vero è allienante, ma basta solo 1.. perchè la situazione diverga
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