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Greggio spinto da stime imperfette sulla domanda ma resta ignoto effetto del virus

Pubblicato 13.02.2020, 15:22
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il giorno 13.02.2020

Nessuno sa come il coronavirus finirà per influenzare l’economia cinese o la domanda di greggio.

Una causa di questa incertezza: la società cinese non è aperta e le informazioni ufficiali sono perlopiù controllate dal governo, noto per la manipolazione dei dati economici che fornisce per scopi politici. La nostra ignoranza deriva anche dall’incapacità di prevedere l’esito dell’epidemia del virus a questo punto, che ha ucciso più di mille persone, ne ha contagiate decine di migliaia e si sta diffondendo in tutto il mondo.

Tuttavia, a metà del secondo mese del 2020, gli enti cominciano a pubblicare previsioni riviste sulla domanda petrolifera di quest’anno. Non è chiaro quali dati o prove possano usare per elaborare questi aggiornamenti, considerati i dubbi che circondano il coronavirus.

Ciononostante, questi report (a prescindere dalla loro accuratezza) devono essere presi in considerazione, perché muovono i mercati.

BP taglia le previsioni sul consumo di greggio

BP (LON:BP)è stato uno dei primi enti a prevedere l’impatto che il coronavirus avrebbe avuto sulla domanda petrolifera globale. Il 4 febbraio, il direttore finanziario di BP ha dichiarato che secondo lui il rallentamento globale dovuto al coronavirus ridurrà la crescita dei consumi petroliferi globali tra i 300.000 e i 500.000 barili al giorno nel 2020.

I mercati del greggio sono crollati sulla scia di questa previsione la scorsa settimana.

Grafico settimanale future del greggio WTI

Altre previsioni disastrose?

Rystad Energy, un’agenzia indipendente di ricerche sugli energetici con sede in Norvegia, ha pubblicato la sua previsione l’11 febbraio. A dicembre, Rystad aveva previsto che la domanda petrolifera globale sarebbe aumentata di 1,1 milioni di barili al giorno. Ora ritiene che salirà di soli 820.000 barili al giorno.

Tuttavia, nella stessa dichiarazione, Rystad ha ammesso che i risultati potrebbero anche essere peggiori, con una riduzione della crescita della domanda a soli 650.000 barili al giorno.

I trader non dovrebbero lasciarsi ingannare dal tono cupo utilizzato da Rystad nel suo comunicato stampa. Questa previsione, che comporta un calo della domanda tra 280.000 e 450.000 barili al giorno nel 2020, in realtà è piuttosto simile alle stime di BP della settimana prima.

L’EIA (U.S. Energy Information Administration) ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita della domanda di greggio l’11 febbraio, stimando che il coronavirus farà scendere la crescita della domanda di 300.000 barili al giorno nel 2020 ed aspettandosi un aumento della domanda globale di un milione di barili al giorno nel 2020, comunque di più rispetto al dato rivisto di Rystad.

L’Opec interviene, il Brent reagisce

L’OPEC ha pubblicato una previsione aggiornata il 12 febbraio stimando un impatto minore da parte del coronavirus. L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio ha previsto infatti che la crescita della domanda di greggio scenda di soli 230.000 barili al giorno per via del coronavirus nel 2020. E questo porta le sue previsioni sull’anno a 0,99 milioni di barili al giorno.

Il mercato ha sembrato apprezzare la lieve revisione dell’OPEC di questa settimana ed il prezzo del Brent è rimbalzato di quasi il 2% sulla notizia. Il WTI è salito dell’1,5%.

Grafico settimanale greggio Brent

L’AIE, o Agenzia Internazionale per l’Energia, dovrebbe pubblicare le previsioni riviste sulla domanda oggi, 13 febbraio, ed i trader dovrebbero anticipare i movimenti di mercato in base alla quantità di riduzione della domanda prevista dall’ente.

I punti chiave qui sono due: innanzitutto, il mercato reagirà ora, al momento della pubblicazione delle previsioni riviste sulla domanda. Secondariamente, sul lungo termine, nessuno sa quale sarà l’impatto reale del virus sulla domanda di greggio.

Morale della favola

Queste stime sono solo previsioni basate su pochissime informazioni reali. Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ieri ha ammesso che, sebbene il numero di nuovi casi ufficiali di coronavirus in Cina sembri essersi stabilizzato la scorsa settimana, l’epidemia “potrebbe ancora andare in qualsiasi direzione”.

In altre parole, l’OMS non può predire cosa succederà in Cina o altrove. Quindi, come possono farlo BP, Rystad, l’EIA, l’OPEC o l’AIE?

I trader che cercano di comprendere l’impatto sui mercati petroliferi e la direzione che i prezzi potrebbero prendere dovrebbero ricordare che, sul breve termine, le previsioni riviste stanno muovendo i mercati ma che le previsioni sulla domanda più a lungo termine in questa situazione sono quasi impossibili da predire.

Questi gruppi stanno fornendo le loro ipotesi più probabili ma non vedono il futuro. In effetti, data la poca chiarezza in Cina, la vera portata dell’influenza del virus sull’economia globale potrebbe essere rivelata solo in retrospettiva.

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