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I cripto-orsi non impediscono alle compagnie blockchain di prosperare

Pubblicato 07.11.2018, 15:33
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Rispetto all’attuale mercato ribassista delle criptovalute che è sotto gli occhi di tutti, c’è un secondo strato meno noto di tecnologia digitale ad esso collegata che sta invece prosperando, a prescindere dalle brutte notizie sui prezzi del Bitcoin e degli altri alt-token. Il numero di compagnie che sfruttano con successo la tecnologia blockchain ed usano le criptovalute in campagne di marketing per trarne profitto continua a crescere.

Per chi non conoscesse la tecnologia blockchain, si tratta di un sistema che agisce da libro mastro decentralizzato, registrando tutti i dati simultaneamente in tutti i nodi della sua rete. Per via della sua trasparenza, molti considerano la blockchain una rivoluzione per la gestione dei processi di produzione e distribuzione e delle complesse logistiche aziendali.

In effetti, numerose compagnie software multinazionali utilizzano la blockchain per tracciare e monitorare prodotti e spedizioni attraverso ogni fase dei loro processi. Questi grossi nomi, compresi IBM (NYSE:IBM), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon (NASDAQ:AMZN), SAP (NYSE:SAP), Hewlett Packard Enterprise (NYSE:HPE) e Oracle (NYSE:ORCL), si stanno avvicinando all’integrazione della blockchain all’interno dei loro software aziendali proprietari e dei servizi cloud.

Intanto, marchi molto diffusi hanno trovato degli utilizzi legati al marketing per criptovalute proprietarie e quotate in borsa. Il colosso della fotografia Eastman Kodak (NYSE:KODK) ha creato una sua valuta digitale, KODAKCoin, che funziona sulla rete Ethereum. Potrebbe diventare un metodo comune tra i clienti per effettuare pagamenti nel mondo delle immagini digitali.

Per un periodo limitato, all’inizio del 2018, KFC Canada (NYSE:YUM) ha usato il Bitcoin in una campagna di marketing, consentendo ai clienti di comprare il pollo fritto tramite la criptovaluta. Burger King Russia (NYSE:QSR) ha lanciato WhopperCoin a fine agosto, nell’ambito di un’iniziativa per la fidelizzazione dei clienti. Con l’acquisto di un sandwich della catena, i clienti ricevono un WhopperCoin, che viene depositato in un portafoglio digitale emesso dalla catena di fast-food. Il token funziona sulla rete ledger distribuita sviluppata da WAVES, rivale di Ethereum.

Queste iniziative aziendali possono essere sostenibili a lungo termine? O si tratta solo di espedienti, di modi per cavalcare lo spirito delle blockchain e delle criptovalute per catturare l’attenzione ed indicare che la compagnia ha delle armi tecnologiche all’avanguardia?

La blockchain va avanti

Cobus Kruger, Amministratore Delegato di Stackr ritiene che tutti questi sforzi siano una cosa seria.

“La tecnologia blockchain - sebbene si possa dire che sia ancora in fase embrionale - si è costantemente dimostrata una promessa per quanto riguarda la soluzione di numerosi problemi attuali. Man mano che le compagnie lo capiscono, molte passeranno strategicamente a generare maggiore efficienza nelle loro offerte di prodotti sfruttando la blockchain”.

Un esempio fornito da Kruger, che parla del potere dell’idea della blockchain se non delle specificità del risultato, si è verificato l’anno scorso quando la Long Island Iced Tea Corporation, quotata in borsa, ha cambiato nome diventando Long Blockchain Corp. (OTC:LBCC). La compagnia ha immediatamente visto schizzare il prezzo del suo titolo di quasi il 300% a breve termine. Tuttavia, l’ex produttore di tè freddo aveva un legame dubbio con la tecnologia blockchain e il suo titolo alla fine è crollato, al punto da segnare un tonfo così grande da essere eliminato dal NASDAQ il 18 giugno.

Ad ogni modo, Kruger ritiene che l’esempio mostri chiaramente quanto possa essere potente l’associazione con una tecnologia rivoluzionaria come la blockchain per l’immagine di una compagnia. Ancor di più se la connessione è rilevante e fondamentale per l’azienda.

“Ovviamente, il tè freddo e le blockchain non hanno molto in comune. Tuttavia, diventa interessante se si esaminano i servizi finanziari tradizionali ben radicati che mostrano un grande potenziale di miglioramento grazie alla tecnologia blockchain”.

Westpac (AX:WBC), una delle “quattro grandi” banche australiane, è un altro istituto che usa con successo la blockchain. Secondo Qiao Nan Han, Amministratore Delegato di Transcendence Networks, una piattaforma di sviluppo infrastrutture basata su blockchain:

“Usando l’intelligenza artificiale combinata con l’analisi dei dati e la tecnologia blockchain per automatizzare l’acquisizione manuale e i processi di pagamento, Westpac è uno degli istituti che sta facendo leva con successo su questa nuova tecnologia per essere un passo avanti agli altri”.

L’uso di contratti smart (essenzialmente, contratti digitali visibili sulla blockchain), renderà il processo della firma di un accordo più trasparente e molto più snello, spiega Han, soddisfacendo di più le parti coinvolte da ogni punto di vista. “Il futuro sembra luminoso per il settore bancario se altri istituti seguiranno l’esempio di Westpac. Saranno senza dubbio considerati leader di pensiero in questo settore”, aggiunge Han. “Le possibilità sono infinite con la tecnologia blockchain. È un grande segno dei tempi il fatto che un istituto affermato come Westpac ne faccia parte”.

Quest’estate, Hewlett Packard Enterprise ha stretto una collaborazione con Streamr, una piattaforma dati britannica basata su blockchain, per un progetto pilota mirato alla monetizzazione dei dati. Carl Rodrigues, consulente e responsabile della collaborazione di Streamr, spiega la natura del progetto:

“Collaborando con Streamr, HPE cerca di capitalizzare sull’opportunità di creare nuove reti di dati, portando il suo potere computazionale all’avanguardia all’interno della collaborazione e guadagnandosi il vantaggio del primo arrivato. Ciò consentirà l’uso di contratti smart per facilitare lo scambio e la comunicazione di dati tra persone, macchine e IA [intelligenza artificiale]”.

Sembra proprio che le compagnie vedano un sacco di valore aziendale strategico nella tecnologia blockchain. In effetti, secondo un recente report pubblicato dall’ABI Research di New York, “la tecnologia si avvia a raggiungere i 10,6 miliardi di dollari di ricavi entro il 2023”. L’agenzia prevede che la blockchain possa avere effetti trasformativi su una serie di settori compresi finanza ed assicurazioni, servizi pubblici, gestione dei processi di produzione e distribuzione, vendita e consumi e persino arti ed intrattenimento.

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