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I listini europei chiudono l’ottava in rosso.

Pubblicato 31.05.2015, 16:51
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Quadro macro economico

Chiusura di ottava all’insegna della prudenza per le borse europee. A Londra il Ftse100 ha terminato in rosso dello 0,8% mentre lo spagnolo Ibex è sceso dell’1,45%. Perdite più consistenti per Dax e Cac40 che hanno rispettivamente perso il 2,26 e il 2,53 per cento. Le perdite dei listini europei sono stata influenzate dal debole andamento di Wall Street, complice la contrazione del Pil Usa del primo trimestre che nella seconda lettura ha mostrato un calo dello 0,7% (+0,2% la prima indicazione). Le cause principali del rallentamento sono da ricercare nelle avverse condizioni meteo dell'inverno scorso e nel rafforzamento del dollaro. Negli ultimi tre mesi del 2014 il Pil Usa era cresciuto del 2,2%. Sullo sfondo permane l'incertezza sulla Grecia in scia al continuo tira e molla tra Atene e i creditori internazionali, che non sono ancora riusciti a trovare un accordo per sbloccare gli aiuti. Da segnalare un dato preoccupante: ad aprile i depositi presso le banche greche sono scesi da 145 miliardi di euro a 139,4 miliardi, il livello più basso degli ultimi dieci anni.

Anche Piazza Affari ha chiuso in ribasso cedendo l’1,04%. Contrastato il comparto bancario: Popolare dell’Emilia Romagna ha guadagnato l’1,54%, mentre Popolare di Milano è avanzata dello 0,15%. Le vendite hanno invece prevalso su Banco Popolare (-0,90%), Intesa SanPaolo (-2,08%) e Ubi Banca (-1,45%). Fiammata dei diritti di Mps (+4,58%) dopo che mercoledì avevano toccato un minimo sotto quota 5,25 euro. Telecom Italia ha perso l’1,93% dopo che Vivendi (PARIS:VIV) ha finalizzato la cessione della brasiliana Gvt a Telefonica (MADRID:TEF) per un valore di 7,5 miliardi di euro. Nelle prossime settimane Vivendi diventerà il primo azionista di Telecom Italia con una quota pari all’8,3%. Autogrill (-0,17%) sotto i riflettori in scia alle dichiarazioni di Gilberto Benetton, che ha gettato acqua sul fuoco sui recenti rumors che indicavano uno spin-off delle attività americane.

L’ultima seduta della settimana apre con un bel pò di market movers provenienti dal pese del Sol Levante. Iniziamo la nostra analisi dal dato relativo all’inflazione che ha subito nel mese di aprile un rallentamento. I prezzi al consumo "core", che escludono i prezzi degli alimentari freschi ma includono i costi per l'energia, sono aumentati dello 0,3%, dal 2,2% di marzo. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,2%. Al netto dell'effetto dell'aumento dell'IVA, l'inflazione ''core'' ha registrato una variazione nulla, dal +0,2% del mese precedente. La Bank of Japan ha per l'anno fiscale 2016 un target d'inflazione superiore al 2%. A seguire sono stati pubblicati il dato relativo alla disoccupazione in leggero calo ad aprile pari al 3,3%, in contrazione dal 3,4%. Gli analisti si attendevano una dato invariato; ed infine l’ultima rilevazione sulla produzione industriale che ha visto ad aprile, nella lettura preliminare, un calo su base annua dello 0,1% rispetto alla flessione dell’1,7% della precedente rilevazione. Il dato è in linea con le attese. Su base mensile c'è stata una crescita dell'1% dal precedente -0,8%. Anche in questo caso il dato è in linea con le attese. Mentre durante la sessione europea, la massa monetaria M3 è cresciuta ad aprile del 5,3%. Gli economisti avevano previsto una crescita del 4,9%. Nel trimestre da febbraio ad aprile la massa monetaria M3 è cresciuta del 4,7%, contro il +4,2% del trimestre precedente. I prestiti al settore privato (imprese più famiglie) sono hanno registrato una variazione nulla. Gli esperti avevano previsto un aumento dello 0,2%. In Germania, invece le vendite al dettaglio sono aumentate nel mese di aprile dell’1,7%. Gli economisti avevano atteso un aumento dell'1%. Il dato di marzo è stato rivisto al rialzo, da -2,3% a -1,4%. Su base annua le vendite al dettaglio sono aumentate ad aprile in Germania dell'1%. Il principale problema da risolvere resta sempre Atene, che stà tenendo con il fiato sospeso soprattutto i paesi europei a causa dell’effetto contagio che può avere sull’Eurogruppo in toto, ma anche per gli effetti politici che potrebbero avere un default ed un abbandono della moneta unica da parte da parte di una stato dell’Unione Europea. I mercati restano speranzosi che la situazione possa prima o poi risolversi stringendo una mediazione tra le due parti in causa. Durante la sessione pomeridiana di venerdì, il Dipartimento del Commercio americano ha comunicato che in base alla sue seconda stima il Pil degli Stati Uniti è calato nel primo trimestre del 2015 dello 0,2%. Anche gli economisti avevano previsto in media una revisione a -0,7%. La lettura preliminare aveva indicato una crescita dello 0,2%. A pesare sull'economia statunitense sono stati nei primi tre mesi di quest'anno il maltempo, gli scioperi portuali e l'apprezzamento del dollaro. Le spese per consumi, il motore della crescita economica degli USA, sono aumentate lo scorso trimestre dell'1,8%, contro il +1,9% della stima preliminare e il +4,4% del trimestre precedente. Le scorte di magazzino sono state riviste al ribasso, da $110,3 miliardi a $95 miliardi. Le esportazioni sono calate del 7,6%, contro il -7,2% stimato in precedenza. Le importazioni sono state riviste significativamente al rialzo, da +1,8% +5,6%. Gli investimenti fissi non residenziali sono calati del 2,8%, contro il -3,4% stimato precedentemente. Il PCE Core, l'indicatore più seguito dalla Federal Reserve per monitorare l'inflazione, è aumentato dello 0,8% contro il +0,9% della stima preliminare e il +1,1% del trimestre precedente. Si è trattato del più basso aumento dal 2010. La banca centrale statunitense tollera, non ufficialmente, una crescita dell'inflazione su base annua tra l'1% ed il 2%. Mentre per quanto riguarda, il Chicago Pmi è sceso durante il mese di maggio, rispetto ad aprile, da 52,3 a 46,2 punti. Gli economisti avevano atteso un aumento a 53 punti. Ricordiamo che un valore al di sopra di 50 punti segnala una crescita dell'attività manifatturiera nella zona di Chicago mentre un valore inferiore indica una contrazione. Il sotto indice relativo ai nuovi ordini è sceso da 55,1 a 47,5 punti. Anche gli altri quattro componenti del Chicago PMI, occupazione, produzione, consegne e scorte sono scesi questo mese sotto 50 punti. In Canada, il Pil annualizzato ha subito una contrazione dello 0,6% nel primo trimestre del 2015. Il dato si confronta con il +2,2% del quarto trimestre 2014 (dato rivisto da +2,4%). Il consensus era per un +0,3%.

Quadro tecnico mercato valutario

Eur/Usd

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribassista dal 08.05.2014

Come da consuetudine ogni fine settimana per ogni cross che vado ad analizzare, prendo in considerazione non solo il consueto grafico giornaliero ma anche il settimanale in modo da avere una situazione più ampia dal punto di vista temporale, ed in particolare riesco a capire più facilmente la direzione presa dalla coppia durante tutta la settimana. Per quanto riguarda la coppia in esame, notiamo che le contrattazioni, dopo cinque settimane di rialzi consecutivi, seguita a ruota da una settimana con forti deprezzamenti che hanno spinto le quotazioni di ben quattro figure e mezzo verso il basso; nell’ultima settimana invece, abbiamo assistito ad una settimana interlocutoria rappresentata graficamente da una doji di stampo rialzista con un corpo spostato nella parte alta della candela. Dal punto di vista tecnico – grafico, la candela doji ha il corpo al di sotto della resistenza a 1,0967 con chiusura molto vicina allo stesso livello. Ricordo, che tale livello anche nelle passate analisi è stata oggetto di attenta verifica in quanto in passato è stata più volte toccata, quindi è una zona molto sensibile, dove anche nel futuro potremmo attenderci nei pressi della stessa ottimi spunti di ingresso a mercato. Molto probabilmente, la settimana interlocutoria è da attribuire non tanto al normale andamento messo in atto dall’azione del prezzo, ma per lo più dalle continue tensioni provenienti dalla Grecia che influenzano soprattutto l’Eurogruppo in toto; ritengo che anche per la prossima ottava, o meglio fino a quando non si riuscirà a risolvere il problema Grecia, i movimenti daily saranno sempre influenzati da tale situazione. Se invece sposto la mia attenzione verso un orizzonte temporale più ampio, sempre prendendo in considerazione il weekly chart, lo scenario resta sempre di stampo ribassista, ciò si evince sia dalle candele che restano al di sotto o al massimo all’interno della fascia delle Ema a 21 e 34 periodi e sia dall’inclinazione delle stesse resistenze dinamiche che continuano ad avere un inclinazione ribassista. Sul giornaliero, la fase di recupero – correzione del trend ribassista di breve periodo iniziato dai massimi del 15 maggio, ha impattato sulla resistenza a 1,0967, area dove a partire dalle prossime sedute giornaliere, potrebbe iniziare un nuovo breve movimento ribassista, nella stessa direzione del primo impulso precedente, fino a toccare prima il supporto a 1,0694 e poi il supporto a 1,0253. Dal punto di vista operativo, visto che l’analisi espletate sopra mi segnalano una maggiore probabilità che i prezzi subiscano un ulteriore movimento short, ho agito di anticipo, posizionando un ordine di vendita al break out del minimo della giornata del 27 maggio, corrispondente anche ad un roos hook short, dopo un 1-2-3 high evidenziato nel grafico. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Sell Stop, Entry Point 1,0800; Stop Loss 1,0980; Tp1 1,0720; Tp2 1,0280.
eurusd w

Eur/Usd d

Usd/Jpy


Trend weekly rialzista dal 31.08.2014
Trend daily rialzista dal 21.05.2014

La Borsa di Tokyo ha chiuso per l'undicesima seduta di seguito in rialzo. Si tratta della più lunga serie positiva dal febbraio del 1988. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,1% a 20.563,15 punti e il Topix lo 0,1% a 1.673,65 punti. Dopo il recente rally il mercato azionario giapponese non ha potuto trovare una chiara direzione. Gli operatori hanno osservato che la spinta rialzista si sta esaurendo ed una correzione potrebbe arrivare in ogni momento. La ripresa dello yen rispetto al dollaro ha fatto scattare delle prese di beneficio sugli esportatori. Toyota ha perso lo 0,4%, Panasonic lo 0,7% e Canon lo 0,8%. Nel settore dei semiconduttori Advantest ha guadagnato il 2,2% eTokyo Electron l'1,3%. Avago Technologies ha comunicato ieri di aver raggiunto un accordo per acquistare il rivale Broadcom per $37 miliardi. Settimana reazionaria e rivoluzionaria dal punto di vista tecnico – grafico per la coppia green back contro moneta giapponese. Reazionaria, perché i fortissimi ribassi dello yen che si sono avuti nelle sedute dell’ultima settimana, grazie soprattutto ai dati positivi sia sull’inflazione che sulla produzione industriale usciti nel paese del Sol Levante, hanno spinto la major fino a toccare un massimo a 124,46, livello raggiunto l’ultima volta niente poco di meno che nel giugno del 2007. Rivoluzionaria, perché dal punto di vista tecnico grafico, il deciso movimento rialzista ha finalmente spostato la coppia al di fuori della fase di congestione iniziata a metà del mese di novembre del 2014. Tecnicamente le confluenze grafiche, sia sul daily che sul weekly, ci suggeriscono ancora dei movimenti long; ovviamente prima di entrare a mercato è preferibile attendere una classica fase di correzione short da sfruttare per entrare long alla fine della stessa.

usdjpy w


Usd/Jpy D


Gbp/Usd


Trend weekly rialzista dal 30.01.2015
Trend daily rialzista dal 13.02.2015

Analizzando il weekly chart del cable notiamo che la seconda ed ultima settimana di fila di stampo ribassista ha sancito definitivamente la fine del movimento di correzione rialzista che ha visto la coppia arrampicarsi dai minimi raggiunti durante la seconda settimana di aprile fino all’ultima vera settimana di rialzi che ha visto la coppia toccare il massimo a 1,5813. Molto probabilmente, anche le prossime settimane potremmo assistere ad ulteriori affondi ribassisti, sia perché la chiusura dell’ultima ottava è molto vicina al suo minimo e sia perché le chiusure delle ultime due settimane short sono molto distanti tra di loro. Tale situazione si nota ancora meglio, se andiamo ad analizzare il grafico daily dove riscontriamo che nelle ultime giornate abbiamo candele che presentano massimi e minimi inferiori a quelli precedenti. Inoltre, a sostenere la tesi di possibili movimenti futuri short, non dobbiamo dimenticare che la sterlina inglese resta sotto pressione a causa delle prospettive create dall’insediamento del nuovo esecutivo che intende portare avanti il referendum popolare sulla permanenza di Londra all’interno dell’Unione Europea. Attendiamo una piccola fase di correzione o anche una giornata inside per cercare di entrare a mercato in direzione ribassista.
gbpusd w

Gbp/Usd D

Usd/Cad


Analizzando il grafico daily della coppia dollaro americano contro dollaro canadese, notiamo una situazione molto interessante che si è presentata a ridosso della resistenza a 1,2502. In prossimità di tale livello, l’azione del prezzo per ben due giornate consecutive ha tentato di superare la resistenza ma senza mai riuscirci. I due movimenti hanno dato vita a due false rotture che graficamente si sono tramutate in due shooting star, le quali ci indicano che molto probabilmente nella prossima settimana potremmo assistere ad un breve movimento ribassista almeno fino a toccare l’area dove stazionano le due medie mobili, movimento che in seguito potrebbe essere più deciso fino a toccare il supporto a 1,2008. A tal punto possiamo inserire in macchina un ordine pendente short, ma attenzione non carichiamo troppo sui volumi dell’operazione in quanto siamo contro un trend long di breve periodo. Di seguito i setup di ingresso a mercato: sell stop; entry point: 1,2400; stop Loss 1,2560; Tp1 1,2260; Tp2 1,2090.
usdcad
Nzd/Usd

Trend weekly ribassista dal 06.107.2014
Trend daily ribassista dal 29.04.2015

Sul grafico giornaliero del kiwi, si è formato nei giorni scorsi un movimento 1-2-3- high, seguito da un ross hook che indica un possibile movimento verso il basso, al di sotto del livello statico posizionato a 0,7317. Tale configurazione grafica la possiamo utilizzare per entrare in vendita sulla major a rottura del minimo della candela ribassista che ha generato il rosso hook. Il forte movimento ribassista della seduta di giovedì scorso, ha portato l’operazione di vendita a colpire il primo target di 120 punti. Ora, per quanto riguarda l’operazione con target a 0,7010 sono in guadagno temporaneo di 160 punti, inoltre ho già spostato lo stop loss a prezzo di ingresso da 0,7400 a 0,7270. Di seguito i setup di ingresso a mercato: Entry point 0,7270: stop loss 0,7400; Tp1 0,7150; Tp2 0,7010.
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Eur/Gbp


Trend weekly ribassista dal 24.12.2014
Trend daily ribassista dal 07.05.2015

Sulla coppia in oggetto si è formato un movimento 1-2-3 High, classica configurazione che, secondo gli studi del noto trader americano Joe Ross, si verifica alla fine di un movimento rialzista, ed è identificato da tre punti: il punto 1, che identifica il Massimo di Swing (di breve periodo) del mercato; il punto 2 che rappresenta il Minimo di Swing intermedio; il punto 3, è il successivo Massimo di Swing, che deve essere decrescente rispetto al Massimo di Swing del punto 1. Da un punto di vista operativo il segnale short scatta quando i prezzi, dopo aver disegnato il Massimo di Swing numero 3, scendono al di sotto del Minimo di Swing intermedio. In questo modo il mercato instaura una tendenza ribassista con massimi decrescenti (Massimo 1 e Massimo 3) e Minimi decrescenti (Minimo 2 e il successivo Minimo di Swing che si formerà successivamente). Dalle regole di cui sopra, deduciamo che possiamo inserire in macchina un ordine pendente di vendita con prezzo di ingresso a rottura del punto 2 stop loss al di sopra del punto 3. Il movimento ribassista di giovedì 21 maggio ha fatto scattare l’ordine di vendita, che al momento si trova in perdita 80 punti. Di seguito i setup di ingresso a mercato: entry point 0,7110; Stop Loss 0,7300 Tp1 0,6990; Tp2 0,6800.
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