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I listini europei chiudono piatti.

Pubblicato 10.11.2015, 21:56
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Quadro macro economico

Chiusura di seduta in sostanziale parità per gli indici europei. A Parigi il Cac40 si è fermato a +0,02%, l’IBEX 35 ha terminato a +0,11% e il Dax ha chiuso a +0,16%.

L’unico segno meno è stato registrato a Londra dove il FTSE 100 è sceso dello 0,32% in scia dei segni meno registrati nel comparto minerario (-4,91% di Anglo American (L:AAL), -3,74% di Glencore PLC (L:GLEN) e -7,64% di Vedanta Resources (L:VED)) a seguito della bocciatura del comparto da parte di Barclays (L:BARC).

Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell’1,52% recuperando la deludente performance di ieri e indossando la maglia rosa tra le principali Borse europee. Il listino milanese, che ha snobbato la debolezza di Wall Street, è stato trainato dal lusso e dai finanziari.

Gli acquisti sono tornati a premiare i titoli del comparto bancario: Banca Popolare di Milano Scarl (MI:PMII) ha guadagnato l’1,73%,Intesa Sanpaolo (MI:ISP) l’1,60%, UniCredit (MI:CRDI) (MI:CRDI) l’1,45%.

In controtendenza il Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MI:BMPS) che ha lasciato sul parterre l’1,83%.

Bene Exor SpA (MI:EXOR) (+2,06%) che ha chiuso i primi nove mesi del 2015 con un utile consolidato di 611 milioni di euro, un dato che si raffronta con i profitti di 142 milioni conseguiti nell’analogo periodo nel 2014.

Al 30 settembre 2015 il Net Asset Value (NAV) di Exor si è attestato a 11,13 miliardi di euro mostrando un aumento rispetto ai 10,16 miliardi di un anno fa. Tra le migliori performance sull’indice FTSE MIB da segnalare Finmeccanica (MI:SIFI) e Davide Campari Milano SpA (MI:CPRI) che hanno guadagnato rispettivamente il 3,47% a 12,50 euro e il 3,99% a 7,95 euro.

Comparto del lusso ben comprato dopo i conti di Moncler SpA (MI:MONC) (+3,36% a 15,99 euro) che ha chiuso i primi nove mesi del 2015 con ricavi consolidati per 561,5 milioni, +25% rispetto a un anno prima, e un utile netto di 92,7 milioni, +31% se confrontato con il pari periodo 2014. Per l’esercizio in corso il management di Moncler “prevede uno scenario di crescita del fatturato e degli utili, continuando l’espansione nei mercati internazionali, attraverso lo sviluppo del canale retail ed il consolidamento selettivo del canale wholesale”.

Acquisti anche sugli altri titoli del comparto: Luxottica Group SpA (MI:LUX) ha guadagnato il 2,82% a 63,65 euro, mentre Tods SpA (MI:TOD) è avanzata del 2,70% a 79,80 euro.

La seconda seduta della settimana, termina senza market movers di prima fascia. Le uniche due notizie marginali sono arrivate durante la sessione americana, con il Dipartimento del Commercio che ha comunicato che i prezzi alle importazioni sono calati ad ottobre dello 0,5%. Si è trattato del quarto calo mensile di fila. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,1%. Il dato di settembre è stato rivisto al ribasso, da -0,1% a -0,6%.

Sempre il Dipartimento del Commercio ha comunicato che le scorte di grossisti sono aumentate negli USA a settembre dello 0,5%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,1%. Il dato di agosto è stato rivisto al rialzo, da +0,1% a +0,3%.

Per quanto riguarda le varie economie mondiali, assodato che molto probabilmente la Fed alzerà i tassi di interesse a dicembre, la Bce sta mettendo in atto altre misure di stimolo all’economia del Vecchio Continente; molto probabilmente l’istituto di Francoforte metterà in pratica un altro taglio dei tassi sui depositi, tale manovra sta riscuotendo molti consensi tra i membri del Board della Bce, la quale in questa fase storica può anche usufruire di una possibile e prolungata debolezza dell’euro causata soprattutto dall’allargarsi della forbice dovuta all’assetto monetario tra l’istituto di Francoforte e la Federal Reserve.

E’ tornata a far parlare di sé la Grecia, con l’Eurogruppo che non ha ancora sbloccato la tranche di aiuti da 2 miliardi di euro chiedendo sforzi maggiori ad Atene nell’attuare il piano di riforme. Questa mattina è arrivata la conferma delle pressioni deflazionistiche in Cina, dove l’inflazione a ottobre è aumentato dell’1,3% contro attese che indicavano un +1,5%.

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