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I titoli a testa bassa

Pubblicato 02.10.2019, 17:03
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Alcuni titoli di Piazza Affari che non riescono a mettere in piedi un convincente rialzo e pronte ad affondare.

Telecom Italia: ancora una volta il titolo è stato incapace di opporsi allo strapotere del muro invalicabile posizionato a quota 0.5250 euro. SOLO il superamento (in chiusura di seduta e con tenuta settimanale) di detto riferimento grafico farà scattare i primi e reali segni di ripresa credibile nel medio periodo. Obiettivi in caso di successo a 0.5520 euro in prima battuta non lontano dalla prima, reale e fondamentale resistenza strategica a 0.600 euro, target che al momento appare molto arduo raggiungere entro fine anno. Indicazioni negative invece sotto 0.5030 euro in chiusura preludio al ritorno in area 0.4850 euro in prima battuta.

Mediaset: il titolo continua a mostrare tutte le sue difficoltà nel mettere in piedi un convincente rialzo. Accenni di rialzi verranno subito annullati da ripetuti ribassi ed i corsi potrebbero prolungare la loro discesa anche nelle prossime settimane. Segnali di pericolo giungeranno al di sotto 2.61 in chiusura per il test in area 2.54 euro (2° target area 2.38 euro).

Primo e reale segnale di risveglio SOLO oltre 3.05 euro livello sopra il quale (in chiusura e con tenuta di almeno 3,4 settimane e con volumi decisamente superiori a quelli attuali) verranno gettate le basi per un allungo a 3.30 euro in prima battuta, fino ad allora solo fuochi di paglia ma al momento questo obiettivo appare un'impresa titanica. Prestare la più assoluta attenzione alle false partenze.

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Salvatore Ferragamo: la perdita del supporto in area 17.0 euro ha fatto scattare ulteriori segnali di allarme e se il sostegno fondamentale di 16.42 euro verrà rotto in chiusura sarà difficile evitare di raggiungere il successivo target in area 16.03 euro (2° target: 15.67 euro).

La strada per avere un reale recupero passa attraverso due obiettivi: in primis dovrà essere superata quota 17.88 euro (in chiusura) e successivamente area 18.30 euro. Oltre quest'ultima resistenza (in chiusura e con tenuta di almeno 3 sedute) ci sono i presupposti per una ripresa maggiormente stabile con primo target a 19.34 euro.

Tenaris: la perdita del sostegno a 10 euro ha agevolato l'affondo di Tenaris che ha ripreso a scendere con forza puntando verso il successivo sostegno (non fondamentale) in area 9.25 euro. Non è detto comunque che l'eventuale raggiungimento di tale obiettivo sia sufficiente a placare le spinte ribassiste, i corsi potrebbero infatti proseguire la discesa fino al supporto strategico in area 9.04 euro prima di dare origine ad una reazione credibile. Segnali di ripresa giungeranno solo oltre quota 11.0 euro (in chiusura e con tenuta settimanale) preludio al test in area 12.03 euro in prima battuta. Chiusure di seduta al di sotto di 9.04 euro potrebbero spingere le quotazioni fino in area 8.63 euro in prima battuta.

Prima Industrie: i corsi potrebbero andare a testare il supporto in area 11.50 euro la cui violazione (in chiusura) potrebbe spingere i corsi anche fino in area 10.87 euro in prima battuta. Primi e reali segnali di ripresa oltre 15.75 euro in chiusura e con tenuta settimanale ma siamo ancora lontani dalla resistenza chiave di medio periodo a 20.0 euro. Occhio alle false partenze.

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