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I titoli di Piazza affari che perdono terreno da oltre 20 anni

Pubblicato 17.04.2020, 19:33
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Rubrica statistiche



Alcuni titoli di Piazza Affari che perdono terreno da oltre 20 anni e che hanno fatto registrare performance deludendi cedendo anche addirittura oltre il 90%.

Esclusi i titoli del settore bancario fortemente penalizzato negli ultimi anni.

Dal 2000 ad oggi:

Telecom Italia (MI:TLIT): -91.6%.

Il titolo, inserito in un profondo canale ribassita che dura da oltre 20 anni, continua a mostrare tutte le sue difficoltà nel mettere in piedi un convincente e duraturo rialzo. Lo scenario grafico è ancora molto incerto e caratterizzato da grande debolezza che dopo il piccolo accenno di rimbalzo a fine marzo non ha trovato la forza per dare continuità al recupero così come è già successo negli ultimi mesi.

Le quotazioni dovranno portarsi al di sopra di 0.3880 euro (in chiusura e con tenuta settimanale) almeno per dare qualche piccolo segnale di vitalità anche se ciò non cambierà lo scenario grafico negativo di breve e medio termine. Le prime resistenze strategiche sono ancora abbastanza lontane di cui la prima è posizionata a 0.4400 euro.
Molto più probabile è un ulteriore affondo fino a 0.2980 euro la cui rottura in chiusura proietterà il titolo prima verso i minimi storici e poi a 0.2220 euro (2° target 0.1830 euro). Prestare attenzione alle false partenze.

Mediaset (MI:MI:MI:MS): -90.1%

il titolo continua a perdere terreno nonostante il rialzo di Piazza Affari; difficile di conseguenza trovare aspetti positivi sul grafico ed ora i corsi molro probabilmente andranno a testare il successivo target a 1.67 euro (2° target 1.38 euro).

Segnali di forza nel breve solo oltre la prima resistenza strategica posizionata a quota 2.09 euro (in chiusura e con tenuta di almeno 2 settimane ed aumento dei volumi, almeno oltre 10 milioni) per il test in area 2.22 euro. Ancora molto lontano dalla reale resistenza strategica di medio/lungo periodo a 3.05 euro, obbiettivo abbastanza arduo.

Geox (MI:GEO): -91%.

Situazione di grande precarietà per Geox che non riesce a portarsi al di sopra della prima resistenza a 0.78 euro. Se il titolo non dovesse reagire nelle prossime sedute è probabile che verrà testato il sostegno in area 0.6890 euro la cui violazione in chiusura potrebbe proiettare i corsi fino in area 0.6570 euro in prima battuta.

Solo il superamento di quota 0.78 euro con tenuta settimanale ed aumento dei volumi farà scattare un timido e primo segnale di risveglio.

Beghelli (MI:MI:MI:BE): -92%.

Il supporto in area 0.16 euro rappresenta il prossimo obiettivo dei corsi e avrà il gravoso compito di arginare un'eventuale caduta.

Primi e timidi segnali di ripresa solo oltre quota 0.1880 euro (in chiusura e con tenuta settimanale) ma le prime resistenze strategiche sono ancora abbastanza lontane di cui la prima è posizionata a 0.2600 euro.

Tiscali (MI:MI:MI:TIS): -99.9%.

Situazione di grande precarietà per Tiscali che non riesce a portarsi al di sopra della prima resistenza a 0.010 euro. Se il titolo non dovesse reagire nelle prossime sedute è probabile che verrà testato il sostegno in area 0.0087 euro la cui violazione in chiusura potrebbe proiettare i corsi fino in area 0.0082 euro in prima battuta.

Solo il superamento di quota 0.010 euro con tenuta settimanale ed aumento dei volumi farà scattare un timido e primo segnale di risveglio con un primo target in area 0.0011 euro.

Intek Grp: -92%

Area 0.1980 euro rappresenta il prossimo obiettivo dei corsi e avrà il gravoso compito di arginare un ulteriore caduta. Primi e timidi segnali di ripresa solo oltre quota 0.2480 euro (in chiusura e con tenuta settimanale) ma le prime resistenze strategiche sono ancora abbastanza lontane di cui la prima è posizionata a 0.2750 euro.

Sul fronte opposto invece affondi al di sotto di 0.1980 euro spianeranno la strada a nuovi affondi in direzione dei primi target a 0.1880 e 0.1850 euro.

Class Edit.: -99.3%

brusco scivolone per Class nel corso degli ultimi 6 mesi (-42%). Il titolo ha quasi dimezzato il proprio valore in Borsa. Recuperi fino a quota 0.1750 euro manterrano inalterate le prospettive negative, solo oltre tale livello (in chisuura) verranno generati i primi e timidi segnali di ripresa che saranno più credibili oltre i 0.200 euro.

Sul fronte opposto invece monitorare il sostegno a 0.1000 euro, la cui violazione in chiusura creerebbe i presupposti per un ulteriore affondo fino a 0.098 euro in rpima battuta.

Bialetti: -95%.

il titolo appare incapace di opporsi allo strapotere delle vendite negli ultimi mesi. Se i corsi dovessero continuare a stazionare al di sotto di 0.1800 euro con volumi molto scarsi, molto probabilmente ci sarà una nuova fase ribassista con un primo target in area 0.1240 euro (2° target 0.1165 euro).

Nell'immediato primi segnali di forza solo oltre la prima resistenza strategica posizionata a quota 0.1800 euro (in chiusura e con tenuta settimanale ed aumento dei volumi) per il test in area 0.2000 euro.

Sono stati presi come riferimento SOLO ALCUNI dei titoli che negli ultimi 20 anni hanno ceduto oltre 90 punti percentuali e che nelle prossime sedute potrebbero aggravare la loro performance già fortemente negativa. Sono semplicemente dati relativi alle performance percentuali.

Ultimi commenti

....vai a pescare nel famigerato "Nuovo Mercato".....sai quanti ne trovi che hanno fatto peggio, ma molto peggio di quelli indicati ??? che roba a pensarci.........
Il mercato italiano fa schifo per buy and hold.
Non e’ che se un titolo ha perso tanto debba necessariamente essere una opportunita di acquisto
Nemmeno 30000 se x quello!
Una piccola selezione di quella che è stata un'ecatombe. Ho 52 anni e una certezza: non rivedrò mai Mib oltre 50000 punti purtroppo..
Ottimo articolo che stimola diversi spunti di riflessione tra cui in primis la diversificazione per titoli ma anche per mercati globali.
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