L'euro ha sottoperformato ieri, dopo che i verbali della BCE di marzo sono stati percepiti come accomodanti.
I responsabili politici hanno discusso i rischi al ribasso derivanti da una possibile escalation dei conflitti commerciali, esprimendo al tempo stesso preoccupazioni sul fatto che un apprezzamento dell'euro possa pesare sull'inflazione.
Le valute legate alle materie prime sono tutte in prima fila oggi, con un dollaro australiano che guadagna lo 0,4% e raggiunge un massimo di un mese, mentre il NZD/USD è aumentato dello 0,2%, il CAD è anche marginalmente più alto, rispetto al dollaro USA.
I futures che seguono Dow, S&P e Nasdaq 100 sono misti oggi, indicando un open leggermente più alto per il Dow, ma uno inferiore per S&P e Nasdaq 100.
Oggi il sentimento di appetito verso il rischio è stato evidente in Giappone, con il Nikkei 225 e il Topix in aumento dello 0,55% e dello 0,6% rispettivamente, a Hong Kong, l'Hang Seng è rimasto praticamente invariato.
I prezzi del petrolio sono calati oggi, con Future Petrolio Greggio WTI e il Brent in calo di quasi lo 0,3%.
Questa modesta correzione è probabilmente dovuta al fatto che gli Stati Uniti potrebbero non attaccare la Siria, detto questo, bisogna notare che questa correzione è estremamente piccola rispetto alla spettacolare impennata dei prezzi del petrolio all'inizio della settimana, dopo che gli Stati Uniti hanno detto che colpiranno la Siria.
Ciò suggerisce che sussistono ancora i timori che la situazione siriana possa avere un impatto sulla produzione petrolifera in altre parti del Medio Oriente, o che altri fattori fossero in gioco per spingere i prezzi più in alto negli ultimi tempi.
I prezzi dell'XAU/USD sono scesi di 17,75$ l'oncia ieri, cancellando i guadagni ottenuti nella sessione precedente, quando il dollaro e le azioni hanno guadagnato dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto marcia indietro sul suo suggerimento di un imminente attacco missilistico contro la Siria, che potrebbe portare a un più ampio conflitto tra Washington e Mosca.
L'oro ha esteso le sue perdite ed è tornato verso area 1336-1334$, dopo aver perso il supporto chiave residente sui 1347-1345$.
FIBO Group