A metà seduta, la sterlina registra una perdita del -1,70%, registrando la peggiore performance della giornata nel contesto valutario, registrando una modesta reazioni ai dati macro pubblicati questa mattina.
I dati pubblicati dall'Office for National Statistics hanno mostrato che l'economia del Regno Unito è cresciuta dell'1,1% a settembre e del 15,5% durante il terzo trimestre del 2020, entrambi senza stime di consenso. Inoltre, anche i dati sulla produzione industriale e manifatturiera del Regno Unito per settembre sono risultati inferiori alle aspettative del mercato.
I dati arrivano sulla scia delle persistenti incertezze legate alla Brexit e hanno continuato a minare il sentimento che circonda la sterlina britannica. E’ importante ricordare che un ministro irlandese ha affermato ieri che i negoziatori UE-Regno Unito sono ora destinati a non rispettare la scadenza di metà novembre per un nuovo accordo sulla Brexit.
D'altro canto, un calo dei futures sulle azioni USA ha spinto diversi investitori a rifugiarsi verso il dollaro americano. Ciò, a sua volta, ha ulteriormente contribuito al movimento ribassista del cable e determinando un ritracciamento dai livelli oltre il livello di 1,3300 o ai massimi di due mesi fissati il giorno precedente.
Neanche il discorso del Governatore della BoE, Andrew Bailey, al Global Conference del Financial Times, è riuscito ad influenzare i moviment idella sterlina; il Governatore ha messo in risalto che la curva dei rendimenti è sotto controllo ed al momento non vede la necessità di rivedere tassi negativi.
Al momento, in ottica intraday, il cable potrebbe subire altre movimentazioni ribassiste, con la possibilità di accelerare al ribasso in caso di break out della zona di demand posizionata tra 1.3160 e 1.3140.