Il certificate sulle big Usa dell’AI che rende fino al 19,67% annuo

Pubblicato 22.05.2025, 10:35

Il Certificate di Vontobel Holding con Isin DE000VK2MBL6 su Nvidia, Marvell Technology e C3.ai offre un potenziale rendimento del 19,67% annuo grazie a premi trimestrali condizionati con memoria di 4,72 euro. Le barriere dei premi decrescono al ritmo del 5% al trimestre: dal 100% del livello iniziale fino a diventare molto profonde, al 30% finale (low barrier). Possibilità di rimborso anticipato dopo sei mesi con barriere decrescenti, del 2% ogni tre mesi, dal 100% all’82% del valore iniziale. A scadenza protezione del capitale fino a ribassi del 45% dal livello iniziale dei sottostanti. Durata tre anni. Il prezzo è sotto la pari intorno a 99 euro.

Rendimento elevato e prezzo sotto la pari

Rendimento elevato, prezzo sotto la pari, barriera cedolare finale molto bassa e come sottostanti tre big tech Usa: Nvidia è già volato a +16,8% dal livello iniziale, mentre C3.ai e Marvell Technology si trovano vicino al valore iniziale. Tutti e tre i sottostanti sono già stati colpiti dai pesanti cali dovuti alla guerra sui dazi tra Usa e Cina, fissando livelli iniziali interessanti, e ora lo spazio del recupero è ampio.
Ecco i punti di forza del certificate targato Vontobel con Isin DE000VK2MBL6, acquistabile in questo momento sul mercato secondario a 99 euro, che offre un rendimento potenziale annuo del 19,67% (tenendo conto della vita residua del prodotto e il prezzo attuale di acquisto).
L’emittente ha ideato una struttura innovativa che, con il passare il tempo, migliora grazie al rapido calo delle barriere dei premi, aumentando le potenzialità di stacco di tutte le cedole trimestrali pari a 4,72 euro (18,88 euro in annuo) a fronte di barriere cedolari a scadenza molto profonde, pari al 30% del livello iniziale dei sottostanti (low barrier).
Per poter offrire un rendimento così alto, Vontobel mette in campo una struttura molto efficiente: barriere premi che partono da livelli alti, pari al livello iniziale, per scendere velocemente del 5% ogni tre mesi fino al 30% finale. Il segreto del certificate è proprio questo: unire una barriera finale bassa ai premi trimestrali con effetto memoria, risultato? L’investitore a scadenza ha la possibilità di incassare tutte le cedole come se la barriera fosse sempre stata al 30%.
Il capitale a scadenza è garantito da una barriera al 55% del livello iniziale del sottostante con la performance peggiore. Dal sesto mese, l’investitore può approfittare del rimborso anticipato. Vediamo da vicino i livelli di riferimento del certificate.
riepilogo
Se rendimento elevato, barriere profonde, sottostanti oltre il livello iniziale e possibile autocall possono rappresentare i pregi, il prezzo da pagare per avere un potenziale ritorno del 19,67% annuo è dato dal rischio di vedere un sottostante scendere più velocemente della barriera, quindi perdere il 70% dal valore iniziale senza mai recuperare. In questo scenario i premi potrebbero rimanere tutti in pancia al prodotto.
Stiamo parlando di una perdita del 70% oltre al 50% che Marvell ha già lasciato sul terreno dai massimi di gennaio, per C3.ai il -70% partirebbe dopo il -46% da dicembre. L’unico titolo, che ha già reagito alle buone notizie sul fronte dazi è Nvidia (-36% da inizio gennaio al 17 aprile seguito da un recupero che porta il titolo sotto ai massimi di gennaio del 13%).

Premi trimestrali con memoria di 4,72 euro

Il certificate offre un flusso di premi trimestrali con memoria del 4,72% sul nominale (100 euro), pari a 18,88 euro in un anno. I premi sono condizionati al rispetto di una barriera discendente nel tempo: infatti, si parte dal 100% del valore iniziale dei sottostanti e si abbassa velocemente del 5% ogni trimestre per arrivare fino al 30% (low barrier), rendendo più probabile il pagamento del premio. Le cedole verranno quindi pagate anche in caso di netti ribassi dei sottostanti, basta che alle date di osservazione il calo dal valore iniziale del titolo peggiore non superi il rispettivo livello barriera.
Molto importante la presenza dell’effetto memoria. Questo significa che una premio non pagato non è definitivamente perduto ma rimane in pancia al prodotto e, nelle successive date di osservazione, qualora si verifichino le condizioni che danno diritto al pagamento, i premi non pagati in precedenza vengono distribuiti tutte insieme compreso quello di pertinenza di detta data di osservazione.
L’obiettivo di questo certificate è quello di aumentare le possibilità di stacco di tutti i premi, grazie a una barriera decrescente fino al 30% del livello iniziale unita all’effetto memoria. In virtù di questo meccanismo, per chiudere l’investimento in bellezza e portare a casa tutti i 36 premi previsti, basterà che il peggiore dei tre sottostanti non abbia perso oltre il 70% del livello iniziale all’ultima data di osservazione, ovvero il 5 maggio 2028. A quel punto l’investitore avrà portato a casa un flusso di cedole pari a 56,64 euro, pari un rendimento annualizzato del 19,67% (corretto sul tempo residuo del prodotto e del prezzo di acquisto a 99 euro).
Il punto di forza è quello di lasciare lavorare al meglio il tempo e i soldi investiti per poter offrire premi più alti e una barriera più bassa rispetto ai cash collect tradizionali. Di contro, rispetto ai classici certificate, l’investitore potrebbe, in una fase iniziale, non ricevere delle cedole se il prezzo dei sottostanti scenderà più velocemente del livello decrescente delle barriere.
Va sottolineato che i premi del certificate sono considerati dal Fisco “redditi diversi”, e in quanto tali possono compensare le eventuali minusvalenze presenti nello zainetto fiscale dell’investitore. Con questo sistema è possibile recuperare il credito fiscale derivante dalle perdite registrate entro i successivi quattro anni dalla loro realizzazione.

Possibilità di rimborso anticipato da novembre

Può succedere che il certificate non arrivi alla scadenza finale, perché dal sesto mese può essere ritirato in anticipo (autocallability). A partire dalla data di osservazione del 5 novembre 2025, e poi in una data di valutazione trimestrale successiva, il prodotto verrà rimborsato in anticipo se tutti e tre i sottostanti quoteranno a un valore pari o superiore al livello autocall.
In particolare, tale soglia è decrescente nel tempo: parte dal 100% del valore iniziale e poi decresce del 2% ogni trimestre fino all’82% del valore iniziale. Un meccanismo che viene incontro all’investitore incrementando le probabilità di restituzione del valore nominale (100 euro), più il pagamento dell’ultima cedola (4,72 euro) e dei premi eventualmente in memoria.
Ad esempio, se alla prima finestra di autocall (5 novembre 2025) se tutti i sottostanti saranno al di sopra del livello iniziale, il prodotto verrà rimborsato a 100 euro, ai quali si sommeranno la prima cedola e la seconda maturata al rimborso (in totale 9,44 euro), per un incasso complessivo di 109,44 euro. In cinque mesi e mezzo e acquistando oggi il certificate a 99 euro, il rendimento sarebbe pari al 10,54%, che corrisponde a un ritorno annualizzato del 23%.
Le barriere di autocall discendenti fino all’82% del livello iniziale hanno la funzione di difendere il prezzo del prodotto che, durante il suo arco di vita potrebbe trovarsi ad avere cedole in memoria e la possibilità di richiamo anticipato al valore nominale di 100 euro non troppo remota.

Gli scenari possibili alla scadenza finale

L’obiettivo di questa struttura è quello di arrivare comunque a scadenza, offrendo barriere dei premi molto basse (fino al 30% del livello iniziale), distribuire tutte le cedole sfruttando l’effetto memoria e riuscendo ad alzare il premio medio. La barriera a capitale, osservata solo alla scadenza (5 maggio 2028), è posta al 55% e protegge da discese fino a -45% dal valore iniziale dei sottostanti. Se il certificate non verrà rimborsato anticipatamente, alla scadenza finale saranno tre i possibili scenari:

  • Se il peggiore dei tre i sottostanti quoterà sopra la barriera, o allo stesso livello, il certificate verrà rimborsato al valore d’emissione di 100 euro a cui vanno aggiunti 56,64 euro di premi. L’investitore riceverà quindi anche l’ultima cedola e i premi eventualmente non pagati trattenuti in memoria. Considerato il prezzo di acquisto attuale di 99 euro, il rendimento complessivo raggiungerebbe il 58,22% circa in un orizzonte temporale di quasi tre anni.
  • Se il peggiore dei sottostanti avrà perso tra il -55% e il -42,36% dal valore iniziale, l’investitore riceverà 100 euro meno un importo proporzionale alla performance del worst of, ma in questo caso i premi cumulati grazie all’effetto memoria potrebbero più che compensare tale perdita sul capitale. Facciamo un esempio: un calo del 50% del peggiore dei sottostanti comporterebbe un rimborso del certificato a 50 euro, a cui si sommano 56,64 euro di premi e 1 euro di capital gain (da 99 di acquisto a 100 di rimborso). Il conto finale sarebbe un +7,64 euro (7,7% su 99 di acquisto) contro un -50% di performance del peggiore dei sottostanti. Anche ipotizzando un calo pesante pari al 57,64% del peggiore dei sottostanti l’investitore, (acquistando sul nominale 100) andrebbe in pareggio. Il rimborso del certificate sarebbe pari a 42,36 euro più le cedole, pari a 56,64 euro, e 1 euro di capital gain si arriverebbe a 100 euro di valore nominale.
  • Se invece alla scadenza finale anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto il 42,36% dal valore iniziale (più che dimezzato), il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei titoli con una perdita sul capitale investito. Per fare il calcolo esatto, ad oggi impossibile, dovremmo sapere l’ammontare dei premi distribuito. Ricordiamo che con ribassi del worst of fino al -70% dal livello iniziale, il certificate è in grado di pagare tutte le 36 cedole che potrebbero aiutare a compensare la perdita sul nominale.


Attualmente, i sottostanti mostrano un ampio margine di sicurezza rispetto alla barriera capitale: NVIDIA Corporation è distante il 52,9%, C3.ai Inc il 44,2% e Marvell Technology Inc il 44%, rafforzando le probabilità di uno scenario favorevole a scadenza.

Le big tech che guidano la rivoluzione dell’IA nel 2025

Tra alleanze strategiche, innovazioni hardware e crescita nei settori pubblici e privati, C3.ai Inc, Marvell Technology Inc e NVIDIA Corporation sono i tre protagonisti che stanno plasmando il futuro dell’intelligenza artificiale (AI).

Marvell Technology Inc
Marvell Technology ha vissuto un inizio d’anno burrascoso. Dopo aver toccato i massimi di 127 dollari, il titolo ha perso slancio, scivolando fino agli attuali 60 dollari. Ma sotto la superficie si muove ben più di quanto i numeri facciano intuire. Gli analisti non hanno dubbi: il titolo è oggi sottovalutato e rappresenta un’opportunità concreta nel cuore pulsante della rivoluzione dell’AI. La settimana scorsa, UBS ha confermato il rating Buy (acquistare), con un lieve aggiustamento del prezzo target da 110 a 100 dollari, con un potenziale rialzo del 66%.
Il calo di Marvell non ha intaccato il potenziale strutturale della società. Anzi, per molti osservatori, questa lunga fase laterale potrebbe essere solo la quiete prima del rilancio, poiché il vero motore di Marvell è il suo coinvolgimento nel settore AI. L’azienda è considerata una delle protagoniste emergenti nello sviluppo di infrastrutture hardware per l’intelligenza artificiale, al fianco di colossi come Broadcom. Non è un caso se nomi come Bank of America e JPMorgan vedono in Marvell un attore chiave dei prossimi cicli tecnologici.
L’adozione crescente del cloud e dell’edge computing, insieme al miglioramento dei margini e all’aumento dei ricavi da prodotti AI, rafforzano lo scenario di crescita. E secondo molti osservatori, il mercato non sta ancora prezzando correttamente il valore delle partnership strategiche e dei contratti in corso. Un esempio, la nuova collaborazione con Nvidia per l’integrazione della tecnologia NVLink Fusion nelle proprie soluzioni custom cloud. Si tratta di una pietra miliare: NVLink Fusion consente ai hyperscaler di integrare facilmente chip proprietari all’interno dell’architettura rack-scale di Nvidia, accelerando la scalabilità delle cosiddette “AI factories”.
“Marvell e Nvidia stanno lavorando insieme per offrire un’infrastruttura AI scalabile, con le prestazioni e l’affidabilità richieste per supportare i modelli di intelligenza avanzati”, ha dichiarato Nick Kucharewski, SVP di Marvell Cloud. Shar Narasimhan, Direttore di Accelerated Computing di Nvidia, ha sottolineato come questa partnership estenda l’ecosistema open di Nvidia, permettendo di integrare milioni di GPU e chip personalizzati all’interno di una rete AI globale.
Nonostante l’entusiasmo tecnologico, Marvell ha mostrato una certa prudenza nella gestione delle aspettative. A inizio maggio, la società ha posticipato il proprio Investor Day dal giugno 2025 a una data imprecisata nel 2026, citando l’incertezza macroeconomica come fattore determinante. Al suo posto, verrà ospitato un webinar il 17 giugno, focalizzato sul futuro del custom silicon per l’intelligenza artificiale.

C3.ai Inc
C3.ai continua a dividersi tra promesse e cautela. Mentre il report del terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2025 mostra segnali di crescita, il mercato resta prudente. Il titolo, che attualmente oscilla attorno ai 23 dollari, è ben distante dai massimi di dicembre a 45 dollari, ma resta nel mirino degli analisti per il suo potenziale nel settore dell’intelligenza artificiale enterprise.
Nel trimestre chiuso a gennaio, C3.ai ha registrato ricavi per 98,8 milioni di dollari, con un incremento del 26% su base annua, centrando le aspettative degli analisti (98,1 milioni). Di questi, ben 85,7 milioni provengono da abbonamenti, mentre i contratti conclusi sono saliti a 66, e i progetti pilota attivati hanno raggiunto quota 50, con 20 dedicati all’IA generativa. Anche l’EPS si è rivelato migliore del previsto, a -0,12 dollari (contro -0,25 attesi), segno di una gestione attenta dei costi in una fase di forte investimento.
Tra gli elementi più positivi spicca l’intesa con Microsoft, che ha prodotto 28 nuovi accordi nel trimestre e un’espansione della pipeline commerciale di oltre il 244%. La collaborazione ha anche accorciato i cicli di vendita del 20%. Inoltre, C3.ai ha siglato nuove partnership con Arcfield per l’uso dell’IA in ambito difensivo e con PwC, con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale nei settori bancario e utility.
Nonostante il potenziale, non tutti gli analisti sono convinti. Le perplessità riguardano diversi fattori: l’elevata esposizione ai contratti governativi (in un contesto di revisione della spesa pubblica) e l’incertezza attorno alla partnership con Baker Hughes, principale cliente dell’azienda. La solidità finanziaria non è in discussione (con un indice di liquidità pari a 6,74 e più cassa che debito) ma le incognite pesano sulle aspettative future.
C3.ai continua a investire pesantemente in personale, marketing e sviluppo dell’offerta GenAI. I risultati potrebbero richiedere ancora diversi trimestri per consolidarsi, ma le sue alleanze strategiche e la crescita dei ricavi mostrano un’azienda capace di adattarsi a un mercato in rapida evoluzione.

NVIDIA Corporation
Con un portafoglio in continua espansione che spazia dai chip di ultima generazione ai server ad alte prestazioni, dai gemelli digitali industriali alle soluzioni cloud per l’AI, Nvidia si conferma protagonista assoluta dell’innovazione tecnologica globale. Le novità svelate al Computex 2025 di Taipei (Taiwan) segnano un nuovo capitolo nella corsa all’intelligenza artificiale, rendendo la potenza di calcolo più accessibile, flessibile e integrabile per aziende di ogni dimensione.
Dopo aver subito i contraccolpi dovuti prima all’introduzione di più stringenti limitazioni all’esportazione di processori avanzati verso la Cina (dicembre 2024), poi dell’annuncio dei dazi sulla tecnologia voluti da Trump, dal minimo di 86,62 dollari del 7 aprile il titolo Nvidia si è ora riportato a 134 dollari in un trend ascendente che potrebbe riavvicinarlo alla soglia di 140 dollari, sui livelli di febbraio.
Uno degli annunci più attesi riguarda il lancio, previsto per il terzo trimestre di quest’anno, dei sistemi Nvidia GB300, un’evoluzione degli attuali Grace Blackwell, già ampiamente adottati dai principali provider cloud. Questi chip acceleratori, progettati per carichi di lavoro AI intensivi, offriranno prestazioni superiori e saranno fondamentali per scalare applicazioni basate su modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), simulazioni e robotica avanzata. Sempre più aziende, tra cui TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo), stanno utilizzando la piattaforma Nvidia Omniverse per creare gemelli digitali delle proprie fabbriche.
L’IA continua ad espandersi con la nascita di Humain. Arabia Saudita ed Emirati Arabi (UAE) diventano così la nuova terra promessa per le società americane leader nella tecnologia dell’intelligenza artificiale. Il viaggio del presidente Donald Trump nei Paesi del Golfo ha portato all’annuncio di importanti accordi commerciali e di investimento che coinvolgono diverse aziende Usa tra cui proprio Nvidia, che venderà a Humain oltre 18.000 dei suoi ultimi chip per l’AI. I chip di ultima generazione Blackwell saranno utilizzati in data center in Arabia Saudita per un totale di 500 megawatt.
Humain sarà di proprietà del Fondo di investimento pubblico dell’Arabia Saudita e lavorerà allo sviluppo di modelli di AI e alla costruzione di infrastrutture per data center. I piani di Humain prevedono l’impiego di “diverse centinaia di migliaia” di GPU di Nvidia. Per questo motivo, l’amministrazione Trump sta valutando un accordo che consentirebbe agli Emirati Arabi Uniti di importare più di un milione di chip avanzati Nvidia, una quantità che supera di gran lunga i limiti imposti dalle normative sui chip per l’AI dell’era Biden, limiti che si preoccupano di evitare che tecnologia Usa di rilevanza strategica finisca nelle mani della Cina. L’accordo, che è ancora in fase di negoziazione, consentirebbe agli Emirati Arabi Uniti di importare 500.000 chip più avanzati all’anno da oggi al 2027.

Cosa pensano gli analisti delle tre big tech Usa

Il sentiment degli analisti sui tre titoli sottostanti si conferma complessivamente positivo, rafforzando ulteriormente le prospettive favorevoli per il prodotto.
consensus analisti
Marvell Technology è seguita da 46 analisti: di questi, 40 raccomandano l’acquisto (buy), 6 suggeriscono di mantenere la posizione (hold) e nessuno ha un giudizio di vendita (sell). Il target price medio si attesta a 96,5 dollari, che implica un upside potenziale del 61% rispetto alla quotazione attuale a Wall Street.
Su C3.ai, il sentiment si presenta in equilibrio: 5 analisti consigliano buy, 5 suggeriscono hold e 5 dicono sell. Il prezzo obiettivo medio è di 29,9 dollari, distante il 37% dai prezzi attuali.
Molto positiva la view su Nvidia, coperta da 79 analisti: 69 raccomandano buy, 9 indicano hold, mentre solo 1 consiglia sell. Il target price medio è pari a 161,8 dollari, con un potenziale upside del 23% rispetto alla quotazione a Wall Street.
La combinazione tra distanza dalle barriere e prospettive positive degli analisti dovrebbe offrire una cornice di relativa tranquillità per gli investitori che valutano l’acquisto del certificate.


Attenzione: Il Certificate DE000VK2MBL6 è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.
Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento.
Vontobel gode di un buon rating:

  • Aa3 da parte di Moody’s

I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione.

DISCLAIMER
Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
Questo articolo è stato scritto grazie alla sponsorizzazione di un emittente o di un intermediario. Le informazioni in esso contenute non devono essere considerate né interpretate come consulenza in materia di investimenti. Eventuali punti di vista e/o opinioni espressi non sono intesi e non devono essere interpretate come raccomandazioni o consigli di investimento, fiscali e/o legali. Orafinanza.it non si assume alcuna responsabilità per azioni, costi, spese, danni e perdite subiti a seguito di informazioni, punti di vista o opinioni presenti su questo sito. Prima di intraprendere decisioni di investimento, invitiamo gli utenti a leggere la documentazione regolamentare sempre disponibile per legge sul sito dell’emittente ed ottenere una consulenza professionale.

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