Ci dovrebbe essere una correlazione fra le valutazioni delle divise principali e i loro rendimenti, invece ultimamente assistiamo a una divergenza.
Gran parte delle valute G10 è significativamente più elevata di quanto suggerirebbero i rendimenti a livello differenziale.
La scorsa settimana, i commenti da falco della Banca Centrale Europea hanno spinto l’EUR/USD sopra 1,20, massimo da quando la BCE ha dato avvio all’allentamento quantitativo.
I mercati sottovalutano l’impegno della Federal Reserve USA a mantenere una lunghezza di vantaggio rispetto all’inflazione.
Con l’aumento dei prezzi al consumo – che avverrà più rapidamente di quanto generalmente previsto – le correlazioni con il tasso d’interesse torneranno al loro posto, provocando un rally dell’USD, soprattutto contro JPY, EUR e CHF.