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Il lancio della mainnet di EOS è in stallo, scatenando i timori per la sicurezza

Pubblicato 14.06.2018, 15:45
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

L’attesissimo lancio della mainnet di EOS, inizialmente programmato per il 2 giugno e poi rinviato al 10 giugno, è ora ufficialmente in stallo, lasciando i token di EOS in un limbo. L’alt-coin creata da Block.one, una compagnia nelle Isole Cayman, e rilasciata a metà 2017, al momento esiste sulla piattaforma di Ethereum; il lancio consentirà alla moneta di spostarsi sulla sua rete principale.

Lo stallo, descritto da molti come caotico, è il risultato della complessità del processo che richiede ai proprietari dei token esistenti di votare per scegliere 21 produttori di blocchi (BP) di EOS che essenzialmente saranno responsabili del mining della valuta. Ma il processo di voto richiede l’intervento di almeno il 15% dei votanti prima di poter andare avanti. E al momento ha votato solo il 9,9% dei possessori di account EOS.

Sebbene Block.one abbia rilasciato una versione 1.0 del software EOS, lanciando quindi tecnicamente la mainnet, senza l’approvazione del 15% degli azionisti EOS non è ufficialmente online e quindi la valuta resta vulnerabile agli attacchi. I token EOS sono al momento congelati, mentre proseguono le votazioni.

EOS/USD 60 Minute Chart

La valuta digitale è attualmente la quinta principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato. Il prezzo è crollato nell’ultima settimana. Registra un tonfo del 24,79% al momento della scrittura.

Vulnerabile e aperta agli attacchi

Quando si passa da una blockchain all’altra si presentano una serie di rischi per la sicurezza. In questo caso particolare, un rischio rilevante è il basso numero di produttori di blocchi (21), che potrebbe aprire la strada ad un attacco. Sebbene i rischi per la sicurezza dei nodi non siano specifici solo di EOS, quando un sistema ha solo 21 nodi centralizzati la rete è, per sua stessa natura, più suscettibile di manipolazione. Brendan Playford, Amministratore Delegato di Constellation spiega che il modello di EOS sacrifica il sogno della decentralizzazione all’altare della scalabilità.

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La quantità ridotta di produttori è di evidente preoccupazione. “Ho appreso da varie fonti che il piano principale è che i 21 produttori di blocchi vengano nominati”, dice Roni Baibochaev, fondatore di CryptoXchange. Ma è altamente rischioso, spiega, e fa salire la possibilità di un attacco del 51%. D’altra parte, afferma, “ha senso minimizzare il rischio di avere troppi BP che potrebbero rallentare la scalabilità. Il team di EOS prima o poi dovrà decidere se vale la pena correre il rischio”.

Ma Baibochaev non considera nessuna di queste questioni radicate o irrisolvibili:

“La questione principale è capire se le sfide che EOS sta affrontando al momento siano temporanee e se possano essere evitate, quindi non avranno lunga durata. È vero, il lancio della rete principale non è andato secondo i piani. Quindi EOS dovrà assicurarsi di raggiungere i suoi obiettivi con una prospettiva più a lungo termine”.

La mancanza di trasparenza va ad aggiungersi alla complessità

Estefano Elhawary, cofondatore di Block Stocks vede altri rischi e alcuni hanno a che fare con la mancanza di trasparenza piuttosto che con questioni tecnologiche derivanti dal passaggio da una blockchain all’altra (in questo caso la migrazione di EOS da Ethereum). Dal momento che finora ha votato solo una piccola parte dei possessori di EOS per i produttori di blocchi, Elhawary lo considera un errore da parte di EOS per non aver sottolineato l’importanza del voto, che avrebbe garantito una migliore esperienza per gli utenti.

“Il problema è l’enorme livello di conoscenza richiesto: dallo spiegare perché EOS si trova al momento sulla chain di Ethereum ma si sta spostando ad una nuova, al mostrare agli utenti come registrare i nuovi token (su una serie di vari canali), all’integrazione con piazze per essere in grado di supportare il passaggio, al far sì che gli utenti interagiscano sulla nuova catena, ecc... Si tratta di un sacco di informazioni da assimilare e da comunicare per un argomento che è molto complesso”.

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Spinge a chiedersi come abbia fatto EOS a raccogliere 4 miliardi di dollari nella sua ICO, nota Elhawary, ma non sia riuscito ad ottenere un budget da 10-100.000 dollari per facilitare il voto degli azionisti.

Imparare dagli sbagli del passato

Il cripto-settore ha visto fallire molte ottime iniziative nei primi tempi, afferma Mati Greenspan, analista senior dei mercati di eToro, spesso per via di fatali difetti relativi alla sicurezza. Tra esse troviamo anche la prima offerta iniziale di valute digitali, nota come progetto DAO, che aveva raccolto 150 milioni di dollari. Ma a metà 2016 un hacker ha scoperto una scappatoia nel codice che gli ha permesso di risucchiare circa 70 milioni di dollari di Ethereum, che all’epoca ammontavano a 3,6 milioni di token.

“EOS è un po’ più centralizzato, sia nella distribuzione dei token che nella gestione”, fa notare Greenspan, “ed è ben finanziato”. Tutto ciò dovrebbe aiutare il team ad arrivare alla fine ad un lancio stabile. Come investitore, non mi preoccupa un ritardo a breve termine e capisco che stanno facendo del loro meglio per far decollare questo enorme progetto nel modo migliore”.

Greenspan paragona lo stallo di EOS ad un aereo che sta per decollare.

“Immaginate di essere su un aereo prima del decollo e che il capitano vi comunichi tramite gli altoparlanti che ci sono delle difficoltà tecniche. La reazione dei passeggeri più razionali sarà sicuramente di sollievo in quanto è chiaro che dei professionisti hanno identificato il problema e che non si decollerà prima di essere assolutamente sicuri che sia stato risolto. In questo caso, ai passeggeri viene chiesto di votare su chi dovrebbero essere il pilota e i membri dell’equipaggio in un nuovo sistema altamente tecnologico che non è né facile da usare e né è stato dimostrato che sia sicuro. Quindi il processo di voto potrebbe richiedere altro tempo per arrivare ad una soluzione”.

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Nicolas Gilot, Co-Amministratore Delegato della piattaforma di distribuzione giochi basata su blockchain Ultra, concorda nel dire che ci sono degli aspetti positivi nonostante le difficoltà che sta incontrando Block.one con il lancio di EOS. Al contrario di altri, si complimenta con lo sviluppatore del protocollo della blockchain open source, definendo la sua gestione di EOS “fresca e promettente” in quanto la comunicazione tra catene potrebbe rappresentare un grosso miglioramento per la scalabilità. Secondo Gilot, il fatto che EOS avrà 21 produttori di blocchi rientra in quello che rende questa blockchain unica.

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