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Il mercato sconta una recessione? Analizziamo il ciclo economico e la yield curve

Pubblicato 09.12.2022, 08:11
Aggiornato 24.01.2024, 09:39

Introduzione

Buongiorno a tutti.
Ho deciso di realizzare questa analisi dal momento in cui il tema “recessione”, che verosimilmente colpirà le principali economie nel 2023 (nonostante l’OCSE non sia proprio d’accordo), è prepotentemente ritornato alla ribalta.
L’obiettivo del contenuto è analizzare la curva dei rendimenti (in particolare quella 10-2 anni) e successivamente la fase del ciclo economico che gli Stati Uniti d’America stanno attraversando.
Buona lettura.
 
I SEGNALI DAL MERCATO OBBLIGAZIONARIO: LA CURVA 10-2 ANNI SCONTA UNA RECESSIONE

La curva dei rendimenti  10-2 anni

La figura mostra lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato americani a 10 anni e due anni, ottenibile su tradingview attraverso il ticker “T10Y2Y”.
La curva dei rendimenti 10-2 anni è uno spread (differenza); esso viene ottenuto dalla differenza tra il rendimento del titolo di stato americano a scadenza 10 anni e quello a scadenza 2 anni; quando lo spread percorre una traiettoria rialzista, il rendimento a 10 anni sale più rispetto a quello a 2 anni; viceversa, quando lo spread si contrae (ossia percorre una traiettoria ribassista), avviene il contrario.
Per essere più chiari, focalizziamo l’attenzione sul biennio 2019-2021:
Spread rialzista (in verde) e ribassista (in rosso)


Da settembre 2019 a fine marzo 2021 abbiamo avuto uno spread rialzista, mentre da aprile 2021 ai giorni nostri uno ribassista; perché? Nel primo caso, come mostra la grafica successiva, il rendimento a 10 anni è cresciuto più rispetto a quello a 2 anni:

Quando il rendimento a 10 anni sovraperforma quello a 2 anni, lo spread si allarga, divenendo rialzista

Nel secondo caso è accaduto il contrario: è stato il 2 anni ad avere maggior forza:

Quando il rendimento a 2 anni sovraperforma quello a 10 anni, lo spread si restringe, divenendo ribassista

Nonostante sia risaputo, questo spread è un “leading indicator” (segnale anticipatore) per una recessione. In particolare, ogni qualvolta esso ha infranto al ribasso la soglia dello 0%, qualche tempo dopo gli Stati Uniti d’America sono andati incontro ad una recessione. Nell’immagine successiva, i cerchi di color rosso indicano il momento dell’inversione, mentre i rettangoli di color azzurro le recessioni americane dal 1980 ad oggi:

Quando la curva 10-2 anni inverte al di sotto dello 0%, qualche tempo dopo si è sempre stati testimoni di una recessione

Diamo uno sguardo al 2022:

Le due inversioni dell'ultimo biennio

La curva ha avuto due inversioni:
·       La prima agli inizi di aprile
·       La seconda a luglio

Perché?
·       Il rendimento a 2 anni è influenzato dalle mosse di politica monetaria: quanto più la Federal Reserve si palesa aggressiva, tanto più il “US02Y” (ticker del rendimento a 2 anni) sale in intensità e forza
·       Il rendimento a 10 anni è più influenzato da dinamiche quali crescita economica e, dunque, inflazione: tende a salire e rafforzarsi maggiormente in periodi di ripresa ed espansione economici che in rallentamento/contrazione

Secondo questi ultimi due punti, una FED aggressiva ha influito sul rendimento a 2 anni, gonfiandolo al rialzo; le sue mosse hanno tuttavia causato un rallentamento dell’inflazione e della crescita economica, limitando la forza del rendimento a 10 anni e, dunque, causando l’inversione della curva.
Possiamo dunque dire che il mercato obbligazionario sconta una recessione?
Basandoci sul fatto che l’inversione di questa curva è sempre stata anticipatrice dello stesso scenario economico, direi di sì.
Un modo alternativo per capire quanto il mercato obbligazionario ha scontato il degradamento dell’economia è l’analisi della curva dei rendimenti attuale rispetto a quella risalente ad un anno fa:

Curve dei rendimenti dicembre 2021 e dicembre 2022


Possiamo osservare una grande differenza tra le due:
·       Un anno fa si mostrava crescente con un principio di appiattimento sulle scadenze più lunghe (dai 20 anni ai 30 anni): una curva di questa forma è comune durante un picco dell’espansione economica
·       Oggi si presenta completamente invertita, con le scadenze più brevi che offrono rendimenti più alti rispetto a quelle più lunghe: essa si forma quando il mercato obbligazionario inizia a scontare una recessione

Queste due curve sono utili in quanto mostrano come le prospettive economiche siano notevolmente cambiate dall’8 dicembre 2021 all’8 dicembre 2022 (anzi, viste le forme totalmente “opposte”, possiamo affermare come le prospettive si siano “capovolte”).

I SEGNALI DEL CICLO ECONOMICO
Il ciclo economico è l’alternanza di fasi economiche di espansione e di contrazione che si ripetono in maniera ciclica. Le stesse sono fondamentalmente 6:
1.     Contrazione-recessione economica
2.     Picco (o minimo) della recessione
3.     Ripresa economica
4.     Espansione economica
5.     Picco dell’espansione
6.     Rallentamento economico

Nell’immagine successiva vengono rappresentati:
·       A sinistra ciò che l’economia statunitense ha vissuto nel biennio 2020-2022:
·       A destra le 6 fasi del ciclo economico

Il ciclo economico e le sue 6 fasi

È possibile osservare come all’interno di ogni fase le tre principali asset class (azionario, obbligazionario e materie prime) presentino performance diverse (fatta eccezione per la fase 3 e 6)
Secondo lo stesso modello possiamo dunque affermare che:
·       Il mercato inizia a scontare una recessione a metà circa della fase 1, dove le performance delle obbligazioni dovrebbero presentarsi rialziste mentre quelle delle azioni e delle materie prime ribassiste

Secondo quest’ultimo concetto, le obbligazioni dovrebbero sovraperformare l’S&P500 e l’indice delle commodities DJP (Bloomberg Commodity Index); questo è vero? Costruiamo i due indici di forza e verifichiamo:

Indice di forza tra obbligazioni (TLT) e materie prime

L’indice di forza tra obbligazioni e materie prime mostra come le prime sovraperformino le seconde dal 7 novembre.
Stessa indicazione se si considera l’indice di forza tra obbligazioni/azioni:

Indice di forza tra obbligazioni (TLT) e azioni (S&P500)

Le obbligazioni presentano maggior forza rispetto alle azioni dal 24 ottobre.
Considerando dunque il concetto di ciclo economico, possiamo affermare che il mercato sconta una recessione? A parer mio, nonostante la forza maggiore dei bond, c’è la necessità di aspettare ancora qualche settimana in maniera tale da assicurarsi che la stessa sia duratura nel tempo; tradotto, vorrei vedere i due grafici precedenti più rialzisti per più tempo.
C’è tuttavia da fare una considerazione: per certi versi, l’ETF TLT che, come ho specificato nelle grafiche, replica il movimento di obbligazioni governative americane con scadenze residue superiori ai 20 anni, è considerato un bene rifugio, fondamentalmente per due motivi:

·       Non è un asset volatile come il mercato azionario o delle materie prime (più un asset è volatile, più è considerato rischioso)
·       L’America presenta rating AAA, affidato dalle relative agenzie (Fitch, Moody’s e Standard and Poors) a tutti quelli Stati sovrani che presentano un’impossibilità di default e che quindi riescono a ripagare i debiti ai relativi creditori. In parole povere, significa che acquistando le loro obbligazioni, si ha la certezza di ricevere tutti gli interessi (sotto forma di cedole) e successivamente il prezzo di acquisto del bond stesso. Questo conferisce allo stesso asset (TLT) un’invulnerabilità contro una recessione, motivo per il quale viene acquistato nello stesso scenario economico-finanziario comportandosi, dunque, da bene rifugio

TLT inizia a comportarsi da bene rifugio? La grafica successiva mostrerebbe di si:

Le grandi performance di TLT

Dal 24 ottobre l’ETF ha realizzato un impulso rialzista tale da sfiorare i 20 punti percentuali; c’è da aggiungere un ulteriore considerazione; la sua salita è stata frutto del pensiero degli investitori di una FED meno aggressiva:

La correlazione tra obbligazioni e aspettative di politica monetaria

Condivido un’ulteriore grafica:

La richiesta di beni rifugio

Essa, che assieme ad altri indicatori va a costituire il famoso “Fear and Greed Index”, mostra la differenza tra i rendimenti azionari e obbligazionari negli ultimi 20 giorni, confermando dunque l’indice di forza TLT/S&P500.
 
CONCLUSIONI
L’inversione della curva dei rendimenti 10-2 anni indica come, da luglio, il mercato obbligazionario inizia a scontare una recessione, così come la curva dei rendimenti a tutte le scadenze; TLT, uno degli ETF principi sul mercato dei bond USA, sembra abbia raggiunto il bottom (favorito dal pensiero di una FED meno aggressiva del previsto) e, oltretutto, inizia a sovraperformare le azioni e le materie prime, situazione particolare che accade in una recessione.
Direi che è da diverso tempo che questa particolare asset class sconta lo scenario economico più chiacchierato dell’ultima settimana; terrò monitorato il contesto e fornirò eventuali aggiornamenti le prossime settimane.
Buon weekend, Matteo Farci

Ultimi commenti

Molto interessante come analisi.
Ottima analisi 👏
Grazie 👍
bravo
Grazie mille 🤝
bella analisi, complimenti
Grazie mille
bravissimo Matteo
Grazie Milla!
Complimenti, ottima e lucida analisi. Se siamo fra fase 6 e fase 1 non si deve ancora entrare, al massimo trading di breve per rispondere a Francis
Grazie mille
Direi tutto spiegato benissimo, quindi quando entrare o uscire dall'azionario?
Ho spiegato la mia visione tra i commenti!
complimenti per l'analisi
grazie mille
complimenti . analisi ben fatta e soprattutto ben spiegata
grazie mille!
se la Fed si dimostra meno aggressiva può cambiare?
Avrai notato come il mercato sia un po' incerto su tutto. Un giorno segue il tema recessione, l'altro il tema FED, poi gli utili...io la vedo essenzialmente così: suo breve periodo è difficile capire il sentiment, che crea abbastanza volatilità. Tuttavia, sul medio periodo tutto cambia: siamo in un contesto economico-finanziario in cui dovrebbe essere l'obbligazionario a performare bene, proprio in scia di una FED che probabilmente inizierà a rallentare la sua corsa, il che ci catapulta dove? Tra la fase 6 e la fase 1 del ciclo economico. Fornirò tuttavia degli aggiornamenti, ma questa è la mia visione. Sul breve, il mercato continuerà ad essere assoggettato da diversi aspetti il che lo renderà..abbastanza ambiguo.Buon weekend
Grazie a voi ragazzi, un piacere
Ottimo articolo
Grazie!
Grazie Matteo per le ottime lezioni
Grazie a te
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