Pochi movimenti sugli indici principali. Una settimana che potremmo definire di pausa dopo la precedente, prolungata spinta rialzista. Sugli indici nuovi record storici per il Nasdaq e per UK, alla sua sesta settimana consecutiva di rialzo.
Ma l’evento più atteso della settimana era la conferenza stampa di Trump, ormai un vero market mover.
Non vi sono stati sconquassi questa volta, anche perché i temi economici non sono stati affrontati nel dettaglio. Trump ha di nuovo confermato che il suo focus sarà la creazione di ulteriori posti di lavoro. Ed ha infatti pubblicamente lodato Fiat-Chrysler, che aveva annunciato nuovi investimenti negli USA. Peccato che proprio il giorno dopo sia arrivata la denuncia di Epa (agenzia protezione ambiente) che accusa la casa automobilistica di aver truccato i controlli sulle emissioni. Con rischi di multa rilevanti e preoccupanti. Certo l’amministrazione Obama non sta facilitando il passaggio di consegne..
Sulle materie prime da segnalare ancora acquisti sull’Oro, alla terza settimana consecutiva di rialzo.
Per il momento appare come un rimbalzo dopo i precedenti affondi, ma non si sa mai in caso di improvviso ritorno dell’incertezza. Magari dopo qualche nuovo tweet di Trump.
Sui grafici non cambia molto.
La forte progressione al rialzo dei principali mercati è più che mai attiva, ma non da escludere che possa lasciare spazio ad una fase di lateralizzazione più o meno prolungata, se non ad una rapida correzione.
Correzioni sempre da comprare, ma in un contesto in cui le possibili resistenze settimanali non sono lontane, quindi cautela.Variazioni settimanali
Il grafico della settimana
Indice Ftse Mib 40: tiene bene l’indice italiano, nonostante il brusco calo di FCA (MI:FCHA), parzialmente recuperato nel finale di settimana. Primo livello di supporto in area 18.900, sfiorato in settimana. Supporto principale, che tiene in piedi velleità di inversione rialzista di lungo periodo, in area 18.000
In caso di ulteriori rialzi, siamo vicini ad una resistenza piuttosto importante, quella di area 20200. Uno scenario probabile è quello di una stabilizzazione di qualche giorno (o settimana?) tra i due livelli sopra.
Certo le medie mobili sono piuttosto lontane, l’RSI in ipercomprato. Ed è forse necessaria una attenzione particolare su questo indice: le banche, una delle componenti principali, hanno già tirato molto. E le debolezze intrinseche rimangono.
Da segnalare infine il downgrade (da AAA/A a BBB) emesso sull’Italia dell’agenzia DBRS. Di fatto è un allineamento ai giudizi delle altre agenzie di rating, vedremo lunedì se e quanto peserà.
Riccardo Zarfati
onehourtrading.it