Rassegna giornaliera sul mercato forex 09.01.2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Finora la settimana è andata bene per il dollaro USA e, alla vigilia del rilascio del primo report sull’occupazione dell’anno, il biglietto verde ha aumentato i guadagni contro le altre principali valute. Il rally è stato alimentato dall’andamento straordinariamente positivo dei titoli di borsa USA e dalle dichiarazioni incoraggianti rilasciate dai Presidenti della Fed. Bullard, ad esempio, vede un atterraggio morbido quest’anno. Secondo Evans l’economia si trova ad un buon punto, Barkin è incoraggiato dai report sull’occupazione e dalle spese durante le festività, mentre Kaplan vede una crescita del PIL tra il 2 e il 2,5%, se non maggiore, a patto che si plachino i venti contrari. Il panico iniziale per la possibile reazione dell’Iran all’uccisione di un alto generale militare è svanito in quanto entrambe le parti hanno fatto un passo indietro, ma il pericolo di un’escalation resta dopo la minaccia di nuovi attacchi da parte dei comandanti Iraniani.
Per quanto riguarda i dati, questo venerdì sono attesi quelli sul mercato del lavoro negli USA e in Canada. Basandoci sulla performance del biglietto verde, gli investitori si aspettano un buon report. Tuttavia la crescita occupazionale a novembre è stata più forte del previsto (266K contro 180K previsti) con un tasso di disoccupazione sceso al 3,5% dal 3,6%. Questo mese si prevede un calo della crescita occupazionale a 160K ed un livello del tasso di disoccupazione 3,5%. Vista la differenza di 100K tra le previsioni di novembre e quelle di dicembre, i dati saranno importanti quanto le revisioni e i dati sulla retribuzione oraria media. A novembre, l’aumento degli stipendi è stato rivisto al ribasso e a dicembre si prevede una ripresa.
Gli argomenti a favore di dati sull’occupazione non agricola positivi o negativi sono abbastanza bilanciati nonostante il calo della componente relativa all’occupazione dell’ISM manifatturiero e non manifatturiero unitamente ai dati del mese scorso facciano prevedere dati più deboli.
Argomenti a favore di dati positivi
- I dati ADP salgono a 202K da 124K
- I dati sulle richieste di sussidio su 4 settimane restano invariati
- Miglioramento dell’indice sulla fiducia del consumatori dell’Università del Michigan
- Calo dei licenziamenti riportati da Challenger
Argomenti a favore di dati negativi
- Lieve calo della componente relativa all’occupazione dell’ISM non manifatturiero
- Calo della componente relativa all’occupazione dell’ISM manifatturiero
- Aumento delle richieste continue di sussidio
- Calo dell’indice sulla fiducia del Conference Board
I possibili scenari ~
Se i dati NFP saliranno di 160K o oltre e l’aumento degli stipendi sarà dello 0,3% (senza importanti revisioni al ribasso), il cambio USDJPY potrebbe toccare 110.
Se i dati NFP saliranno di 160K o oltre e l’aumento degli stipendi sarà inferiore allo 0,3% (senza importanti revisioni al ribasso), il cambio USDJPY potrebbe stare al di sotto di 110.
Se i dati NFP saliranno meno di 160K e l’aumento degli stipendi sarà dello 0,3% (senza importanti revisioni al ribasso), il cambio USDJPY potrebbe stare al di sotto di 110.
Se i dati NFP saliranno meno di 160K e l’aumento degli stipendi sarà inferiore allo 0,3% (senza importanti revisioni al ribasso), il cambio USDJPY supererà 109.
In agenda per venerdì anche i dati sull’occupazione in Canada. Gli investitori hanno venduto i dollari canadesi dopo i dati PMI IVEY di questa settimana, ma secondo i dati IVEY, le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate alla fine dell’anno. Questi dati sono coerenti con la ripresa prevista dopo il calo dello scorso mese. Se vi ricordate, a novembre era attesa una crescita occupazionale di 10K, mentre i dati hanno mostrato un calo di 71K. Dunque, non solo si attendono revisioni al rialzo, ma è atteso anche un rimbalzo. Gli economisti si aspettano un aumento di 25K posti di lavoro ed un calo del tasso di disoccupazione al 5,8% dal 5,9%. Se i dati USA deluderanno le attese e quelli canadesi le supereranno, o vice versa, potremmo vedere grandi movimenti nel cambio USD/CAD.
Il dollaro USA ha registrato la migliore performance della giornata, mentre la peggiore è stata segnata dal dollaro neozelandese. Non sono stati rilasciati dati che possano giustificare il calo, ma i prezzi delle materie prime sono scesi a dicembre secondo ANZ. L’euro ha resistito grazie ai dati positivi sulla produzione industriale tedesca, mentre il dollaro australiano ha praticamente trascurato i dati commerciali positivi. Anche la sterlina sarà sotto i riflettori, in attesa delle reazioni ai dati sulla produzione industriale, sulla bilancia commerciale e sul PIL.