Il dollaro USA nelle ultime 24 ore non ha fatto registrar variazioni importanti, l'indice del dollaro chiudeva infatti la sessione con un leggero incremento (+0,02%) a riprova di una fase di stallo del sentiment. Ma la situazione è precipitata improvvisamente di notte dopo che gli Stati Uniti avrebbero manifestato l’intenzione di imporre un 5% di dazi su tutti i prodotti messicani a partire dal 10 giugno.
"Il 10 giugno, gli Stati Uniti imporranno una tariffa del 5% su tutte le merci provenienti dal Messico e I dazi aumenteranno fino al momento in cui i migranti clandestini provenienti da lì non smetteranno di mettere piede negli USA”, questo sostanzialmente il tweet di Trump. Ed ecco quindi che si apre un nuovo fronte commerciale per una guerra che gli USA stanno combattendo a tutto campo.
Ieri sono stati pubblicati anche dati economici molto important, primo fra tutti la crescita del PIL in seconda lettura del primo trimestre ed è stato confermato il 3,1%. Va detto però che l'indice delle vendite abitazioni in sospeso è diminuito dell'1,5% ad aprile, sebbene gli investitori prevedessero una crescita dello 0,9%.
Oggi, durante la sessione di negoziazione asiatica, è stato pubblicato il PMI manifatturiero cinese che ha raggiunto 49,4 punti (Maggio) mostraandosi inferiore al valore previsto di 49,9. In tutto questo contest i prezzi del petrolio sono scesi di oltre il 4%, rispecchiando grosso modo l’andamento dell’azionario e quindi la netta avversione al rischio.
Sempre in tema di conflitto commerciale dobbiamo sottolineare come la Cina stia alzando i toni, minacciando ulteriori rappresaglie verso gli USA. E’ notizia di stamattina l’imminente pubblicazione di una lista di aziende straniere ritenute inaffidabili e responsabili di danni alle società cinesi. C’è da scommetterci, all’interno saranno contenute tante aziende a stelle e strisce.
Come detto in apertura la situazione è precipitate durante la notte perché se andiamo a vedere le chiusure azionarie di ieri ci rendiamo conto che i listini USA aveva chiuso in territorio positive: S&P500 (+0,27%), DOW (+0,24%), NASDAQ (+0,42%).
Oggi attenzione agli important dati provenienti tanto dagli USA quanto dal Canada. Nel primo caso focus soprattutto sull’indice di spesa per i consume personali (ovvero l’indicatore preferito della FED nella valutazione dell’inflazione) mentre nel secondo caso occhio al PIL.