Gli indici azionari sono tornati ai massimi storici. Tuttavia, nelle ultime due settimane gli indicatori del sentiment del mercato azionario sono diventati ostinatamente ribassisti. Abbiamo notato questo sviluppo una settimana fa e abbiamo concluso che potrebbe essere un segnale rialzista da una prospettiva contrarian. Non siamo sicuri del motivo per cui di recente ci siano più orsi e meno tori.
La scorsa settimana, il rendimento dei Treasury decennali è sceso dal 4,79% del 14 gennaio al 4,60% di oggi. Questo movimento è stato innescato da notizie più fredde del previsto su inflazione e dai commenti dovish di un governatore della Fed.
L’attuale stagione degli utili del quarto trimestre del 2024 sta iniziando con molti risultati migliori del previsto, guidati dalle grandi banche. Le notizie sulla spesa in conto capitale dell’IA restano positive per i titoli dei semiconduttori. Il Citibank Economic Surprise Index è tornato in territorio positivo (grafico).
L’indice degli indicatori economici coincidenti ha raggiunto un nuovo record a dicembre (grafico). Anche l’indice degli indicatori economici anticipatori, che si è rivelato un indicatore tristemente fuorviante, è aumentato il mese scorso. Il nostro indicatore economico preferito è quello che indica gli utili per azioni forward dell’S&P 500. È salito a un livello record nella settimana del 16 gennaio.
Forse gli investitori sono spaventati da Trump 2.0. Eppure il mercato azionario ha registrato un’impennata nei primi due giorni dopo l’Inauguration Day. Esaminiamo le ultime rilevazioni sul sentiment:
Sondaggio sul sentiment di Investors Intelligence
Il rapporto tra toro e orso è salito a 1,48 questa settimana dopo essere sceso a 1,32 la scorsa settimana, il minimo da un anno a questa parte (grafico).
Sondaggio AAII sul sentiment
Nel sondaggio AAI (al 16 gennaio), il sentimento rialzista sulle prospettive a breve termine delle azioni è diminuito, mentre sono aumentati i sentimenti ribassisti e neutrali (grafico). Il sentiment rialzista è sceso di 9,2 punti percentuali al 25,4%, la percentuale più bassa dal novembre 2023 (24,3%) e al di sotto della media storica del 37,5% per la terza volta in sette settimane.
Nel frattempo, il sentiment ribassista è salito di 3,2 punti percentuali al 40,6%, un valore insolitamente alto e superiore alla media storica del 31,0% per l’ottava volta in nove settimane, mentre il sentiment neutrale è salito di 6,0 punti percentuali al 34,0%, superando la media storica del 31,5% per la prima volta in 12 settimane.
In sintesi, mentre gli indici azionari continuano a toccare i massimi storici, gli indicatori del sentiment rimangono sconcertantemente ribassisti. Questa divergenza tra l’andamento del mercato e il sentiment degli investitori potrebbe segnalare una certa cautela di fondo o rappresentare un’opportunità contrarian.