Il “New (Ab)normal” vigente dall’utilizzo dei vari QE, utilizzati teoricamente come misure temporanee dopo la crisi dei subprime che portò al deafult Lehman Brothers, ha guidato la crescita dei debiti pubblici e privati e i valori dei tassi di interesse in territorio negativo rendendo il cash un pericoloso costo. Alle 14:30 uscirà il tanto atteso dato sull’inflazione americana, catalizzatore di attenzione da parte degli operatori finanziari insieme alle decisioni della Fed. Ma quale sarà il campanello di allarme sui mercati borsistici considerando che neppure le anomalie dei volumi sul mercato repo, che servono a bilanciare le operazioni da rifinanziamento dei QE, sono ormai una novità e vengono tollerate dai mercati? Un driver c’è che potrà indicare un ritorno alla normalità con la old economy che potrebbe mantenere alta l’inflazione US anche se non ai livelli attuali. Una inversione di tendenza dei prezzi delle azioni di Moderna e Biontech (NASDAQ:BNTX) sarà il segnale di un ritorno alla normalità, con inflazione e tapering, eventi che mettono però paura ai mercati perché vorrebbe dire la fine dell’helipcoter money e dello spending deficit delle politiche fiscali in America: dove prenderà altra benzina l’equity? E cosa ne sarà del mercato bond con una eventuale salita dei tassi di interesse? Rispetto all’inizio del 2020 la classifica del rendimento delle “azione dei vaccini” è la seguente: Moderna (+382%), Biontech (+350%), Pfizer (NYSE:PFE) (+35%), J&J (+23%), Astrazeneca (+14%). Quando i 2 leaders abbandoneranno il campo di battaglia, retrocedendo di prezzo, sarà un eccellente notizia sanitaria e umanitaria, ma un problema per i mercati finanziari non più sostenuti da banche centrali e governi