Scenario grafico ancora molto incerto e caratterizzato da grande debolezza per Intesa Sanpaolo (MI:ISP) (in linea con il settore bancario) che non trova ancora la forza per invertire la rotta.
I prezzi dovranno portarsi al di sopra di quota 2.42 euro almeno per dare reali segni di vitalità e prepararsi ad un allungo verso la resistenza strategica di medio termine a 2.79 euro.
Sul fronte opposto invece, sotto quota 2.12 euro (al momento il titolo è a quota 2.174 euro) probabile una nuova ondata ribassista con target in area 2.08 e 2.06 euro, ultimo livello che dovrà frenare i corsi ed evitare che il titolo si possa spingere fino a 1.97 euro in prima battuta.
Indicatori tecnici (sett.):
RSI(14)Vendere
STOCH (9,6)Vendere
STOCHRSI (14)Ipervenduto
MACD(12,26)Vendere
ATR(14)meno volatilità
CCI(14)Vendere
ADX(14)Vendere
ROC Vendere
UO Vendere
Williams R: ipervenduto.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.
Beta: 1.55
Ratio Prezzo/Utile: 8.68
Eps: 0.25
Range 52 settimane: 2.147 – 3.23 euro.
Le prospettive per l’esercizio in corso
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2018 è atteso un aumento del risultato netto rispetto al 2017, escludendo dal risultato del 2017 il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
All’andamento atteso del risultato netto è previsto concorrano un aumento dei ricavi, un continuo cost management e un calo del costo del rischio. La politica di dividendi per l’esercizio 2018 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’85% del risultato netto.