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Investire ancora nell'IA?

Pubblicato 05.09.2024, 06:40

L’unico problema che l’intelligenza artificiale non può risolvere è l’ignoranza vivente (M. Travisan).

Vendite al dettaglio dell’Europa MoM di luglio (stima +0,1% da -0,3% di giugno) in uscita oggi alle 11:00. A seguire alle 14:15 gli occupati ADP USA di agosto (stima 136k da 122k di luglio), mentre alle 14:30 è la volta dei sussidi settimanali alla disoccupazione (stima 229k da 231k della scorsa settimana). Alle 15:45 è il turno dei PMI di agosto: Servizi (55,2 punti da 55 di luglio) e Composito (54,1 punti da 54,3 di luglio). Seguirà alle 16:00 l’ISM non manifatturiero (stima 50,9 punti da 51,4 di luglio).
 
Più basso delle attese il PMI servizi di agosto dell’Europa (52,9 punti contro 53,3 atteso), ma in crescita rispetto al dato di luglio, pari a 51,9 punti. Stesso trend per il PMI composito sempre di agosto (51 punti contro 51,2 atteso e 50,2 di luglio).
 
Gli investitori continuano ad interrogarsi se i ricavi futuri delle principali aziende tecnologiche e di cloud computing possano giustificare miliardi di dollari di spese in conto capitale investite nell'intelligenza artificiale (IA). Pensiamo che sia fondamentale distinguere tra le singole aziende e l'economia più ampia quando se ne valuta l'impatto.
 
Negli ultimi mesi, il fermento del mercato sui vantaggi dell'IA si è trasformato in preoccupazioni che le aziende che vi investono potrebbero non vederne i benefici così rapidamente. La spesa complessiva in conto capitale da parte dei principali attori della tecnologia e del cloud è aumentata negli ultimi anni, soprattutto nei data center ad alto consumo energetico, mentre si affrettano a sviluppare l'IA. E’ vero che gli investimenti passati hanno portato in ultima analisi ad un aumento dei ricavi, contribuendo a fornire un ritorno sull'investimento. Tuttavia, alcune ricerche recenti hanno messo in dubbio se i ricavi derivanti dalla sola IA alla fine giustificheranno questa ondata di spesa in conto capitale.
 
Quando si valutano i capex dell'IA da parte delle singole aziende, gli investitori devono considerare se stanno sfruttando al meglio i loro bilanci e il loro capitale. Ma per l'economia nel complesso, giudichiamo gli investimenti in IA in base ai maggiori ricavi che l'IA potrebbe generare nei vari settori.
 
Secondo noi, l'investimento in AI potrebbe essere paragonabile alla spesa in conto capitale per le innovazioni tecnologiche passate, come il cloud computing. Tuttavia, è possibile che gli azionisti non vedano ulteriori investimenti in IA come il miglior utilizzo dei bilanci aziendali. Vediamo una disconnessione tra la lente a breve termine di alcuni investitori e le visioni a lungo termine dei fornitori di servizi tecnologici e cloud. Questa divergenza ha suscitato nervosismo tra gli investitori, ma pensiamo che sia necessaria pazienza. Alcuni grandi investitori in AI hanno deciso di investire per la costruzione di nuovi data center e la moltiplicazione esponenziale della potenza di elaborazione per l'AI. Tali piani richiedono anni, non trimestri, per essere completati. Quindi potrebbe volerci del tempo prima che i ricavi realizzino pienamente la spesa in conto capitale, anche se alcune aziende tecnologiche stanno già segnalando un aumento dei ricavi dal lancio di prodotti correlati all'AI.
 
Vediamo ancora molto spazio per il capex complessivo dell'IA al fine di stimolare alcune delle ondate di trasformazione guidate da mega forze o forze strutturali che modellano i rendimenti. I ricavi del secondo trimestre di Nvidia per esempio sono raddoppiati rispetto all'anno precedente, dimostrando che il capex dell'IA è considerevole e continuo. I risultati di Nvidia evidenziano come la costruzione dell'IA si stia ampliando: più della metà dei suoi ricavi dall'IA proveniva da settori non tecnologici.
 
Nei prossimi mesi seguiremo alcuni segnali per meglio valutare la nostra visione ottimistica sul tema dell'IA. Innanzitutto, cerchiamo segnali di stallo della crescita dei ricavi nelle principali aziende di IA, aggiungendo importanza ad ogni stagione degli utili. In secondo luogo, valutiamo i cambiamenti nell'adozione ancora bassa dell'IA al di fuori del settore tecnologico. In terzo luogo, teniamo d'occhio qualsiasi flessione della crescita negli Stati Uniti che potrebbe spingere le grandi aziende tecnologiche a frenare la spesa.
 
Di fatto, crediamo che la tabella di marcia per tracciare l’impatto economico dell’AI, abbia tre distinte fasi. La prima fase, la costruzione, si sta svolgendo ora mentre le grandi aziende tecnologiche corrono per investire nei data center. I primi vincitori in questa fase includono i grandi investitori e i produttori di chip. Vediamo anche opportunità nelle aziende che forniscono input chiave come energia, servizi di pubblica utilità e immobiliare. Nella seconda fase, pensiamo che l'adozione dell'IA si espanderà a settori oltre la tecnologia come sanità e finanza. Ciò potrebbe comportare una terza fase di ampi guadagni di produttività, ma le dimensioni e l'impatto sono incerti.
 
Gli investitori stanno dibattendo sulle implicazioni del boom dei capex IA. Alcuni investitori hanno tagliato le posizioni nella tecnologia negli ultimi mesi, il che implica che ci sarà spazio per ricostruire le partecipazioni. Riteniamo comunque che l’IA debba rimanere nei portafogli, anche se teniamo d'occhio i segnali per cambiare la nostra visione.
 
 
 
 
 

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