Il Financial Times ha scritto ieri sera che i vertici della BCE avrebbero presentato alla Commissione Europea la proposta di creazione di una Bad Bank in grado di ripulire i bilanci delle banche dalle sofferenze, un elemento che rischia di rallentare le erogazioni di finanziamenti in un momento critico per il sistema del credito, con le economie ferme o quasi a causa della pandemia.
Il piano, dietro al quale ci dovrebbe essere la Grecia, più altri paesi del Sud dell’Europa, non piace a Bruxelles, in quanto sarebbe un colpo di spugna sulle regole del salvataggio delle banche, quelle autorizzano l’intervento dello Stato soltanto dopo che azionisti, alcuni tipo di obbligazionisti ed i correntisti sopra i 100.000 euro se ne facciano carico, ma il confronto è stato avviato.
Uno degli sponsor della Bad Bank potrebbe essere Andrea Enria, il numero uno della Sorveglianza della banca centrale, due anni fa, quando era il numero uno dell’autorità bancaria europea, il banchiere italiano aveva presentato un suo progetto di riduzione dei crediti deteriorati, basato appunto sulla creazione di un nuovo soggetto in grado di portare avanti la pulizia: anche in quel caso, la Commissione Europea aveva detto no. Ma ora la situazione è diversa, in quanto il totale NPL nei bilanci delle banche è la metà di quello di quattro anni fa, a poco più del 3% dei prestiti.