Nel T4 dovrebbe esserci un rallentamento negli USA: sospettiamo che le rappresaglie cinesi eroderanno la crescita USA.
Ciò significa che il ciclo di restringimento è quasi del tutto calcolato: 80% di probabilità di un rialzo a dicembre e un altro 0,8% di aumenti nei prossimi 12 mesi.
La riunione dei regolatori monetari della Federal Reserve che si terrà martedì e mercoledì dovrebbe riservare una sorpresa davvero aggressiva per indurre i mercati a ricalcolare i rialzi.
Dall’ultima riunione di politica monetaria, c’è stata un’accelerazione delle tensioni commerciali fra USA e Cina.
I rischi per i rendimenti a breve termine sono inclinati al rialzo (i rendimenti dei titoli USA a 2 anni sono lievitati al 2,80%).
Il calo dei rendimenti sui titoli a scadenza breve farà scendere l’USD contro le valute G10.
Eventuali cenni di preoccupazione dai membri della Fed annulleranno l’impostazione da falco e faranno abbassare i rendimenti dei titoli a scadenza breve.
Le incertezze sul fronte geopolitico continuano a dare stabilità all’USD.
La notizia che la Cina intende ritirarsi dai negoziati commerciali con gli USA ha alimentato timori.
Anche alla luce del caos per la Brexit, delle crescenti tensioni fra Iran e USA, e degli sviluppi negativi sulle discussioni per il bilancio in Italia, i mercati sono avversi al rischio e spingono al rialzo l’USD.
Il miglioramento economico degli USA per effetto degli stimoli fiscali di Trump, l’impulso legato alle tasse e l’accelerazione della spesa per gli investimenti dovuta alle preoccupazioni commerciali hanno compensato il naturale rallentamento ciclico.