Molti governi hanno di recente annunciato norme a lungo termine sui veicoli elettrici mirate ad aumentare l’utilizzo di veicoli ad energia elettrica e a diminuire l’uso di motori a combustione interna nei loro paesi. Tra queste nazioni ci sono mercati emergenti come l’India e mercati europei consolidati come l’Austria e il Regno Unito.
Ecco un resoconto:
India: Il ministro per l’energia Piyush Goyal ha reso noto che il suo obiettivo è che l’India venda esclusivamente veicoli elettrici entro il 2030.
Regno Unito: Il governo britannico ha di recente annunciato il divieto della vendita di auto a benzina e gasolio entro il 2040.
Francia: Il governo di Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia intende vietare la vendita di veicoli a benzina e gasolio entro il 2040.
Cina: Nel settembre 2016, il governo cinese ha annunciato una norma secondo cui l’8% delle vendite di auto dovrà essere di “veicoli a nuova energia”. Il governo intende con questo termine veicoli elettrici, ibridi o a batteria. La norma doveva essere inizialmente applicata a partire dal 2018 ma è slittata al 2019.
Austria: Con il piano più ambizioso di tutti, il Ministro austriaco per l’Agricoltura e l’Ambiente ha reso noto che sta pensando di vietare la vendita di tutti i veicoli non elettrici entro il 2020.
A lungo termine, queste norme potrebbero trasformare il mercato del greggio (per non parlare del valore dei titoli delle case automobilistiche). Se l’adozione diffusa delle auto elettriche dovesse avvenire davvero, ciò comporterebbe chiaramente un crollo del valore del prezzo del greggio. Per esempio, poco meno del 50% del greggio raffinato negli Stati Uniti viene trasformato in benzina per veicoli, secondo l’EIA. Ma non iniziate già ad agitarvi per il cambiamento dell’utilizzo del carburante.
Tra i problemi dei veicoli elettrici al momento troviamo: gamma insufficiente, lunghi tempi di ricarica, spese anticipate, valore di rivendita discutibile, durata della vita della batteria indeterminata e infrastrutture di ricarica sulle strade insufficienti. Innovazioni e miglioramenti non avvengono necessariamente perché il governo le ordina. Frequentemente le norme governative non riescono a far realizzare innovazioni tecnologiche (pensate alle norme sul consumo di carburante negli Stati Uniti dei primi anni del 2000, regolarmente saltate).
Tuttavia, se tra 10, 15 o 20 anni i veicoli elettrici saranno del tutto (o in parte) prevalenti come auspicano queste politiche, la domanda di greggio crollerà. Per gli investitori il semplice timore di questa eventualità potrebbe essere sufficiente a pesare sul prezzo del greggio per un po’. L’idea del “picco della domanda” ha preso in giro trader e produttori di greggio per più di un anno, con la possibilità che la domanda della materia prima possa non crescere più per via del passaggio a fonti di energia alternative.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a una grossa pubblicità per il futuro dei veicoli elettrici, tra il debutto della Model 3 della Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) e gli annunci delle nuove norme sui veicoli elettrici. Basta questa pubblicità a rendere difficile l’aumento del prezzo del greggio, almeno fino a quando non si ridimensionerà il clamore per i veicoli elettrici ed il “picco della domanda”.