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La possibilità che la SEC approvi un ETF Bitcoin USA sta svanendo?

Pubblicato 01.02.2019, 14:11
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Solo poco più di una settimana fa, la proposta di VanEck/SolidX di lanciare un ETF Bitcoin sul CBOE è stata bocciata dalla proprietaria della piazza, Cboe Global Markets. Si tratta dell’ultimo colpo sferrato ai cripto-investitori che speravano di ottenere una maggiore legittimazione della classe di asset attualmente ribassista e di attirare ulteriore interesse da parte degli investitori convenzionali alla ricerca di un modo meno volatile e meno rischioso di investire sulle monete digitali.

Secondo l’Amministratore Delegato di Van Eck, Jan Van Eck, quest’ultima proposta è stata bocciata per via del parziale blocco delle attività amministrative USA. Ciononostante i precedenti tentativi legati a fondi simili sono falliti negli ultimi anni, anche quando il governo USA era in piena attività.

La U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) si sta dimostrando essere il maggiore ostacolo all’introduzione di questi fondi, avendo respinto già altre nove domande dal 2017. Cosa potrebbe volerci affinché un ETF di criptovalute venga finalmente lanciato su una piazza ufficiale USA?

Kyle Cox, CFA ed analista senior per gli investimenti di Invictus Capital, spiega che, malgrado il recente respingimento della domanda di Van Eck/SolidX, per lui è solo questione di tempo prima che un ETF di criptovalute, in una qualche forma, divenga realtà negli Stati Uniti. Cox riporta l’esempio della Svizzera, dove una versione sostenibile di un ETP di criptovalute, l’Amun Crypto Basket Index (SIX:HODL), è già disponibile ed operativo.

“Bisogna sottolineare che l’approvazione di un prodotto ETP da parte dei regolatori elvetici, che hanno dimostrato di avere un approccio progressivo nei confronti della classe di asset emergente, implica che tale prodotto è già esistente, essendo stato approvato e lanciato a fine 2018”.

Cox, tuttavia, riconosce la cautela della SEC. Ritiene che il regolatore apporti un alto grado di impegno alla sorveglianza dei mercati ed all’applicazione, al fine di assicurare forti protezioni per gli investitori. In base a questo, afferma, è in un certo senso prevedibile che qualsiasi prodotto finanziari, come un ETF basato su un asset o classe di asset nascente (come le criptovalute) debba attraversare varie iterazioni al fine di superare i numerosi ostacoli legati all’ambiente normativo avanzato statunitense. Spiega Cox:

“Senza dubbio, il timore e l’esitazione della SEC per concedere l’approvazione di un ETF di criptovalute hanno certamente un qualche fondamento. Innanzitutto ci sono le questioni della manipolazione del mercato, della sorveglianza e dell’infrastruttura, tutti problemi associati ad un mercato immaturo. Fortunatamente, ci sono molti sviluppi in corso che, secondo noi, faranno ridimensionare questi timori nel corso del tempo. Quanto tempo ci vorrà è un’incognita, in quanto ci sono molte componenti di un mercato ben sviluppato che spesso richiedono sviluppi simultanei per via dell’interdipendenza delle strutture”.

Poiché gli Stati Uniti rimangono la giurisdizione chiave per la proliferazione globale dei prodotti ETF, tutti i riflettori restano puntati su cosa farà sì che un prodotto derivato delle criptovalute venga approvato nella nazione. Chris Wittenborn, responsabile delle strategie e dello sviluppo aziendale di Velocity Markets, afferma:

“Anche se la questione della custodia degli asset digitali sta ricevendo la maggior parte dell’attenzione, per noi è chiaro che i regolatori si stanno anche concentrando sulla sorveglianza dei mercati. Siamo dell’idea che, in base ai loro commenti pubblici, gli enti regolatori stiano cercando delle soluzioni di monitoraggio più avanzate di quelle che vedono al momento, comprese politiche e strumenti che contribuiscano ad individuare e mitigare la manipolazione del mercato”.

La recente bocciatura è solo temporanea

Molti non sono preoccupati per la recente bocciatura della domanda. John Kramer, trader delle criptovalute di GSR, un’azienda di trading programmatico per asset digitali, ritiene che l’evento non segnala in alcun modo una riduzione delle probabilità di un’approvazione di un ETF Bitcoin.

“VanEck intende ripresentare la sua proposta di un ETF, affermano che quella recente … [è solamente una] bocciatura temporanea. Intanto, VanEck ha stretto una collaborazione con NASDAQ per lanciare un prodotto di future Bitcoin nel 2019, con strumenti di sorveglianza dei mercati migliori, nel tentativo di placare i timori degli enti regolatori secondo cui i cripto-mercati vengono attivamente manipolati. Presumibilmente, se il governo resterà aperto e piattaforme come NASDAQ e Bakkt dell’ICE adotteranno strumenti migliori per permettere ai regolatori di controllare e intervenire su pratiche di manipolazione dei mercati, allora un ETF Bitcoin sarà solo questione di 'quando', e non di ‘se’”.

Ma quanto potrebbe volerci? Cox non azzarda alcuna ipotesi. Avverte che le previsioni sono un gioco pericoloso che per la maggior parte, se non del tutto, vanno nel verso sbagliato.

“Ne sono un eclatante esempio le ultime elezioni presidenziali USA. All’inizio, pochi analisti si aspettavano una vittoria di Trump. Dopo la vittoria, in pochi pensavano che le borse USA sarebbero davvero salite!

Più che altro, però, Cox afferma che ci sono troppi fattori che devono essere risolti prima che una tempistica possa diventare chiara, anche se non sembra che si risolverà tutto a breve termine:

“Ci sono una serie di variabili, molte interconnesse, quindi è difficile determinare la tempistica. Tra queste troviamo le condizioni di mercato, che rispecchiano la propensione degli investitori, che a sua volta influisce sulla sostenibilità e sulla redditività di tali prodotti. Nonostante i numerosi fattori temporali, la grossa domanda resta “quando” e sicuramente non “se”. Gli investitori dovrebbero anche evitare di sopravvalutare quale tipo di effetto spartiacque l’approvazione di un ETF di criptovalute negli Stati Uniti potrebbe avere in periodi diversi sui prezzi”.

Ultimi commenti

In questo articolo c'e' un errore!. . La proposta non e' stata "bocciata" ma e' stava volutamente "ritirata"!. C'e' una grossa differenza tra le due cose!. Fonte: . http://cryptobreaking.com/sec-filing-for-vaneck-solidx-bitcoin-etf-withdrawn/. http://cryptobreaking.com/cboe-withdraws-proposal-for-vaneck-solidx-bitcoin-etf/. . Inoltre, proprio ieri, la proposta e' stata inviata di nuovo!. Fonte:http://cryptobreaking.com/cboe-re-applies-with-us-sec-to-list-bitcoin-exchange-traded-fund/. . Per piacere aggiornate questo articolo per alcune informazioni non sono corrette!. . Grazie.
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