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La ristrutturazione di Canopy Growth non è la prima nel settore: una nuova moda?

Pubblicato 09.07.2019, 16:45
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

La principale notizia nel settore della cannabis la scorsa settimana è stata sicuramente lo spodestamento del co-amministratore delegato di Canopy Growth Bruce Linton. Il fondatore della principale compagnia di marijuana al mondo è stato rimosso mercoledì scorso dal consiglio di amministrazione dell’azienda, controllato dal colosso USA delle bevande Constellation Brands (NYSE:STZ).

Alcuni osservatori hanno commentato che la rimozione di Linton è stata una reazione diretta agli ultimi dati sugli utili di Canopy Growth (NYSE:CGC), (TSX:WEED) pubblicati il mese scorso, che hanno rivelato una perdita netta di 335,6 milioni di dollari canadesi (255,83 milioni di dollari USA), mettendo a dura prova la pazienza di Constellation.

La riorganizzazione - che ha lasciato Mark Zekulin, ex co-amministratore delegato, al timone di Canopy - ha fatto oscillare vertiginosamente il prezzo delle azioni della compagnia. Il titolo di Canopy è colato immediatamente a picco sulla notizia del licenziamento di Linton, con un crollo del 3,6%, o di 1,44 USD ad azione, segnando il minimo di 39,095 USD (50,40 dollari canadesi). Alla fine della scorsa settimana, il titolo è tornato a 40,16 dollari USA (52,63 dollari canadesi).

Ieri, ha chiuso a 39,47 dollari USA e 51,64 dollari canadesi.

Canopy Growth price chart

Ad alimentare la teoria che ci sia Constellation Brands dietro alla decisione, il produttore della birra Corona ha rilasciato una dichiarazione affermando di supportare pienamente la decisione del consiglio di amministrazione di Canopy di nominare Zekulin unico amministratore delegato.

Riorganizzazioni ai piani alti

Catturando la prima pagina sui giornali nazionali in Canada, l’uscita di scena di Linton senza dubbio è stato il licenziamento più grande del settore della cannabis, ma è solo l’ultimo di quella che sta diventando una lunga serie di riorganizzazioni ai piani alti nel settore della marijuana.

Questi cambi della guardia, avvenendo uno dopo l’altro, rendono difficile considerarli degli eventi isolati. Sembrano rientrare in una moda.

Il controllo delle principali compagnie di cannabis sta passando dalle mani di operatori che, in molte occasioni, hanno creato le compagnie a quelle di una seconda generazione di leadership. E questa nuova ondata di gestione segna un cambiamento, con una priorità maggiore alla redditività con le attività che continuano ad espandersi. È segno di un settore che sta maturando.

Parecchie delle principali compagnie di marijuana hanno subìto un processo simile, eliminando i loro dirigenti di alto rango negli ultimi mesi e, in molti casi, si trattava proprio dei fondatori originali delle aziende.

Aurora

Ad esempio, Aurora Cannabis (NYSE:ACB), (TSX:ACB) a febbraio ha riorganizzato gli occupanti dei piani alti nominando Michael Singer presidente esecutivo sopra l’amministratore delegato e cofondatore Terry Booth.

Booth aveva fondato la compagnia di coltivazione di marijuana con sede ad Edmonton nel 2013, quando il governo canadese ha creato le norme di regolamentazione per la marijuana a scopo terapeutico. Ha costruito la compagnia da zero.

Sotto il suo comando, Aurora è passata dal possedere un terreno da 100 acri ad essere un leader mondiale nella produzione della marijuana a scopo terapeutico con una capitalizzazione di mercato da 7,52 miliardi di dollari USA (9,85 miliardi di dollari canadesi) ed operazioni in 24 paesi in cinque continenti.

Aphria

Per quanto riguarda Aphria (NYSE:APHA), (TSX:APHA), la compagnia di produzione di cannabis a scopo terapeutico con sede in Ontario ha annunciato la nomina di Irwin Simon come nuovo amministratore delegato ad interim alla fine del dicembre 2018. Ex capo di Hain Celestial (NASDAQ:HAIN), produttore di alimenti naturali organici, Simon ha rimpiazzato Vic Neufeld, che si è dimesso spiegando che guidare la compagnia per cinque anni aveva pesato fortemente sulla sua salute e sulla sua vita personale.

Aphria price chart

Dall’inizio del 2013 alla fine del 2018, il titolo di Aphria è passato da circa 0,50 a 7,85 dollari canadesi (da 2,67 a 5,69 dollari USA). Oggi Aphria è un leader nella produzione della cannabis ed opera in 10 paesi in cinque continenti, con una capitalizzazione di mercato di 1,69 miliardi di dollari USA (2,22 miliardi di dollari canadesi).

CannTrust

Similmente, CannTrust Holdings (NYSE:CTST), (TSX:TRST) l’autunno scorso ha nominato il dirigente bancario Peter Aceto come nuovo amministratore delegato, al posto del fondatore della compagnia, Eric Paul. Paul è stato spostato al ruolo di presidente del direttivo e nominato consulente straordinario.

In seguito alle dimissioni di Paul, altri due principali dirigenti hanno lasciato la compagnia: l’ex presidente Brad Rogers ed il direttore della produzione Michael Revensdale.

CannTrust è finita sotto i riflettori ieri, quando un report pubblicato da Health Canada, che regola le pratiche sulla cannabis, ha evidenziato come la compagnia non sia riuscita a rispettare le regolamentazioni nelle strutture di coltivazione a Pelham, Ontario. La compagnia avrebbe coltivato cannabis in cinque stanze non autorizzate in una serra tra l’ottobre 2018 e il marzo scorso.

Questa finestra temporale corrisponde al periodo in cui l’azienda era in attesa di una risposta alla domanda presentata ad Health Canada per usare quello spazio per la coltivazione. I permessi per le stanze erano stati poi concessi ad aprile. Ma la notizia è bastata a far crollare il titolo della compagnia di oltre il 22%, chiudendo a 3,83 dollari USA (5,00 dollari canadesi).

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