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La settimana finanziaria in pillole : rialzi per petrolio e GBP

Pubblicato 14.09.2017, 14:54
Aggiornato 04.10.2023, 19:20

Gentili Lettori di Investing.com,

di seguito, un breve elenco dei fatti salienti della settimana sui mercati finanziari.

A circa mezzora dall'apertura delle contrattazioni a Wall Street, la settimana è sinora positiva per i principali listini azionari mondiali, sostenuti dall'allentamento delle tensioni geopolitiche in Nord Corea e dalla ripresa delle quotazioni del prezzo del petrolio.

• Sul fronte macroeconomico, l'inflazione americana nel mese di Agosto misurata dall'indicatore Core CPI (indice dei prezzi al consumo escludendo il costo dell'energia e degli alimentari) è risultata lievemente superiore alle aspettative (+1,7% su base annua vs aspettative di +1,6% ); il dollaro americano (USD) ha reagito positivamente apprezzandosi sulle principali controparti valutarie ((+0,30% sull'EUR - €/$ 1,1846).

•Da segnalare il forte balzo dell'inflazione in Gran Bretagna nel mese di Agosto (+2,9% rispetto ad Agosto 2016 ben al di sopra dell'obiettivo del 2% annuo) che ha spinto la Banca d'Inghilterra nella riunione odierna, a segnalare un probabile rialzo dei tassi d'interesse (attualmente pari allo 0,25%) entro fine anno. Sterlina in significativo apprezzamento (+3% negli ultimi tre giorni sull'Euro - £/€ 1,1220 ).

• Marcato apprezzamento anche del prezzo del petrolio (Brent a 55,50 e WTI a 49,80 $ al barile) sostenuto sia dall'impatto meno negativo del previsto dell'Uragano Irma sull'attività economica americana, ma soprattutto dai report pubblicati dall'OPEC e dall'EIA (Energy Industry Administration) che hanno evidenziato rispettivamente una riduzione dell'attività estrattiva del cartello nel mese di Agosto grazie ad un maggior grado di adesione dei Paesi produttori ai tagli imposti ad Aprile ed un'incremento della stima della domanda dell'oro nero per tutto il 2017 in particolare in Europa e negli Stati Uniti. Sul differenziale di prezzo al barile tra Brent e WTI (circa 5,8$ a vantaggio del primo seppur in graduale restringimento dal massimo relativo di 6,30$) pesa l'effetto dell'uragano Harvey che ha causato un sostanziale (seppur di breve periodo) incremento delle scorte USA; in particolare, l'uragano ha determinato l'interruzione della raffinazione di greggio nel Golfo del Messico (che rappresenta circa il 30% della produzione di benzina/gasolio) ma solo modesti danni alle piattaforme estrattive. Tale situazione ha determinato un notevole rialzo del prezzo del carburante ed una contestuale riduzione del prezzo del WTI; la progressiva ripresa dell'attività di raffinazione dovrebbe eliminare la distorsione nei prezzi succitata.

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• In ambito obbligazionario, l'annuncio di una riforma fiscale di ampia portata in USA da implementare entro fine anno, ha fornito nuovo slancio alle aspettative di incremento della crescita economica domestica, favorendo un rialzo generalizzato dei rendimenti dei Treasuries americani .

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