Mercoledì 7 Novembre
Solo un breve flasha valle di una nottata elettorale che è stata meno adrenalinica di quanto ci avessero abituato le evoluzioni politiche degli ultimi anni (Brexit e Trump).
Il risultato che sta prendendo forma(molto improbabile che balli più di qualche seggio a questo punto) è molto vicino alle attese della vigilia. Camera che passa ai Democratici e Senato che resta ai Repubblicani. Il guadagno prospettico in termini di seggi è di 3 a favore Repal Senato (54-46 nuovo assetto) e di 32 a favore Demalla Camera (226-209). I veri vincitori, per una volta, sono quindi i sondaggisti e gli analisti politici. https://fivethirtyeight.com/live-blog/2018-election-results-coverage/?ex_cid=extra_banner. Anche se Trump rivendica questa prerogativa per sé (“Tremendous success tonight. Thank you to all!”)...
La vera sorpresa è stata quindi la manca di una (sorpresa), un evento di per sé diventato inusuale in occasione delle consultazioni elettorali dei tempi moderni. Coerentemente i livelli di mercato per azioni, obbligazioni e valute, sono assai vicini alle chiusure di ieri sera.
Come dicevamo ieri è a questo punto probabile che l’attenzione di investitori e analisti, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, tornerà sui temi abituali, più o meno immediati: le Presidenziali del 2020, le indagini del commissario speciale Robert Mueller, la continuazione del ciclo di rialzi della Fed (e le reazioni di Trump), l’incontro tra Trump e Xi.
Secondo Alan Ruskin di Deutsche Bank (DE:DBKGn) la vittoria democratica alla Camera non è sufficientemente forte per rappresentare una chiara critica al manifesto trumpiano di ‘America First’ mentre potrebbe intensificare il conflitto istituzionalesulle presunteresponsabilità del Presidente e del suo team nelle interferenzedi Mosca nelle elezioni del 2016. Finora i Democratici hanno disciplinatamente atteso i lavori della commissione Mueller.Ora, con la maggioranza, potrebbero prendere l’iniziativa in maniera più diretta.
Le rivendicazioni di Trump di aver fatto bene a Wall Street hanno delle basi...
Secondo un commento del New York Times negli stati a cui Trump ha dato forte priorità in campagna elettorale (Florida, Georgia, Indiana) i Repubblicani sono riusciti a portare a casa importanti vittorie al Senato (e sui Governatori). Dal canto loro, gli stati con maggiore concentrazione di elettori bianchi con alto livello di istruzione, alcuni dei quali avevano contribuito alla vittoria repubblicana del 2016, sono stati alla base delle perdite di seggi alla Camera. Nel complesso i segnali arrivati dalle urne paiono indicare che le divisioni sociali degli Stati Uniti si stanno aggravando.
Una curiosità: sono state elette in questa tornata sia la donna più anziana sia la più giovane che abbiano mai servito in un mandato alla Camera: Alexandria Ocasio-Cortez e Abby Finkenauer, entrambe di 29 anni, e Donna Shalala, 77(NYT).
Da segnalare il dato occupazionale del Q3 in Nuova Zelanda, davvero robusto: la disoccupazione è scesa sotto il 4% per la prima volta in 10 anni (3.9% vs 4.4% exp.), gli occupati sono saliti dell'1.1% q/q (0.5% exp.), i salari orari medi sono cresciuti dell’1.4% q/q (0.8% exp.), il tasso più elevato dal 2014. Ora la banca centrale sarà probabilmente costretta a rivedere al rialzo (stasera si riunisce la RBNZ) le sue stime macroeconomiche aumentando le probabilità di rialzi futuri. Il dollaro neozelandese ha esteso i guadagni dell’ultima settimana con un altro 1%.
Stasera si terrà un FOMC (solo comunicato) che non sembra contornato da un’attesa particolarmente spasmodica. Buona giornata.
Il desk rimane come sempre a disposizione per ulteriori approfondimenti.
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