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Le anomalie del mercato avanzano

Pubblicato 22.06.2021, 08:47
Aggiornato 01.04.2024, 13:07


Ha raggiunto, inaspettamente, il 5% l'inflazione degli Stati Uniti, e potrebbe non essere il punto più alto.

E subito sorge un problema all'orizzonte, o meglio, la prima anomalia: inflazione al 5% e tassi a zero. La FED rassicura, l'inflazione sarà transitoria e fino al 2023 non si alzeranno i tassi ufficiali. Ma già nell'ultima riunione della settimana scorsa hanno dovuto dichiarare che nel 2022 si dovranno alzare i tassi.

Il problema è evidente, con un debito mondiale del 450% rispetto al Pil mondiale un aumento dei tassi può essere esiziale e insostenibile.  Inoltre, una crescita economica ancora incapace di produrre occupazione e di creare quella domanda adeguata affinchè si possa definire solida e sostenibile tale crescita rappresenta un'ulteriore difficoltà che unita all'aumento dell'inflazione fotografa una situazione decisamente preoccupante.

Il forte aumento dell'inflazione è certificato nei prezzi delle materie prime che sono arrivati a soglie elevate, ma che le aziende hanno difficoltà nel riuscire a trasferire tali aumenti ad una domanda ancora deficitaria con possibili effetti negativi sulla redditività.

E intanto, si stampa moneta, in modo continuativo; fermarsi sarebbe deleterio, ma continuare, alla fine, crea inflazione.  L'imbuto si stringe sempre più e qualsiasi decisione, a questo punto, è impossibile che sia indolore. Ecco perchè, si prende tempo. Ecco perchè si va avanti per inerzia lasciando che il quadro generale peggiori, sembrerebbe, in attesa di qualche evento positivo improvviso che consenta di uscire indenni da situazioni che le azioni irresponsabili intraprese rendono, invece, improbabile.

In questo quadro, avere oltre il 70% del mercato che ha già scontato importanti aumenti degli utili nella speranza che si realizzino nell'arco dell'anno impone attenzione ad investire.

Il numero di società e analisti che ritengono che la crescita dell'inflazione possa essere duratura è in continuo aumento; anche alcuni esponenti di banche centrali hanno espresso dubbi e hanno accennato all'opportunità di una possibile riduzione dell'acquisto di titoli da parte di Fed e Bce.

Warren Buffet e Morgan Stanley (NYSE:MS) mantengono liquidità e molti altri hanno iniziato a parlare di strono delle borse tra il 10% e il 20% e sono aumentati coloro che pensano a quotazioni degli indici per fine anno decisamente inferiori rispetto ai valori attuali.

I tempi stringono, qualche decisione dovrà essere presa, oppure dovrà trasparire qualche indicazione chiarificatrice da parte delle banche centrali. Altrimenti saranno gli eventi a decidere. 
 

Ultimi commenti

seguito.. Per altro a fronte di questo ingente sforzo monetario/finanziario, comunque le variabili macroeconomiche non è che si siano mosse più di tanto, come dimostra il mercato del lavoro USA che poi è quello più dinamico al mondo. Questa è un ennesima evidenza della bontà della teoria della secular stagnation di Summers: per avere un briciolo di crescita e di lavoro si dovranno adoperare sforzi monetari sempre più ingenti, con il rischio evidente di determinare squilibri finanziari e crisi sempre più frequenti: e la coperta sarà sempre più corta. E' del tutto evidente che un aumento dei tassi oggi porterebbe "fuori gioco" non solo i debiti sovrani, ma anche tanti intermediari che hanno preso posizioni molto estreme: dov'era la FED? E se questa volta la risposta monetaria fosse in overshoting? Vedrai che alla fine verrà fuori che quelli del 29 tanto stupidi non sono stati. La soluzione? ..aprire a nuovi mercati oppure ancor meglio una più equa redistribuzione del reddito mondiale.
Quando sento dire "Bitcoin non ha valore intrinseco, non puo' diventare una moneta da usare", mi domando qual'e' il valore intrinseco del dollaro? E' solo carta straccia.
a parte che lei ha adoperato l'unica moneta al mondo che ha forse il valore intrinseco maggiore, essendo gli USA il paese ennesimo per eccellenza; nel particolare il valore intrinseco di una moneta sta nella credibilità di un istituzione monetaria (la banca centrale) che si basa sulla sostenibilità di un'economica che fa da basket a quella moneta. Ora, nel relativo, lei crede che ci sia da fidarsi di più della FED o di... boh, non ho ancora capito chi "stampa" bitcoin?! ..non scherziamo per favore.
Haha Lei e' uno di quelli che ha capito tutto..
 ma non so questo.... vede, lei dovrebbe decidere come vivere: vivere secondo l'essere, o il dover essere. Se fossimo qui a discutere dell'essere, probabilmente io tornerei all'età della pietra; ma siamo qui per vivere in questo mondo, in questo "gioco" con le sue "regole", e se vuoi viverci dei saperci giocare. Questo l'ho capito: vivere con dietrologie, complottismi, non ti porterà mai a nulla... o si accettano le regole, o devi alzarti dal tavolo. Se hai ben chiaro questo, riuscirai a vivere anche sero/a
gentilissimo Mastropietro, non credo che vi sia persona che sappia capire quanto lei argomenta più del sottoscritto: se mi sposo la voglio come testimone di nozze. A mio avviso le sue argomentazioni sono straordinariamente corrette e realiste. Un tasso di inflazione al 5% e tassi nominali allo zero lower bound ci rende un tasso reale del -5%. Un tasso reale del -5% ed un programma programma spaventoso di quantitative easing ci rende una situazione inflazionistica potenzialmente fuori controllo. Come si può sostenere che l'aumento di inflazione sarà temporaneo?! Studi econometrici su dati empirici ci dicono che l'inflazione oltre il 2% (non a caso tutte le banche del mondo che adoperano l'inflation targeting hanno il 2% come target di "lungo periodo") tende ad autoalimentarsi, techicamente è autocorrelata. I costi di una politica di rientro dall'inflazione sono enormi, basta vedere gli USA dei primi anni 80 e le politiche di Paul Volcker. La coperta è cortissima.
Gentilissimo Bigmème, verrò volentieri. A parte tutto, in effetti, troppo spesso, ed ogni crisi lo dimostra, a fronte degli eccessi a cui si arriva qualcuno (anche tra gli esperti) tende a pensare che l'epoca della macroeconomia e delle dinamiche che conseguono alle scelte siano superate. E spesso, si crede di essere andati oltre e di poter vivere in un perenne bengodi......purtroppo non è così....e alla fine si è sempre pagato questo modo di pensare e di comunicare agli investitori. Il problema è che ormai si pensa solo al brevissimo senza guardare più in là e senza valutare gli accadimenti e il fatto che tutto dovrà, prima o poi, riequilibrarsi; e più ci si distanzia e più sarà costoso eliminare gli eccessi. E oggi, la coperta è molta corta.
 assolutamente cosi; in economia nessun pasto viene gratis, prima o poi i conti arrivano sempre.
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