Il bagno di sangue sul mercato delle criptovalute è continuato ad agosto, con quasi tutte le principali monete che hanno registrato sell off a doppia cifra.
Infatti, la capitalizzazione di mercato totale delle valute digitali è scesa a 191 miliardi di dollari il 14 agosto, il minimo dall’inizio di novembre dell’anno scorso, e più di 600 miliardi in meno rispetto al massimo storico di 828 miliardi di dollari dell’8 gennaio.
A pesare ulteriormente sul cripto-mercato il mese scorso, il fatto che la US Securities and Exchange Commission (SEC) abbia rinviato la decisione sulla proposta di un ETF Bitcoin da parte di VanEck e SolidX, approvazione che secondo i cripto-tori avrebbe fatto aumentare significativamente le dimensioni del mercato.
I fan delle cripto ora vivranno per alcune settimane in un limbo, la SEC infatti ha rinviato la decisione al 30 settembre.
Per la maggior parte dell’anno, le criptovalute sono state in costante calo, trascinate da una serie di attacchi hacker, tra cui la violazione della sicurezza della cripto-piazza sudcoreana Bithumb, una delle più grandi in Asia.
Hanno pesato anche i timori degli enti regolatori per quanto riguarda l’integrità della tecnologia nascente, in particolare in Corea del Sud e in Cina.
Fonte: Coinmarketcap
Nel mese di agosto il prezzo del Bitcoin, la principale valuta digitale mondiale per capitalizzazione di mercato, è crollato di quasi il 10% raggiungendo a fine mese il livello di 7.000 dollari. Il Bitcoin segna un tonfo del 50% rispetto all’inizio dell’anno, mentre i regolatori in tutto il mondo hanno dato il via a controlli su una classe di asset (ed un settore) inizialmente scelta da chi era insoddisfatto del controllo di banche e governi sulla politica monetaria.
Su base tecnica, nel corso del mese, molte monete digitali non sono riuscite a liberarsi del trend ribassista e a risalire al di sopra delle rispettive medie mobili su 200 giorni. E questo di solito indica che i compratori restano al comando.
A sottolineare quanto siano stati ribassisti i movimenti delle cripto ad agosto, al momento ci sono 15 valute digitali con una capitalizzazione di mercato superiore al miliardo di dollari, rispetto alle 19 di fine luglio. Di queste 15, tutte hanno chiuso il mese ad un livello inferiore rispetto all’apertura dell’ultimo giorno di scambi di giugno.
Di seguito, esamineremo alcune delle principali perdenti tra le criptovalute con un valore più alto che hanno registrato i crolli peggiori il mese scorso.
[Nota: Questo articolo non deve essere considerato una sponsorizzazione, né un consiglio di investimento. È un semplice resoconto. Bisogna effettuare una due diligence prima di investire su qualsiasi asset o classe di asset. Le statistiche sulle monete sono state effettuate il 1° settembre 2018. I valori potrebbero essere differenti a seconda di quando leggerete l’articolo.]
I 3 principali perdenti di agosto
1. NEM (XEM/USD): crollo del 35,2%
Il NEM è una criptovaluta peer-to-peer ed una piattaforma blockchain lanciata il 31 marzo 2015. Nata tenendo in mente le aziende, la blockchain del NEM è progettata per offrire un metodo semplificato per mantenere un ledger di transazioni sicuro.
Il prezzo di un token di NEM era di 0,16241 dollari il 1° agosto, prima di scendere a 0,09375 dollari il 22 agosto, il minimo dal 16 luglio, quando ha toccato il minimo storico di 0,08767 dollari. Ha chiuso il mese a 0,10529 dollari. Al prezzo attuale, il NEM si classifica quindicesimo tra le principali criptovalute in circolazione, con una capitalizzazione di mercato di circa 1,0 miliardi di dollari.
Sull’anno in corso, il NEM registra un crollo dell’89%, che lo rende uno dei principali perdenti tra le cripto nel 2018.
Non ci sono stati particolari motivi per la recente discesa del prezzo del NEM oltre al rispecchiare il tonfo del prezzo segnato da quasi tutte le principali 15 criptovalute del mercato il mese scorso. Da un punto di vista tecnico, il grafico di NEM indica che la moneta digitale potrebbe aver trovato un fondo a breve termine. Il prezzo è riuscito a riconquistare la media mobile su 100 giorni intorno al livello di 0,10500 dollari.
2. Ethereum (ETH/USD): tonfo del 34,7%
Ethereum è una piattaforma software open source basata su una tecnologia blockchain che consente agli sviluppatori di costruire e diffondere applicazioni decentralizzate con contratti smart. È stata proposta alla fine del 2013 da Vitalik Buterin, un ricercatore e programmatore di criptovalute, e lanciata nel 2015.
Il prezzo di una moneta di Ethereum ha aperto agosto a 432,17 dollari prima di crollare a 250,80 dollari il 14 agosto, il minimo dal 17 settembre 2017. La valuta ha chiuso il mese a 281,87 dollari.
Sull’anno in corso, Ethereum registra un crollo del 61%; ha iniziato il 2018 a 737,77 dollari il 1° gennaio per poi schizzare al massimo storico di 1.423,20 dollari il 13 gennaio. Ai prezzi attuali l’Etheruem ha una capitalizzazione di mercato di circa 29,7 miliardi di dollari ed è la criptovaluta numero due, seconda solo al Bitcoin.
I cripto-trader ritengono che il tonfo sia stato causato dal fatto che le startup che hanno raccolto fondi per Ethereum tramite ICO hanno incassato durante il mese di agosto per avere valute tradizionali da spendere per lo sviluppo. Da un punto di vista tecnico, il cambio ETH/USD ha superato la dma su 100 vicino al livello di 285 dollari nell’ultimo giorno di scambi di agosto. È un segnale incoraggiante per i tori. Tuttavia, per dimostrare che la pressione alla vendita si è esaurita, dovrà riuscire a difendere questo livello a breve termine.
3. NEO (NEO/USD): crollo del 32,2%
NEO, chiamato da molti fan delle cripto l’ “Ethereum cinese” è una piattaforma blockchain ed una criptovaluta che consente lo sviluppo di asset digitali e contratti smart. Il prezzo di NEO il 1° agosto era di 29,66 dollari prima di crollare del 32,2% chiudendo il mese a 20,09 dollari. La moneta digitale ha raggiunto il minimo storico di 13,80 dollari il 14 agosto.
Al momento è il tredicesimo principale token digitale in circolazione, con una capitalizzazione di mercato di circa 1,4 miliardi di dollari. Segna un tonfo del 72% finora quest’anno, il che lo rende una delle criptovalute con la performance peggiore finora nel 2018.
Come il resto della classe dei cripto-asset, NEO è stato in una spirale ribassista nelle ultime settimane, senza un fattore fondamentale particolare che stia spingendo questa brusca discesa. Potrebbe stare per segnare un fondo, in quanto i prezzi hanno cominciato a riprendersi negli ultimi giorni di agosto. Se dovesse essere vero, sarebbe un acquisto interessante in futuro.
Da un punto di vista tecnico, l’azione di prezzo resta positiva fin quando rimane sopra le medie mobili chiave su 50 e 100 giorni.
Altre performance non tanto dignitose di agosto
Oltre alle tre valute digitali sopra riportate, ecco come sono andate le restanti principali criptovalute che fanno parte dell’elenco delle prime dieci in termini di capitalizzazione di mercato (Bitcoin, XRP, Bitcoin Cash, EOS, Stellar, Litecoin, Cardano, IOTA e Monero):