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Le finanze di Netflix sono un castello di carte?

Pubblicato 17.07.2019, 13:37
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

- Pubblicazione del report sugli utili del secondo trimestre 2019 oggi, mercoledì 17 luglio, dopo la chiusura dei mercati

- Previsioni sulle entrate: 4,93 miliardi di dollari

- Previsioni utili per azione: 0,56 dollari

Con la pubblicazione degli utili ormai alle porte, Netflix (NASDAQ:NFLX) continua a godere della fiducia degli investitori ed il titolo si attesta a meno del 10% dal massimo di 52 settimane. Ma questo appiglio potrebbe essere precario.

Netflix è piena di debiti, con una leva alta e sta spendendo soldi ad un ritmo senza precedenti. Tutto questo, insieme all’aumento della concorrenza previsto il prossimo anno, potrebbe far crollare il suo castello di carte.

Ecco cosa seguiremo nel report sugli utili.

Non tutta la crescita è uguale

Netflix è indubbiamente una storia di crescita di successo. La compagnia riesce continuamente a far aumentare la base di abbonati ed entrate ogni anno. Nel trimestre scorso, i 4,52 miliardi di dollari di entrate globali di Netflix hanno rappresentato un aumento del 22% rispetto a quelli del primo trimestre dello scorso anno. Anche il numero di abbonati di Netflix è in aumento. La cifra globale è aumentata del 25,2% a 148,8 milioni di utenti.

I ricavi USA, di 2,07 miliardi di dollari il trimestre scorso, sono aumentati al ritmo del 14%, mentre i ricavi internazionali, circa 2,36 miliardi di dollari, sono cresciuti del 32,8%. Potrebbe non sembrare importante se non si guarda la differenza nei margini di profitto: 34,4% per gli Stati Uniti ma solo l’11,6% per il segmento internazionale. Non tutta la crescita è uguale e Netflix cresce di più dove gli utenti apportano meno soldi.

Netflix ha già un’ampia penetrazione negli Stati Uniti ma vediamo una crescita aggressiva già messa in conto al momento, senza necessariamente considerare che la sua crescita sarà meno redditizia di quanto non lo sia al momento.

Incombono ancora debiti e spese

Il business model di Netflix ha sempre previsto un debito enorme e non è cambiato nell’ultimo anno. Il totale degli obblighi contrattuali di Netflix (obblighi di programmazione, debiti ed altri obblighi) è salito dai 28,4 miliardi di dollari del primo trimestre dello scorso anno a 36,1 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2019, all’impressionante cifra di 7,7 miliardi di dollari, o del 27%. Con EBITDA di 1,7 miliardi di dollari, Netflix ha obblighi futuri superiori di 21 volte agli EBITDA attuali.

Al momento questo non costituisce un problema, in quanto Netflix dovrebbe aver aumentato gli EBITDA per quando dovrà pagare, ma questi debiti diventeranno pericolosi ed il titolo diventerà molto volatile se dovessero presentarsi intoppi lungo la strada.

Netflix dovrebbe spendere 15 miliardi di dollari sui contenuti quest’anno ed il trend di spesa è ancora in salita. Netflix è stata continuamente negativa nei flussi di cassa, compresi i -380 milioni di dollari del trimestre scorso. Considerate le spese previste nei prossimi anni, è difficile che Netflix riesca a far diventare positivi i flussi di cassa almeno fino al 2022. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo sarebbe limitare le spese ed aumentare ancora il costo dell’abbonamento. Ma può permettersi di farlo? Aspettiamo i commenti della gestione circa i piani per tenere sotto controllo i debiti.

Combattere gli Avengers (e gli altri)

La concorrenza spinge su Netflix su due fronti: il fronte dei contenuti ed il fronte dei costi.

Netflix, come primo servizio mainstream del suo genere, gode di una posizione dominante sul mercato dello streaming. Sta dedicando miliardi di dollari per mantenere questa posizione, ma continuano ad esserci dubbi circa la sua abilità nel farlo.

I concorrenti stanno aumentando le spese per i contenuti. Ora all’interno di AT&T (NYSE:T), HBO punta a diventare sempre più popolare, facendo un passo indietro dalla nicchia di alta qualità per competere con Netflix. Si è già accaparrata “Friends”, uno dei programmi più popolari su Netflix, per il suo servizio HBO Max che comincerà nel 2020.

Walt Disney (NYSE:DIS) dovrebbe lanciare il suo servizio streaming Disney+ a novembre, che costerà 7 dollari (rispetto ai 13 di Netflix) ed offrirà l’accesso a contenuti Disney come gli universi Marvel e Star Wars. Ovviamente, vale la pena menzionare Amazon (NASDAQ:AMZN), sebbene sia un concorrente più vecchio, e va ricordato anche che Apple (NASDAQ:AAPL) ha annunciato che lancerà presto il suo servizio streaming Apple TV+.

I costi per la creazione di contenuti sono così alti che probabilmente solo un paio di compagnie riusciranno ad avere flussi di cassa positivi in modo sostenibile nei prossimi anni. Alcuni di questi servizi inevitabilmente falliranno e il potere di Netflix implica che, se dovesse fallire, sarà un fallimento spettacolare.

Un altro aspetto da notare è che Netflix è una compagnia autonoma, mentre Disney, Amazon.com (NASDAQ:AMZN) ed Apple hanno diverse fonti di entrate che potrebbero consentire loro di battere sul prezzo Netflix e sovvenzionare attivamente gli abbonamenti per attirare clienti. Netflix è limitata dai suoi prestiti, che hanno già comportato una massiccia quantità di debiti.

Morale della favola

Non considero Netflix un investimento sicuro. Ci sono troppe domande fondamentali per le quali non abbiamo ancora una risposta. Vedo Netflix come una compagnia vulnerabile da un punto di vista finanziario, data la sua leva.

Sfortunatamente, sembrano esserci anche delle nubi all’orizzonte, come una crescita internazionale meno redditizia e l’aumento della concorrenza. Nell’attuale ambiente di crescita e di tassi di interesse, andare short su una compagnia senza un immediato fattore negativo non è consigliabile. Ma, su un orizzonte più a lungo termine, prevedo che il prezzo del titolo di Netflix rispecchi i rischi connessi.

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