Il mercato azionario ha ufficialmente recuperato le perdite causate dai dazi e ha registrato una ripresa significativa, grazie a una serie di fattori chiave. L’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, la riduzione delle tensioni geopolitiche e il recente forum di investimenti in Arabia Saudita hanno contribuito a rafforzare l’economia. Il presidente Trump, durante l’evento, ha promosso investimenti miliardari, coinvolgendo i vertici delle più grandi aziende americane, tra cui Elon Musk (Tesla (NASDAQ:TSLA)), Sam Altman (OpenAI), Lisa Su (AMD (NASDAQ:AMD)), Jensen Huang (Nvidia), Larry Fink (BlackRock (NYSE:BLK)), Jane Fraser (Citigroup) e Alex Karp (Palantir). Anche l’Italia ha avuto un ruolo significativo, con la partecipazione di John Elkann, CEO di Stellantis (BIT:STLAM), per discutere la mobilità e l’industria automobilistica.
Accordi miliardari in diversi settori strategici
Durante il forum, gli Stati Uniti hanno annunciato nuovi investimenti con l’Arabia Saudita per oltre 1.000 miliardi di dollari, di cui 600 miliardi provenienti dal paese mediorientale. Gli accordi firmati coprono diversi settori cruciali, tra cui difesa, energia, tecnologia (con particolare attenzione all’intelligenza artificiale) e infrastrutture.
Nel settore della difesa, è stato firmato un accordo record di 142 miliardi di dollari, includendo la vendita di missili, radar e sistemi di sicurezza avanzati. Le aziende coinvolte sono Lockheed Martin, RTX Corp, Northrop Grumman e Boeing (NYSE:BA). Boeing, in particolare, ha ricevuto un ordine dall’Arabia Saudita per 30 aerei passeggeri, per un valore di 4,8 miliardi di dollari.
Secondo l’analisi di Investing Pro, il titolo Boeing ha registrato una crescita del 30% nell’ultimo mese, nonostante la salute finanziaria dell’azienda continui a essere fragile ed è lontana dalla reddittivita ormai da qualche anno. La ripresa del settore aeronautico potrebbe fornire ossigeno all’azienda dopo anni di difficoltà.
Nel settore tecnologico e dell’intelligenza artificiale, Nvidia ha firmato un accordo con una società saudita per la fornitura di centinaia di migliaia di processori avanzati nei prossimi cinque anni, con una prima tranche di 18.000 super chip Blackwell. AMD, invece, ha avviato una collaborazione da 10 miliardi di dollari per la produzione di chip e software dedicati ai data center. Anche altre big tech americane come Qualcomm, Google (NASDAQ:GOOGL), Oracle (NYSE:ORCL), Salesforce, Amazon (NASDAQ:AMZN) e Uber (NYSE:UBER) sono coinvolte in investimenti multimiliardari. Anche Super Micro Computer (SMCI) ha ottenuto un accordo da 20 miliardi di dollari.
Salesforce e il ruolo dell’innovazione
Un’altra azienda che sta beneficiando di questa spinta economica è Salesforce, leader nel mercato dei software cloud per la gestione delle relazioni con i clienti (CRM). Investing Pro attribuisce a Salesforce uno stato finanziario solido, con margini aziendali elevati e una crescita costante degli utili. Tuttavia, il titolo non ha ancora recuperato completamente terreno rispetto ad altre big tech. Il suo P/E ratio di 45 evidenzia valutazioni elevate, ma il PEG ratio inferiore a 1 suggerisce una sottovalutazione rispetto alla crescita attesa. L’azienda continua a investire massicciamente in ricerca e sviluppo, garantendo tecnologie all’avanguardia e una redditività crescente.
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