Le scorte aziendali negli Stati Uniti sono aumentate a maggio dello 0,4% a 1.936,9 miliardi di dollari, il rapporto tra scorte e vendite è sceso a maggio da 1,35 a 1,34, in calo dall'1,39 del maggio 2017. Un aumento delle scorte si accompagna solitamente a un'economia in espansione.
Il Fondo monetario internazionale ha confermato le stime di crescita dell'economia globale nel biennio 2018-2019, su cui nel breve termine pesano tuttavia i rischi derivanti da un'ulteriore escalation delle tensioni sul commercio globale, mentre in Europa è aumentata l'incertezza politica.
Il Fondo ha confermato le stime di crescita del Pil mondiale a 3,9% sia quest'anno che il prossimo.
Confermate le proiezioni di crescita degli USA (2,9% nel 2018, 2,7% nel 2019) e della Cina (6,6% nel 2018, 6,4% nel 2019).
Per quest'anno il FMI vede una crescita del Pil della zona euro di 2,2% contro 2,4% indicato in aprile; tagliata di un decimo a 1,9% anche la previsione per il 2019.
Sforbiciata anche per le proiezioni di crescita del Pil britannico quest'anno (a 1,4% da 1,6%), mentre è confermata la previsione per l'anno prossimo (1,5%).
Pesanti cali dei prezzi del petrolio, dopo che il segretario di stato USA al Tesoro, Steven Mnuchin ha confermato l'esistenza dell'ipotesi di concedere esenzioni sulle sanzioni USA ad alcune compagnie che importano petrolio dall'Iran, quando scatterà il nuovo embargo.
Il barile di Brent cade di 2,70 dollari rispetto alla chiusura di venerdì, portandosi a quota 72,63 dollari, sui minimi da 3 mesi a questa parte, mentre il Future Petrolio Greggio WTI scivola di 2,50 dollari a 68,61 dollari.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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