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Quest'anno siamo sopravvissuti a guerre, inflazione, rialzo dei tassi di interesse, crollo dei mercati e collasso del mondo crypto. Proprio per questo, è interessante mettere in evidenza i trends che, esaminando il numero di ricerche di Google a livello globale, rappresentano gli investimenti più popolari del 2022.
Questi risultati sono "giustificati" dal fatto che l'inflazione è aumentata rapidamente in molte parti del mondo e non dà ancora "forti" segni di rallentamento, minacciando risparmi e investimenti. Gli investitori sono sempre alla ricerca di asset "redditizi" per superare questa fase "ribassista" dei mercati finanziari, minacciati da una possibile recessione.
Partiamo dai paesi che hanno ricevuto più "investimenti esteri" fino ad oggi :
Stati Uniti (linea rossa), Cina (linea gialla) e Canada (linea verde)
Guardando il grafico notiamo, oltre all'aspetto dei processi di globalizzazione, quello relativo all’andamento degli investimenti diretti in entrata a livello globale. Il fenomeno della "deglobalizzazione", incitato da molti esponenti politici nei mesi precedenti, non si evidenzia, vista la significativa quantità (miliardi) di investimenti esteri.
Nel 2022 (ancora in corso) gli investimenti esteri diretti globali si sono avvicinati intorno a 1.5 miliardi di dollari con un aumento del 64% rispetto al 2020, ma restano lontani dal picco registrato nel 2015 - 2016, anno in cui si sono superati i 2000 miliardi di dollari. Le principali destinazioni degli investimenti, come menzionato sopra, sono gli Stati Uniti e Cina che dominano la scena, insieme rappresentano 710 miliardi di dollari, oltre il 45% del totale.
E l’Europa? In questo caso il nostro continente si colloca da anni in posizioni piuttosto basse, indicando la sua scarsa "attrattività" per il capitale estero. Negli scorsi anni, la Russia con i suoi 38 miliardi di dollari di investimenti rappresentava l'unica eccezione, più vicina al vecchio continente. Ma viste le questioni geopolitiche, l'Italia sta scalando posizioni in termini di "attrazione" da parte degli investitori esteri, posizionandosi tra i primi 10 Paesi europei per numero di progetti di IDE (investimenti diretti esteri). Un segnale positivo e di fiducia nelle prospettive di rafforzamento dell’economia, destinato a crescere ancora molto. Gli USA rimangono i principali investitori in Italia, subito dopo Germania e Francia.
Quali asset hanno "ricevuto" il maggior numero di ricerche su Google a livello globale, rendendoli i più popolari ?
Parliamo di Gold (linea verde) , azioni (linea rossa) e immobiliare (linea gialla)
Il Gold è il tipo di investimento più cercato con oltre 1 milione di ricerche negli ultimi 12 mesi; a livello di performance sta terminando l'anno in negativo (-1.4%) ma dai minimi di settembre sta registrando una performance positiva del +10%. Un ulteriore indicazione, oltre alle ricerche su Google, ci viene dallo Sprott Physical Gold Trust (PHYS) un ETF in oro fisico.
Infatti se rapportiamo il prezzo al NAV (spread), il valore (premio) risulta negativo (-3.18%): ciò potrebbe indicare che gli investitori ritengono che il metallo sia diretto (nuovamente) verso il basso. Infatti quando gli investitori comprano oro e si aspettano una tendenza al rialzo, ciò viene confermato da un valore (premio) del rapporto più vicino allo 0 e con una tendenza positiva.
Non molti utilizzano questo indicatore come "sentiment".
Nei giorni scorsi ha registrato un nuovo minimo e ciò si verifica quando gli investitori sono motivati a vendere l’asset, lettura coerente il ribasso di questi giorni del Gold dopo aver toccato il livello psicologico dei 1800 e la media 200 periodi. Inoltre questo indicatore ha spesso “anticipato” i movimenti del metallo prezioso, salendo o scendendo prima che lo stesso si muovesse.
Subito dopo ci sono azioni e settore immobiliare.
Investire in "azioni" è ovviamente un argmomento "ampio" che comprende tutti i tipi di industrie e settori, Goldman Sachs (NYSE:GS), nello specifico, ha analizzato 786 hedge fund per un totale di 2.3 trilioni di dollari di investimenti in azioni all'inizio del quarto trimestre 2022 (1.5 trilioni di dollari long e 730 miliardi di dollari short) e i "titoli" che compaiono di più nelle loro posizioni principali all'interno dei portafogli sono:
- Microsoft (NASDAQ:MSFT) -25%
- Amazon (NASDAQ:AMZN) -46%
- Alphabet (NASDAQ:GOOGL) -30%
- Uber (NYSE:UBER) -35%
- Netflix (NASDAQ:NFLX) -46%
- Visa -3.5%
- Apple (NASDAQ:AAPL) -19%
- Meta -62%
- Mastercard -3.5%
- PayPal (NASDAQ:PYPL) Holdings -60%
le priorità degli investitori, cambiano se passiamo da un paese all'altro, infatti risulta più popolare ed interessante in alcune parti del mondo l'investimento immobiliare, in criptovalute (Bitcoin - Ethereum) e degli NFT rispetto agli altri citati. Infine con un alto volume di ricerca (hanno avuto una crescita mediamente del +150%) sono presenti cotone (risorsa naturale fondamentale per l'industria tessile e abbigliamento) e grano (risorsa alimentare più importante del pianeta, alla base di molti alimenti).
Collegandoci a quest'ultimo, l'Indice FAO dei prezzi alimentari ha registrato una media di 135,7 punti nel novembre 2022, stesso livello di ottobre, leggermente al di sopra ai livelli di novembre 2021 ma con diminuzioni mensili degli indici dei prezzi di cereali, latticini e carne, che hanno "quasi" compensato gli aumenti di quelli di oli vegetali e zucchero.
Il prezzo dei cereali ha registrato una media di 150,4 punti a novembre (in calo del -1.3% rispetto a ottobre) al di sopra del valore di un anno fa del +6,3%. Nonostante ciò, i prezzi mondiali del grano hanno registrato ribassi del 2,8% (il mese scorso) "trainati" dall'adesione della Federazione Russa alla Black Sea Grain Initiative e dall'estensione dell'accordo.
Adesso cosa possiamo aspettarci nel 2023?
La domanda correta che tutti dovrebbero porsi è: il mercato ribassista continuerà?
Possiamo affermare che tendenzialmente, nel tempo, un mercato è in movimento verso l'alto (rialzista) ma dal momento che ci troviamo in un bear market c'è il rischio che questo duri anche anni, nessuno può saperlo con certezza, con un calo degli utili delle aziende, stagnazione dell’economia, sentiment degli investitori basso e prezzi degli asset più rischiosi in diminuzione. Quindi potremmo avere un mercato che tenderà a lateralizzare con forti ribassi ma anche forti rally?
Con ciò dovremo visionare, nel corso di questi mesi, tre elementi:
- calo effettivo dei tassi di interesse,
- espansione delle valutazioni,
- crescita degli utili nei prossimi trimestri
fonte: Real Investment Advice
Dal grafico possiamo notare che i mercati toro iniziano con valutazioni "CAPE" di circa 10 volte gli utili o meno. Al contrario, mentre i mercati ribassisti tendono ad essere conseguenza di valutazioni 25 volte gli utili o superiori.
Quindi ciò che guida i mercati "ribassisti" a lungo termine è la "contrazione" delle valutazioni. Se si verificherà, ci saranno importanti segnali di inversione della crescita economica (nei mesi a seguire).
condividete l'analisi e il vostro pensiero (costruttivo) nei commenti.
Alla prossima!
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decision di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".