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L’euro beneficerà della risposta UE alla pandemia

Pubblicato 02.07.2020, 16:39
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Ieri ci siamo concentrati sul dollaro. Oggi parleremo invece dell’euro, in vista del report sull’occupazione non agricola USA che sarà pubblicato con un giorno di anticipo per via della festa dell’Indipendenza festeggiata negli Stati Uniti questo fine settimana.

La moneta unica si avvia ad estendere il suo rally più forte in oltre due anni. Una miriade di indicatori rispecchia l’aumento della fiducia tra gli investitori nella risposta della regione al coronavirus.

Oltre all’euro che si gode il più grande rally di due mesi contro il biglietto verde, il mercato delle opzioni rivela che i trader sono ottimisti e suggerisce che il rialzo della moneta, tutt’altro che finito, probabilmente continuerà nei prossimi tre mesi. Ad incoraggiare ulteriormente le prospettive di un sostenuto incremento del valore della moneta unica contribuisce la riduzione del sentimento ribassista nei confronti dell’euro rispetto allo yen, che si trova al minimo da gennaio.

È un segnale del fatto che gli investitori ripongono più fiducia nella capacità dei governi della zona euro di proteggere i loro cittadini da una seconda ondata, o dalla prima ancora in corso, del virus. Quest’idea crea una prospettiva di investimenti globali dirottati in Europa, a scapito di altre economie, compresa quella statunitense.

I trader scommettono inoltre che la Federal Reserve adotterà il controllo della curva del rendimento, ammassando posizioni sui future dei bond a 5 e a 10 anni. Il rendimento dei bond quinquennali è crollato ad un minimo storico prima dei verbali del vertice di giugno della Fed.

Il controllo della curva del rendimento è uno strumento utile a stimolare l’economia, se portare i tassi a breve termine allo zero non dovesse bastare. La Fed prende di mira i tassi più a lungo termine e compra abbastanza bond a lungo termine da assicurarsi che il rendimento nella curva resti basso, il che impedisce ai tassi di interesse di salire sopra il suo livello obiettivo. 

Non è solo il mercato delle opzioni a mostrare il sentimento rialzista sull’euro. Anche il mercato spot sta lanciando una serie di segnali secondo cui l’euro troverà nuovo favore tra gli investitori delle valute.

Grafico euro

Grafico tecnico giornaliero EUR/USD

L’euro sta urtando contro l’apice di una flag discendente in formazione da tre settimane. Sebbene il calo mostrato sul grafico possa apparire ribassista, è una componente essenziale che rivela una dinamica nascosta che lo rende particolarmente rialzista.

Solitamente, i prezzi scendono perché sempre più trader diventano venditori. All’interno della flag, persino i venditori sono compratori. Si danno semplicemente alle prese di profitto dopo la precedente impennata, del 5% in sole due settimane, la maggior parte della quale ha compreso un rally di 8 giorni, la serie di guadagni più lunga dal dicembre 2013.

La forza della mossa ha colto di sorpresa persino i tori, che hanno agito per bloccare quegli straordinari profitti. La chiusura di queste posizioni ha aumentato l’offerta, il che a sua volta ha messo il prezzo sotto pressione. Il fatto che il prezzo si sia stabilizzato, anziché limitarsi a scendere, dimostra che c’erano nuovi tori pronti ad assorbire l’improvviso aumento dell’offerta. Questo periodo di scambio intenso tra i compratori che bloccano i profitti ed escono ed i nuovi compratori che entrano, risulterà in un breakout al rialzo, una volta esauritasi tutta l’offerta nella flag.

Questo breakout indicherà ai primi tori che la moneta sta per cominciare un nuovo rialzo. Dopo essersi assicurati i loro guadagni, non hanno paura di rischiare un’altra posizione. La loro rinnovata domanda, insieme all’entrata in scena dei nuovi tori, costituisce il fattore di innesco di un’altra possente mossa. Questo balzo tende inoltre a rallentare quando le prese di profitto si materializzano nel trend in salita.

Quando chi voleva uscire ha incassato, facendo scendere il prezzo, ha offerto un’altra chance a chi aveva perso il treno del rialzo precedente, o a chi volesse raddoppiare la propria posizione. Il calo dell’offerta va ad unirsi quindi ad una rinnovata domanda e spinge il prezzo ancora più su.

La DMA su 50 ha infranto al di sopra la DMA su 200, scatenando uno dei fenomeni tecnici più ripetuti sui grafici, all’interno della flag. E questo supporta l’idea che la natura discendente della flag non sia ribassista.

Il tasso di cambio si è staccato dal supporto nella parte inferiore del canale rialzista, toccando il fondo e dimostrando che, per quanto riguarda lo slancio, l’unica direzione che può prendere il prezzo è in salita.

Notiamo la mappa generale del grafico. La flag si è sviluppata ai massimi di marzo, in vista del livello di prezzo di 1,5000, cifra tonda psicologica, e soprattutto dopo aver trovato resistenza nella linea di trend ribassista in atto dal massimo del febbraio 2018 di 1,25. 

Questa tripla resistenza chiarisce perché gli investitori hanno dovuto riprendere fiato prima di attaccare questa roccaforte. 

Strategie di trading

I trader conservatori dovrebbero aspettare un breakout al rialzo oltre questo gruppo di aree di resistenza, sopra 1,1500, e dimostrare che il trend in salita è sostenibile con una mossa di ritorno che trovi supporto sopra la flag.

I trader moderati probabilmente si accontenteranno di una mossa oltre il livello di 1,1400 e quelli pazienti dovrebbero aspettare un calo per un punto d’entrata migliore, se non per conferma dell’integrità del pattern.

I trader aggressivi potrebbero saltare dentro su un breakout, ammesso che accettino il rischio di un ampio stop-loss, o di perdere la posizione in caso di un whipsaw del prezzo, quasi garantito considerati gli aspetti fondamentali, geopolitici e tecnici in atto.

Esempio di trading - posizione lunga aggressiva

  • Entrata: 1,1300

  • Stop-Loss: 1,1150 (sotto il bottom della flag) in caso di una lettura del dato sull’occupazione non agricola positiva per il dollaro

  • Rischio: 150 punti

  • Obiettivo: 1,1750

  • Ricompensa: 450 punti

  • Rapporto di rischio-ricompensa: 1:3

 

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