L'euro resta debole negli scambi mattutini, a 1,1801 dollari ha marginalmente recuperato parte dei nuovi cali segnati ieri che hanno visto la valuta condivisa segnare un nuovo minimo da quasi 5 mesi a questa parte.
Di fondo questa debolezza riflette la recente risalita del dollaro spinta dall'aumento dei tassi sui titoli di Stato USA, a questo potrebbero essersi aggiunte alcune inquietudini sul quadro di volatilità che si è creato sui mercati in merito alla situazione politica in Italia.
Attualmente l'euro segna moderati recuperi a 1,1804 dollari dopo un nuovo minimi da 5 mesi ieri sotto quota 1,18.
Scambi mattutini deboli sulle Borse europee dopo il pesante calo accusato ieri, oggi è invece la Borsa di Milano a segnare la performance più forte, con un parziale rimbalzo dell'1,01 per cento dell'indice FTSE-MIB.
Lo spread tra BTP decennali e Bund della Germania segna una limatura a 146 punti base.
Francoforte mostra una marginale flessione, meno 0,02 per cento del DAX, a Parigi il CAC 40 sale dello 0,17 per cento e Londra segna un più 0,02 per cento.
I prezzi del petrolio sono aumentati giovedì, spinti dal restringimento delle forniture e dalla forte domanda. I future sul greggio Brent hanno oscillato vicino agli 80$ al barile, anche i future del Future Petrolio Greggio WTI statunitense sono saliti, guadagnando lo 0,36% per scambiare a 71,75$ al barile.
Le giacenze di greggio degli Stati Uniti sono diminuite di 1,4 milioni di barili la scorsa settimana, portando le forniture del paese a 432,34 milioni di barili.
La domanda tende ad aumentare durante l'estate, specialmente negli Stati Uniti, poiché la stagione delle vacanze incoraggia la guida su lunghe distanze, con relativi consumi di carburante.
FIBO Group