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L’hard fork dell’Ethereum scatenerà l’impennata rialzista dell’Ether

Pubblicato 17.10.2017, 13:45
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 17.10.2017

di Tanzeel Akhtar

La seconda principale criptovaluta, l’Ethereum, ha subito una hard fork ieri che ha portato l’Ether a toccare il massimo storico di 348 dollari. La capitalizzazione totale di mercato per l’Ethereum ha raggiunto ora i 32,1 miliardi di dollari.

ETHUSD Daily

Sebbene il Bitcoin resti la criptovaluta numero uno per il momento, con una capitalizzazione di mercato di 94,5 miliardi di dollari, c’è chi crede che l’Ethereum possa costituire l’opportunità migliore per gli investitori. Ciò che differenzia l’Ethereum dal Bitcoin è la tecnologia alla base dell’Ether, l’unità di criptovaluta utilizzata sulla blockchain dell’Ethereum. Inoltre, l’Ethereum si fonda sulla tecnologia ledger, un tipo di database decentralizzato diffuso tra vari siti, regioni e partecipanti. Ci sono poi due tipi diversi di Ether: l’Ethereum e l’Ethereum Classic.

Irfon Watkins, Amministratore Delegato della britannica dovu.io, un’azienda fondata su una blockchain basata sull’Ethereum, spiega che l’Ether è aumentato di valore in vista della prima fase dell’hard fork della criptovaluta, nota come Byzantium. La seconda fase, chiamata Constantinople, non è prevista prima del prossimo anno.

Contrariamente alla recente hard fork del Bitcoin, che ha portato alla creazione di due separate valute digitali - il Bitcoin ed il Bitcoin Cash- l’hard fork dell’Ethereum non ha creato una nuova moneta ma ha comportato dei miglioramenti nella sua scalabilità e nella capacità di creare anonimato all’interno della chain. Molti paragonano l’hard fork di ieri dell’Ethereum ad un aggiornamento software che ha migliorato il prodotto senza alterarne l’essenza. In questo caso, l’hard fork contribuirà a difendere il ruolo dell’Ether e dell’Ethereum all’interno di più società, aumentandone infine la valutazione.

Afferma Watkins:

Siamo ancora nella prima fase dell’Ethereum. Il prezzo aumenterà significativamente nei prossimi mesi e questo costante aggiornamento del protocollo è la ragione per cui noi di Dovu stiamo fondando la nostra attività sull’Ethereum”.

L’hard fork Byzantium garantisce scalabilità ed affidabilità

Come abbiamo detto, l’hard fork di ieri era la fase “Byzantium”. Mike Raitsyn, fondatore della britannica ICOBox, fornitore di servizi a prezzo fisso basati sul modello SaaS per le offerte iniziali di valute digitali, ha dichiarato che la comunità dell’Ethereum ha accolto l’hard fork Byzantium come un attesissimo passo nell’allontanarsi da un algoritmo proof-of-work. Spiega:

La consideriamo [l’hard fork Byzantium] un grande successo in termini di scalabilità ed affidabilità della rete Ethereum, che risolve alcune vecchie questioni come permettere una gestione ragionevole degli errori e allo stesso tempo rinviare la “difficulty bomb” dando tempo alla comunità di adattarsi. È un piacere vedere che la nuova hard fork sta funzionando così bene e senza scontri all’interno della comunità dell’Ethereum, in confronto a quello che sta succedendo con il Bitcoin”.

Prevista impennata rialzista per l’Ethereum

Anche se il prezzo dell’Ethereum si è consolidato nell’ultimo mese, sebbene il Bitcoin abbia registrato nuovi massimi storici superando addirittura il riferimento di 5.000 dollari, da metà settembre l’Ethereum è stabilmente salito.

Jeremy Harkness, funzionario di una blockchain di New York, spiega che l’Ethereum e tutti i “token ERC20“ supereranno la capitalizzazione di mercato del Bitcoin nei prossimi mesi. Lo standard ERC20 è una lista di regole comuni che devono seguire tutti i token dell’Ethereum: consente agli sviluppatori di sapere in anticipo come si comporteranno i nuovi token all’interno del più ampio sistema Ethereum.

Il prezzo spot dell’ETH dovrebbe pian piano avvicinarsi a quello del Bitcoin nel 2018, raggiungendo i 1.200 dollari nel secondo trimestre del prossimo anno. Ma, prevede Harkness, quando le acque si saranno calmate e le hard fork saranno terminate, il prezzo dell’ETH subirà un’impennata a fine novembre e potrebbe testare il range dei 500 dollari. Potrebbe addirittura arrivare a testare i 600 - 800 dollari entro fine anno, secondo lui.

Un’altra peculiarità della hard fork dell’ETH consiste nell’introduzione dello “Zero Knowledge Proofs,” un protocollo che migliora la privacy dei possessori, consentendo loro di verificare la titolarità senza rivelare informazioni riservate. In particolare per l’Ethereum, questo garantirà la privacy degli utenti consentendo di celare il mittente, il destinatario e la somma inviata nelle transazioni Ethereum.

Ulteriori miglioramenti permetteranno inoltre esecuzioni di contratto più convenienti ed affidabili, che supporteranno maggiormente l’adozione dell’Ethereum e avranno come risultato un mercato di offerte iniziali di valute digitali estremamente vivace nel 2018.

Ultimi commenti

Per ora l'unica cosa che ha scatenato (in previsione) è il tracollo di ETC. E l'unica cripto su uno stabile sentiero di crescita rimane, nonostante gli allarmismi, il caro vecchio bitcoin. . Il resto delle monetine è per giocare alla roulette.
Bravo
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