In questi mesi avrete letto molti articoli sul "Bear Market" e la maggior parte di voi, andando in "conflitto" di idee, avrà pensato che spesso accade l'opposto di quello che si legge!
Il "consenso" estremo che stiamo avendo unito alle imminenti "chiamate" (al rialzo) di esperti del settore non sono il massimo. Una cosa è certa, questo è un mercato ribassista.
Come facevo notare nella mia scorsa analisi, non abbiamo alcun motivo per essere rialzisti (in questo momento) anche di fronte a forti rimbalzi tecnici. Infatti le azioni hanno recuperato in piccola parte le loro perdite ma gli investitori restano "scettici" sulla capacità delle banche centrali di contenere l'inflazione senza portare ad una "rottura" dell'economia e successivamente ad una recessione.
Ma va ricordarto che questi "momenti" vanno superati con le giuste "azioni" che poi porteranno a beneficiare del rally del mercato rialzista.
Il rapporto tra Commodities ed SPX racconta bene ciò che è accaduto in questi ultimi anni
Le Commodities dopo i massimi di marzo 2020 hanno sottoperformato l'S&P500, che ha segnato massimi storici su massimi storici, arrivando a toccare i minimi assoluti a Dicembre 2021. Mentre da Gennaio 2022 la situazione si è ribaltata, le azioni hanno avuto "gravi" perdite mentre il settore energetico ha sovraperformato, invertendo il trend (favorito dal clima in cui stiamo vivendo).
Inoltre la svalutazione dello Yen in modo "consistente" racconta bene cosa potrebbe accadere alle altre valute. Come ben sappiamo il Giappone sta affrontando una crisi ed il governo è costretto ad "allentare" le condizioni monetarie in un contesto molto "inflazionistico".
Dal grafico possiamo notare come il prezzo stia andando verso i massimi del 1979, eliminando tutti i progressi fatti negli ultimi 40 anni.
Le altre banche centrali seguiranno l'esempio della BOJ? Guardiamo il grafico del dollaro
Nelle ultime settimane il prezzo ha cercato di "rompere" la resistenza a 103 dollari, ma come nel 2016 e nel 2020 sembra non esserci riuscito (falso breakout?).
Un dollaro più debole "potrebbe" favorire il rialzo del mercato azionario, nello specifico quello tech che in questi mesi è stato "torturato".
Il grafico sopra mostra come i due asset abbiano una correlazione inversa, ed entrambi hanno toccato dei livelli psicologici importanti. I minimi per il fondo ARKK e i massimi per il dollaro, potrebbe conseguire un'inversione del trend?
Ciò nonostante, con un sentimento e delle prospettive così "negative", il sell-off sull'SPX dal picco di gennaio 2022 è proseguito "gradualmente" impiegando circa 4 mesi a toccare i minimi e sfiorando il -20%. Gli investitori pur "temendo" ulteriori ribassi continuano ad avere un grande percentuale in azioni.
L'allocazione mostrataci dall'AAII evidenzia come gli investitori abbiano più "paura" di restare fuori dai giochi che dei ribassi. Quindi, benchè il sentiment sia ribassista, la parte azionaria resta elevata rispetto alla percentuale obbligazionaria che è anche minore di quella "cash".
L'investitore ha l'intento di "sfruttare" ulteriori ribassi e le occasioni che si presenteranno.
Una ricerca di McKinsey & Company rileva che gli investimenti in "beni immateriali" sono aumentati vertiginosamente, il tutto accelerato dalla pandemia. Questi includono pubblicità e brand, ricerche di mercato, capitale organizzativo e formazione. Stanno segnando l'inizio di una nuova fase del capitalismo.
Negli ultimi 25 anni la quota di investimento globale in questi "beni" è aumentata del 29%, secondo INTAN-Invest. Ogni volta che ci sono state delle "problematiche" economiche come lo scoppio della bolla delle dot.com, la crisi finanziaria e la pandemia, ha reso "necessario" un passo avanti nella digitalizzazione e quindi negli investimenti in beni immateriali che hanno portato per alcune aziende una produttività maggiore.
I settori più "propensi" all'innovazione sono telecomunicazioni, media, servizi finanziari, commercio al dettaglio e tecnologia che investono dalle 5 alle 8 volte in più rispetto agli altri.
Questo ci collega all'infografia di Statista che mostra anni di ricerca da parte di Doblin (azienda focalizzata sull'innovazione, proprietà di Deloitte) ad asaminare più di 2000 innovazioni nel corso della storia.
come potete ben vedere le innovazioni sono classificate in 10 punti ed ognuno di essi fa farte di un gruppo, possono essere utilizzati per "studiare" la concorrenza e valutare i propri prodotti.
Nel primo gruppo fanno parte le aziende che incentrano i loro "punti di forza" sulla configurazione e vanno ad impattare indirettamente sul cliente, come ad esempio Disney che punta agli abbonamenti degli utenti digitali portando sempre nuovi contenuti, Meta permette di connettersi con gli altri e creare valore, Google (NASDAQ:GOOGL) che ha dato vita ad una struttura diversificando in Google advertising e Cloud, Youtube, Gmail e news, McDonald's con il franchisees riconosciuto in tutto il mondo e l'integrazione redditizia della colazione.
nel secondo gruppo fanno parte aziende che incentrano i loro "punti di forza" sull'offerta delle loro funzionalità e caratteristiche distintive come ad esempio Spotify (NYSE:SPOT) che ha creato uno streaming musicale senza interruzioni, Apple (NASDAQ:AAPL) capace di creare un ecosistema di prodotti per il lavoro e dando sempre più valore ai suoi utenti.
Nel terzo ed ultimo gruppo fanno parte le aziende che incentrano i loro "punti di forza" sull'esperienza che offrono ai clienti, come ad esempio Amazon (NASDAQ:AMZN) con il servizio prime e la spedizione rapida che ha cambiato volto all'e-commerce, Nespresso attraverso la varietà di cialde di caffè monouso, LVMH con prodotti di alta qualità e lusso come Christian Dior, Louis Vuitton e Moët & Chandon. Infine Mercedes oltre al valore del suo brand di alta qualità ha lanciato l'interazione attiva con il guidatore portandosi un passo avanti alle altre.
Concludendo
Tornando al discorso iniziale, se da un lato i giornali stanno "parlando" da diversi mesi di mercato ribassista aumentando il pessimismo, dall'altro molti pensano che questo sia sinonimo di "sicuri" rialzi. Parlare di cambio del "trend" senza avere dei reali segnali è "pura" illusione, al momento.
Intanto molti investitori continuano ostinatamente a "non" vendere, se le cose "cambieranno" (trend rialzista) saranno ripagati ma se i ribassi continueranno (statistimante più probabile) la tensione emotiva alla fine eroderà la loro fiducia.
Quindi i ribassi portano alla consapevolezza che l'opportunità di "comprare" in questo momento potrebbe aumentare le perdite, sorge la necessità di avere una visione "ampia" di quali aziende possano dare valore nel tempo. Questa è la chiave!
Quali titoli pensate che siano innovativi e possano portare valore al mercato?
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".