Il dollaro USA ha iniziato la giornata in forte rialzo, perché gli investitori hanno festeggiato la conclusione del vertice fra Trump e Kim.
Durante la seduta asiatica, l’indice del dollaro è balzato a 93,89, mentre la moneta unica scendeva a un minimo di 1,1741, l’USD/JPY saliva a 110,49 e l’USD/CHF ha toccato quota 0,9884.
I due leader hanno firmato un accordo che Donald Trump ha definito “esauriente” e “importante”, e potrebbe dunque rappresentare una svolta.
Tuttavia l’accordo è talmente “esauriente” da non dire nulla su ciò che farà concretamente la Corea del Nord circa la denuclearizzazione, né quale sarebbe la ricompensa dagli USA.
A nostro avviso, il comunicato è troppo vago per giungere a conclusioni concrete.
Sì, dimostra buona volontà, ma purtroppo entrambi i leader in passato non hanno sempre mantenuto le promesse fatte.
È indubbio, quindi, che non sarà un’impresa facile.
E agli investitori è bastato poco per capirlo.
Durante la mattinata europea, il dollaro ha stornato i guadagni precedenti. L’EUR/USD è rimbalzato sopra 1,18, il cambio USD/CHF è sceso a 0,9840 e quello USD/JPY è tornato a 110,30.
Anche se concordiamo sul fatto che si tratti di un passaggio storico per entrambi i paesi, crediamo che sia solo l’inizio di una strada lunga e tortuosa.
I partecipanti al mercato faranno passare rapidamente in secondo piano gli sviluppi geopolitici in vista delle riunioni del FOMC e delle BCE.
L’evento principale di oggi sarà la pubblicazione del rapporto sull’inflazione USA riferito a maggio.
L’indice primario dovrebbe salire al 2,8% a/a, rispetto al 2,5% di aprile, mentre quello di fondo dovrebbe attestarsi al 2,2% a/a (2,1% nel mese precedente).
Cifre superiori alle attese potrebbero risvegliare i tori alla Fed e indurli a spingere per un quarto rialzo del tasso nell’anno in corso.
Quindi oggi il rischio è per lo più inclinato al rialzo per il dollaro.